CAPITOLO 14

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"Hai voglia di parlarmi della tua ex?" esordii così durante la cena che io e Stephan stavamo consumando seduti al tavolinetto davanti al camino...dopo essere stati per parecchio tempo accanto al monumento intitolato ai miei genitori io e lui eravamo tornati al bungalow dove avevo preparato la mia famosa pizza fatta in casa. Eravamo entrambi vestiti 'da battaglia', in tuta e a piedi scalzi seduti per terra sui cuscinoni. Io avevo i lunghi capelli scuri legati in una treccia, come la prima volta in cui avevo visto Stephan..lui si appoggiò al divano dietro di lui e mi guardò "Cosa vuoi sapere?"
"Hai mai...insomma..hai capito no?" feci un gesto eloquente e lui scosse la testa "No...ma ci ho pensato, parecchie volte..."
"La tua carriera sarebbe praticamente finita...o sbaglio?"
"Si, sarebbe finita" lui smise di mangiare la sua fetta di pizza e si alzò in piedi. Cominciò a camminare avanti ed indietro fino a fermarsi davanti al tavolo della cucina, vi appoggiò le mani sopra e sbuffò "A volte penso che avrei fatto prima a mollare tutto..insomma...a quasi 24 anni continuo a vivere fra alti e bassi, più bassi che alti in realtà..e non riesco a trovare una mia stabilità"
"Devi imparare a fregartene di quello che pensano gli altri..nella vita in generale, e a maggior ragione nel tuo mondo, un giorno sei un fenomeno e un giorno sei un coglione...se inizi a mandare a fanculo un pò di gente inutile, che ti sta attorno solo perché sei El Shaarawy e che se ne frega di Stephan..vedrai che poi la stabilità la troverai. Non tutte le persone che ti stanno accanto lo fanno per loro tornaconto personale, ci sono anche quelle che ti stanno vicino perché ti vogliono veramente bene...o ti amano" abbassai la testa e continuai a mangiare "Sai cosa ho visto in te la prima volta che ci siamo incontrati? Un ragazzo solo...tremendamente solo..che cercava di mascherare la sua voglia di amare...il suo bisogno di amare...dietro la facciata del ragazzo che scopava tremila ragazze...ma tu sei molto più di questo...e tu lo sai..anche la clausola che hai fatto mettere nel contratto...sapevi che poteva capitare di innamorarti..."
"Non volevo innamorarmi"
"Perché?"
"Perché...l'amore ti porta in alto ma ti può anche far cadere..."
"Ma alla fine ti sei innamorato"
"Già..non ho potuto fare altro..perché di te era impossibile non innamorarmi...i tuoi occhi, il tuo corpo..ti ho desiderata dal primo momento..in un modo che non mi era mai successo...volevo tutto da te..la passione ma anche la dolcezza. Non riuscivo a smettere di pensare a te...eri come un'ossessione.."
"Le ossessioni di solito non sono molto positive"
"Dipende...tu mi fai stare bene...anche se ho comunque paura"
"Di cosa?"
"Di perderti..che tu smetta di amarmi..che tu ti accorga che non sono quello che vuoi..che tu mi dia per scontato"
"Ti dava per scontato?" lo fissai sbocconcellando l'ultimo pezzo di pizza "Dava per scontato  che io ci sarei sempre stato per lei. Che sarei passato sopra a tutto quello che aveva fatto, che l'avrei sempre perdonata a prescindere..ma io volevo altro..."
"Cosa volevi?"
"Volevo...e voglio solo una ragazza che ami Stephan..." lui si girò verso di me, mi guardò e poi salì le scale senza dire un'altra parola..lui passava da momenti in cui sembrava essere il ragazzo più felice del mondo ad altri in cui emergeva la sua anima più cupa. Per quanto fosse un ragazzo solare e sorridente aveva anche un lato più triste...io volevo che lui imparasse a conviverci, io l'avevo fatto con me stessa..ci era voluto parecchio tempo ma avevo imparato a far coesistere le mie due metà...
Mi alzai e misi a posto i resti della cena, poi spensi le luci non prima di aver preso un album di fotografie da un cassetto. Salii le scale e trovai Stephan sdraiato sul letto, mentre fissava il soffitto. Quando entrai chiuse gli occhi e si coprì con un braccio il viso. Mollai l'album ai piedi del letto e andai accanto a lui...mi rannicchiai contro il suo corpo e cercai di trasmettergli qualcosa...calore, empatia, un pizzico di sicurezza in più in se stesso..appoggiai la guancia contro il suo petto e buttai una gamba sopra le sue. Stephan dopo un attimo in cui rimase immobile mi abbracciò, quando alzai il viso mi trovai a fissare i suoi bellissimi occhi velati di lacrime "Hey amore...non volevo farti stare male...solo che vorrei...ci tengo a te, veramente e vederti così mi devasta..."
"Sto bene..passerà..basta che mi abbracci"
Senza parlare gli passai i pollici sulle guance, asciugandogli le lacrime poi gli baciai le nocche prima di riappoggiare la testa sul suo petto "Quando ti ho visto la prima volta ho pensato subito che fossi un ragazzo di cui molte si sarebbero innamorate..ma io mi sono detta "no tu te lo porterai a letto, ma non ti affezionerai mai"...cosa potevi avere di diverso da tutti gli altri ragazzi con cui ero stata? Invece mi sei entrato sottopelle...pensavo a te ogni momento, ti sognavo e ti desideravo come non mi era mai successo...e quando sei venuto a casa mia quella sera avrei voluto farti sparire dal viso quell'espressione tormentata, perché cavolo hai un sorriso bellissimo ma sembra che tu non sia felice veramente, sembra che tu sorrida per gli altri e non per te stesso...devi fare ogni cosa per te stesso Stephan..."
"È come se avessi perso la fiducia in me stesso"
"Cosa posso fare per aiutarti?" alzai il viso e appoggiai il mento sul suo petto "Cosa hai portato?" lui indicò l'album di fotografie ed io mi misi seduta "Voglio farti vedere delle cose..allora.." aprii l'album e mostrai a Stephan qualche foto dei miei genitori e poi di me da piccola "Come vedi ero bellissima anche da piccola.."
"Viva la modestia" lui rise e si mise accanto a me "Non lo sono mai stata..la modestia non fa per me..insomma se sono la escort più richiesta a Roma ci sarà un motivo"
"Eri la escort più richiesta a Roma.. ora sei la mia fidanzata e quindi non sei più sul mercato..."
"Oh davvero?" sbattei teatralmente le ciglia e gli sorrisi "Davvero" Stephan mi prese il viso fra le mani e mi baciò possessivamente "Ti amo"
"Anche io" poi continuai a fargli vedere le foto, io crescevo immortalata da mia madre...fino a quando le foto si interrompevano...non avevo più voluto farmi fotografare fino ai 14 anni...9 anni di buco in cui avevo vissuto con i miei zii una vita fatta di sorrisi finti e di circostanza, di "sei bellissima, solo così conquisterai il mondo" ed io mi ero convinta del fatto che solo se fossi stata perfetta avrei potuto conquistare la mia fetta di mondo.
"Dai 14 anni sono entrata nella fase...diciamo...disinibita..."
"Noto" Stephan indicò una foto dove indossavo un vestitino striminzito che copriva a malapena il mio ancora acerbo corpo da adolescente "Mi facevo notare...e il mio ex, l'unico ragazzo che abbia mai avuto prima di te, mi ha notata subito...ed io come una scema ci sono cascata"
"È lui che si è approfittato di te"
"Lo so ma io ci sono cascata..era solo un povero deficiente ed io invece l'ho messo su un piedistallo..."
"Hai una vostra foto?" Girai le pagine fino a trovarne una di me e lui ad una festa di amici comuni "Si chiamava, o meglio si chiama Filippo...come vedi era un bel ragazzo...nulla in confronto a te ma comunque si faceva notare..."
"Dopo quello che è successo...insomma...capisco che non avevi più soldi ma..."
"Fare la escort per me era un lavoro come un altro...insomma tanto la mia vita ormai era andata...non avevo più nulla da chiedere..."
"A 19 anni?" Stephan mi fissò allibito ed io cercai di fargli capire che quando avevo incontrato Clarissa per me la mia vita era praticamente finita, non avevo più aspettative né sogni, nessun desiderio particolare, nessuna spinta per andare avanti "Io non ho mai conosciuto qualcuno che mi spronasse a fare qualcosa che fosse realmente importante per me..i miei genitori erano morti ed i miei zii erano solo capaci di dirmi che ero stupenda e dovevo sfruttare questa cosa...Clarissa per quanto mi voglia bene pensava soprattutto agli affari..io sono stata la sua gallina dalle uova d'oro per 7 anni. Ho sempre portato a termine ogni lavoro senza creare problemi..i clienti si accumulavano...lei mi ha trasformata da ragazzina spaurita in donna con le palle...per fare la escort devi averle per forza...assisti a cose che non sono per ragazze deboli...per restare in tema ho assistito a festini a base di droga e sesso in ville esclusive che farebbero impallidire il giro della tua ex...ho visto cose e anche fatto cose che non rifarei più..ma questa è stata la mia vita per 7 anni e mi ha insegnato che bisogna contare solo su se stessi per andare avanti.."
"E ora?"
"Ora voglio vedere cosa c'è oltre a questo...cosa la vita ha in serbo per me oltre a questo...sono stata per 7 anni quello che la gente voleva fossi...ora voglio essere quella che desidero io...non so cosa accadrà ma voglio provare a vivere in modo diverso...non avrei mai pensato di innamorarmi e di tenere così tanto ad una persona...invece sei arrivato tu..."
"Sono un disastro Marzia..avresti potuto innamorarti di altri 300 ragazzi meno complessati di me...che hanno meno sbalzi di umore e che non si fanno seghe mentali su ogni cosa"
"Ascoltami" posai l'album a terra vicino al letto e poi lo guardai in faccia "Io non so il motivo per cui mi sono innamorata proprio di te...mi hai colpito in un modo che non credevo neanche possibile...e se ci siamo innamorati ci sarà pur qualcosa che possiamo fare l'uno per l'altra...tu mi hai insegnato ad amare e penso sia un grande insegnamento ed io posso insegnarti che non tutte le ragazze sono stronze..io non cerco visibilità o altro..il mio conto in banca non ha bisogno di chissà cosa...l'unica cosa di cui ho bisogno sei te..."
"Ma come siamo romantiche...non ti facevo così sai..."
"E come mi facevi? Solo sexy e brava a letto?"
"Bhe quella è la prima impressione che hai voluto dare...poi logicamente c'è molto altro...ma all'inizio l'impatto è soprattutto fisico...il tuo corpo, i tuoi occhi, quel tuo modo di camminare...lo adoro"
"Poi?"
"Poi la tua bocca..." si avvicinò a me e la sua lingua lambì il mio labbro...socchiusi le labbra per baciarlo e mi lasciai travolgere da quello che provavo per lui "Ti amo...promettimi che quando torneremo a Roma cercherai di riconquistare quel posto che è tuo..."
"Te lo prometto...ora posso fare quello che ho voglia di fare da quando siamo tornati al bungalow?"
"Puoi fare quello che vuoi..." gli sorrisi inclinando la testa "Anzi no aspetta..." mi alzai in piedi lasciandolo interdetto e gli allungai una mano "Ho una sorpresa...l'ho lasciata per ultima perché...bhe è veramente una cosa che non tutti possono vedere"
"Dimmi che ti posso spogliare in fretta...qualunque cosa sia"
"Vedremo...se ti sbrighi lo scoprirai presto" scesi le scale e andai verso un angolo del salotto...aprii la porta che avevo detto portasse ad un ripostiglio ma che in realtà portava ad una stanza che avevo fatto costruire appositamente io, non sapevo neanche per quale motivo. Semplicemente volevo qualcosa che fosse assolutamente fuori dal comune. Mi girai verso Ste e lo presi per mano, entrambi indossavamo ancora le tute con cui avevamo cenato ma eravamo scalzi. Superata la porta passammo lungo un corridoio per arrivare ad una stanza quadrata "Ecco qua" mi spostai di lato per fargli ammirare la mia piccola pazzia. Una stanza con le pareti completamente di pietra a vista con dei faretti blu incassati qua e là. Al centro una vasca di forma circolare "Nessuno è mai entrato qui dentro...hai questo enorme onore...potremmo fare l'amore qui...ti va?" Mi avvicinai a lui abbassando progressivamente la voce fino a sussurrargli le ultime due parole all'orecchio "Ho voglia di te" glielo feci capire prendendogli una mano e baciandogli il palmo, per poi passare al polso...
"Tu mi farai diventare matto..." Stephan mi mise una mano dietro al collo e mi inclinò la testa all'indietro prima di baciarmi lentamente. Ci spogliammo con gesti veloci, la pelle resa bollente dal desiderio..non avevo mai avuto così voglia di un'altra persona, ero dipendente da lui in un modo che non era sano forse, ma che era la cosa più vera e forte che avessi mai provato...quando entrambi fummo quasi completamente nudi mi allontanai un attimo e andai a prendere un telecomando con cui feci scorrere la copertura superiore della stanza "Tu, l"acqua, le stelle...sembra proprio un mio sogno che si avvera"
"E cosa facevamo in questo sogno?" iniziai a scendere i tre gradini che portavano in acqua "Direi che ci divertivamo parecchio" scoppiai a ridere per poi mettere i pollici sull'elastico delle mutandine nere "Mi spoglio? Mmm? O vuoi che rimanga vestita?" lo guardai sbattendo gli occhi, lui si sedette sul bordo della vasca, mise le gambe parzialmente in acqua e mi attirò a sé. Il mio seno sbattè contro il suo petto ed entrambi ci lasciammo sfuggire un sospiro "Quanto ti voglio....lo sai? Senti quanto ho bisogno di te?" la mia mano scese ed iniziò ad accarezzarlo attraverso la stoffa dei boxer "Direi che hai bisogno di me...come io ho bisogno di te" le sue mani mi abbassarono le mutandine, io alzai le gambe per sfilarmele lasciandole poi a galleggiare sulla superficie dell'acqua. Mi girai dandogli la schiena e mi appoggiai a lui "Non ho mai avuto così bisogno di qualcuno..." la sua mano scese dai miei fianchi alla pancia fino a toccarmi dove più volevo...era una smania continua, che non mi permetteva di pensare ad altro...mi mossi irrequieta portando indietro una mano per infilarla fra i suoi capelli "Ripensa alla prima volta che ci siamo visti....quello che ti ho fatto nel camerino"
"Avrei voluto che facessi molto altro" allargai le gambe e andai incontro al movimento delle sue dita "Ho bisogno di te" piagnucolai quasi "Ti prego"
"Zitta" chiusi gli occhi e gemetti "Promettimi anche tu una cosa"
"Cosa?" annaspai in cerca di aria, completamente succube di quello che lui stava facendo "Non cambiare mai...ti amo da morire così come sei" a quelle parole sorrisi e poi annuii "Te lo prometto" poi venni gridando il suo nome "Mai nessuno mi ha fatto sto effetto"
"Per fortuna...la cosa è reciproca"
"Credo che anche la tua ex ci sapesse fare...come credo che ci fosse una grande attrazione fisica fra di voi e una grande intesa"
"Non paragonare quello che c'era fra di noi a quello che c'è fra me e te..." mi girai e lo guardai "So di essere molto meglio" dopo avergli fatto l'occhiolino lo presi per i fianchi e lo feci scendere in acqua, gli tolsi l'unico indumento che ancora si frapponeva fra di noi e poi lo feci sedere su uno dei gradini, con l'acqua che gli arrivava al petto "E adesso farò l'amore con te per dimostrarti che ti amo veramente..e che sarò accanto a te quando torneremo a Roma domani e fino a quando mi vorrai"
"Promesso?"
"Promesso" mi misi a cavalcioni su di lui e lo baciai...mi ero innamorata di lui senza poterne fare a meno,  anzi, più combattevo questo sentimento e più questo si rafforzava. Non avevo trovato spiegazioni razionali, potevo pensare all'innegabile attrazione che c'era oppure alla mia voglia di salvarlo da se stesso e fargli tornare il sorriso. Più probabilmente una ragione non c'era, se non che per 26 anni io avevo aspettato lui...
Ci amammo come avevamo fatto dall'inizio della nostra storia...senza risparmiarci, senza freni né inibizioni...senza possibilità di tirarci indietro...sotto il cielo stellato di Ostia, in quella stanza che non sapevo neanche perché avessi creato, feci l'amore...quello dolce ma appassionato, quello tenero ma folle...come era il mio amore per lui...

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