CAPITOLO 18

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"Sicura che sia una buona idea?"
"Assolutamente si..insomma ho bisogno di vederlo e di vedere soprattutto lui assieme a lei. Insomma pare che siano di nuovo ufficialmente insieme, lui ha archiviato in fretta la parentesi con me, quindi ho bisogno di fare questa cosa"
"Se ne sei convinta tu..." Clarissa sospirò via telefono ed io cercai di fare altrettanto senza farmi sentire da lei. Ero fermamente convinta che sarebbe stato un completo e totale disastro, ma non dovevo darlo a vedere a lei né a nessun'altro. Chiusi velocemente la chiamata e mi guardai allo specchio. Avevo acquistato per l'occasione un vestito a sirena, di seta dorata, accollato sul davanti ma scollatissimo dietro, che finiva in un piccolo strascico. Ai polsi dei bracciali che tintinnavano, ai piedi sandali gioiello tacco 18 e i capelli tirati su in una severa crocchia laccata, che metteva in evidenza la curva del collo e gli orecchini di brillanti. Indossai la giacchina dorata che si abbinava perfettamente al vestito e poi presi un bel respiro. Non vedevo Stephan da una settimana, 7 giorni in cui io ero scomparsa dalla sua vita e lui mi aveva ben presto rimpiazzata. Lui e la sua fidanzata folleggiavano sui social, io ero stata archiviata come una parentesi in attesa che il grande amore della sua vita ricomparisse. E lei era ricomparsa alla grande...come se quegli ultimi mesi non fossero mai esistiti. Stephan, andando contro la sua famiglia, l'aveva riaccolta nella sua vita, come se lei ne fosse una parte fondamentale, dimenticandosi in un baleno tutte le belle parole che mi aveva detto, quelle che mi aveva sussurrato e quei "Ti amo" a cui io avevo creduto.
Perché andavo alla cena di beneficenza? Per mettere la parola fine..per chiudere quel breve capitolo, per lasciarmi alle spalle tutto quanto, per convincermi che il viaggio in Australia che avevo prenotato e che mi avrebbe portata il mese successivo dall'altra parte del mondo fosse la cosa giusta da fare. Doveva essere la cosa giusta da fare..per forza..perché non avevo alternative. Risoluta mi girai e attraversai il loft, mi chiusi la porta alle spalle e scesi le scale. Ad attendermi una limousine tirata a lucido con accanto il mio accompagnatore.
Filippo Dall'Acqua era un notissimo critico d'alta moda, un quarantacinquenne palesemente gay che con il tempo aveva instaurato con la sottoscritta un rapporto fraterno "Dio Marzia..sei strepitosa"
"Anche tu Fil" lo baciai sulle guance e poi salii in auto "Allora..champagne? Ce ne servirà una riserva sostanziosa se vogliamo sopravvivere alla serata...o no?"
"Se ti riferisci al fatto che ci sarà anche il mio ex ragazzo stai tranquillo..."
"Non mi freghi..." Filippo mi allungò un calice di Champagne mentre la limousine si staccava dal marciapiede "Ti farà inevitabilmente effetto"
"Ovvio...ma devo lasciarmelo alle spalle, per forza...e poi partirò per l'Australia a breve, e se Dio vuole quando tornerò lui sarà solo un lontano ricordo...almeno mi ha ricordato il perché io non abbia mai voluto affezionarmi a qualcuno.."
"È proprio un deficiente..lei non è chissà cosa, e palesemente lo sta sfruttando..ma si sa noi uomini ragioniamo con il cazzo...e poi lui probabilmente preferisce la ragazza che gli dà sempre ragione piuttosto di quella che gli tiene testa"
"Gli dà ragione semplicemente perché ha il suo scopo ben preciso in testa...ma non sono più affari miei Fil...quando cadrà di nuovo, io non sarò lì a tirarlo su..."
"Scoprirai di voler fare cose che non credevi possibili fare...perché quando ami la ragione non entra in gioco.."
"Ma io smetterò di amarlo"
"Probabilmente quando io diventerò etero" scoppiai a ridere ma soppesai il peso delle sue parole "Allora preparati a diventarlo presto" lui scosse la testa "Se fossi etero ti scoperei in questa limousine come Christian Grey con Ana..ma ti voglio troppo bene per indorarti la pillola..l'amore vero non smette come se tu schiacciassi un interruttore...e il tuo amore per lui è vero..." vidi sfilare fuori dal finestrino il paesaggio romano e mi accorsi di star tremando mentre una lacrima solitaria scappava e rotolava giù, lungo la mia guancia...la scacciai con la mano e poi buttai giù lo champagne...amore vero o no lui doveva sparire dalla mia vita..

La serata si sarebbe svolta al "IV" una delle location più esclusive della capitale. "IV" era un'imbarcazione che poteva ospitare fino a 250 persone ed era ormeggiata sul Tevere, fra Ponte Sisto IV e Ponte Mazzini. Quando la limousine ci lasciò a breve distanza rimasi completamente abbagliata dall'allestimento generale. L'imbarcazione era totalmente illuminata da file e file di luci dorate e una passerella delimitata da candele conduceva fino all'ingresso. Servizio di sicurezza e guardie in borghese passegiavano fra gli ospiti che ancora dovevano salire a bordo, quella sera infatti sarebbero stati presenti molti personaggi di spicco, per una serata organizzata da una nota casa di aste on-line che stava raccogliendo fondi per il recente terremoto nel centro Italia. Filippo mi aprì lo sportello e poi mi tese la mano per aiutarmi a scendere "Dovrai recensire come si vestono gli ospiti?"
"Sarò spietato..naturalmente tu sarai la più bella...dai una spanna a tutte quante..."
"Sei di parte" lui mi offrì il braccio ed io lo accettai volentieri "Io? Assolutamente e senza dubbio non sarò obiettivo..non lo sono mai del resto. Resta il fatto che tu sei e rimarrai la più bella questa sera..ed ora andiamo a far schiattare d'invidia le altre..." superammo il cordone di sicurezza e poi entrammo in un ambiente completamente ed assolutamente chic. Dai divanetti drappeggiati di oro ed argento, fino ai lampadari che, combinati con le luci che galleggiavano all'esterno sul pelo dell'acqua, creavano quel tipo di atmosfera languida e seducente che era indispensabile in una serata che era indicata come una di quelle da non perdersi assolutamente "Dio quanto squallore...l'ambiente è bellissimo ma la maggior parte delle accompagnatrici sono delle squillo e neanche troppo belle"
"Anche io lo ero" ricordai a Filippo e lui si girò con gli occhi fiammeggianti verso di me "Tu eri una escort...di quelle che faceva girare la testa a tutti, non per la tua volgarità ma per la tua eleganza e se quel coglione del tuo ex non lo capisce.." mi fece scorrere la mano lungo il collo "..bhe è un problema suo...sono gay e solo per questo motivo non ti porto sul retro per dimostrarti quanto tu sia lontana anni luce da tutte loro"
Sorrisi e poi mi sporsi per lasciargli un bacio all'angolo della bocca "Grazie"
"Se vuoi farlo ingelosire dimmelo...ci sto assolutamente"
"Non mi importa"
"Bhe...a lui probabilmente si" mi girai giusto in tempo per registrare l'occhiata assassina che stava scoccando a Filippo prima che la sua fidanzata lo trascinasse via prendendolo per mano. Lui era in smoking nero, con la giacca stretta e una camicia bianca a contrastare con la pelle ambrata, la cravatta nera era impeccabile su di lui e le scarpe eleganti gli davano un'aria più sexy di quanto già non fosse normalmente. Di contro lei esibiva un abbigliamento che sarebbe stato più indicato ad una festa in discoteca, con un abitino bianco stretto e corto e un paio di scarpe con il tacco a stiletto gialle "Posso recensirla con un -50 se vuoi"
Scoppiai a ridere "A me quanto dai"
"100...ed ora andiamo a folleggiare..." mi spinse in avanti mettendomi una mano alla base della schiena pericolosamente vicina al fondoschiena...ma lo lasciai fare perché quello che sentii fu sopratutto il suo sguardo su di me, che mi bruciava la pelle e mi faceva fremere il cuore.

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