CAPITTOLO 21

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Tornare a Roma dopo 18 mesi fu una sensazione strana...in quell'anno e mezzo erano successe così tante cose che sarebbero bastate per una vita intera. Quando misi piede fuori dall'aeroporto di Fiumicino la capitale mi accolse con un sole splendente..io chiusi gli occhi e respirai a pieni polmoni l'aria frizzante di inizio aprile. Avevo già spedito i bagagli così avevo solo poche cose con me...mossi la mano facendo un cenno ad uno dei taxi e gli diedi l'indirizzo dell'ufficio di Clarissa. Lei stava pensando di andare in pensione e la sua proposta era che io rilevassi l'attività. Io le avevo detto per telefono che se avessi accettato avrei trasformato l'Agenzia in qualcosa legato alla moda...basta escort di alto profilo nella capitale ma ragazze che avrebbero calcato le passerelle più importanti del mondo. L'idea mi piaceva...in quell'anno e mezzo avevo lavorato con alcuni degli stilisti più famosi per curare l'allestimento delle loro sfilate...tutto era partito da una dritta di Clarissa che mi aveva fatta collaborare con Givenchy a Parigi..vi state chiedendo cosa ci facessi a Parigi..l'avevo scelta quasi a caso come mia meta dopo l'Australia e ci ero rimasta per un anno intero...ma ora la realtà mi reclamava a Roma...e prima o poi avrei dovuto affrontare quello che era successo..
Quando il taxi mi depositò alla meta scaricai i miei bagagli e poi percorsi il breve tratto fino alla porta dell'ufficio di Clarissa...non ero cambiata molto nel frattempo. I miei capelli scuri ora erano striati di rosso, dopo essere stati blu, viola e anche per un brevissimo periodo biondo platino..quel giorno indossavo un vestitino sotto il ginocchio di un verde bottiglia, con un chiodo di pelle nera corto e degli stivali neri da motociclista. Quando aprii la porta Clarissa alzò lo sguardo dalla scrivania e mi sorrise "Era ora che tornassi"
"Buongiorno anche a te Clarissa...come stai?"
"Ora che sei qua molto meglio...hai pensato alla mia proposta?"
"Vai subito al punto...si, ci ho pensato...e la mia controproposta è sempre quella..trasformerò l'attività..."
"Ci sto...insomma ho visto quanta strada hai fatto e sono sicura che ne farai ancora molta..."
"Bene...ho già un progetto qui a Roma..quindi credo che tornerò qui definitivamente..."
"Sophia?" lei mi squadrò da capo a piedi ed io sospirai "Naturalmente la porterò qui..non posso né voglio tenerla nascosta..."
"Sai che dovrai dare parecchie spiegazioni"
"Non credo di doverle dare invece..ognuno ha preso le sue decisioni no? Io ho preso la mia..e sai quanto mi sia costata...ma era l'unica possibile"
"Sai che stanno organizzando il matrimonio no?"
"E con questo? Dovrei far loro le congratulazioni? Sai che non è nel mio stile intromettermi in qualcosa che comunque non posso cambiare..."
"Invece potresti cambiarla eccome...sai che lui la lascerebbe subito sapendo la verità"
"Non userò Sophia...lui dovrebbe lasciarla per stare con me perché mi ama e vuole passare il resto della sua vita con me...non perché...per Sophia"
"È sua figlia..." io scossi la testa "È mia figlia..."
"È vostra figlia...concepita poco prima che tu partissi...farglielo sapere e fare in modo che lui scelga con la sua testa è il minimo"
"Perché dobbiamo sempre ripetere lo stesso discorso? Lui ha scelto lei con la sua testa...giocare la carta di Sophia sarebbe di una bassezza infinita...non voglio abbassarmi al livello di quella...Non so cosa lei stia usando per farsi sposare ma io non farò lo stesso. Mi spiace Clarissa ma il discorso per me è chiuso..."
"Come vuoi...ma prima o poi la vedrà e farà due più due...non è completamente scemo"
"Ho i miei dubbi dato che le ha chiesto di sposarlo in diretta televisiva...scusa se riconosco poco in quel ragazzo quello che amo..che amavo"
"Usa pure il presente...ci sarà pure un motivo se in 18 mesi non hai avuto storie"
"Avevo da pensare a Sophia...e..ok lo amo ancora...soprattutto perché lei è la sua copia sputata...e mi risulta difficile pensare di stare con qualcun'altro.."
"Lo so..io continuo a sperare che alla fine sposi te..."
"Bhe...siamo in due...ma fra cinque mesi porterà lei all'altare...e questo è un dato di fatto" come era un dato di fatto il suo silenzio per 18 mesi...oppure il fatto che lei esibisse al dito un brillante enorme e che le sue amiche sui social la chiamassero già Signora El Shaarawy...oppure che in un anno e mezzo lui fosse andato avanti con la sua vita, mentre io a parte partorire sua figlia avessi sperato che lui tornasse sui suoi passi...tornare a Roma per me voleva soprattutto dire fare i conti con i miei fallimenti...perché non ero riuscita a tenermi accanto l'unica persona che mi avesse mai fatta sentire completa e veramente felice.

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