Cap. 03. Una chiamata particolare.

651 51 10
                                    

Cap. 03. Una chiamata particolare.

 
Pov Hinata
 
Appena tornato a casa mi fiondai in camera del mio piccolo che pianse tanto tra le mie braccia, facendomi salire mille sensi di colpa. Non pensavo di essere così debole, anche se in questi giorni avevo forti mal di testa e tanto sonno. Per un ragazzo attivo come me è molto strana quella condizione chiamata “Fiacca” << Mi dispiace piccolo mio, giuro che avrò più riguardo di me stesso e non ti farò più preoccupare >> lo riempii di piccoli baci sul viso e tante carezze, mentre lo abbracciavo.
 
<< Prometti? Io… io ho… avuto tanta paura >> adoravo la sua voce flebile e piccola. In fondo ha solo due anni, poi quando mi guarda con quegli occhioni grandi e bellissimi, mi sembra di perdermi nel cielo più bello della notte e farei qualunque cosa per lui.
 
Dopo tante e tante altre coccole lo presi in braccio per farlo volare e sentirlo ridere di gioia << Vola vola vola piccolo Angelo della notte… >> poi lo abbracciai stretto e lui si strinse a me << Ti voglio un mondo di bene Kou >> in risposta ricevetti un dolcissimo mugugno con tanto di parole farfugliate. Mi faceva ridere ogni volta che faceva così.
 
Stetti con lui un po’ a giocare, finché non sentii bussare alla porta ed entrò papà. Lo sapevo che mi avrebbe fatto la ramanzina. Dopo aver riempito Kou di altri baci sulla testa uscii dalla camera per seguire papà.
 
<< Ti rendi conto dello spavento che hai provocato a tutti noi? Natsu era andata in panico totale e ha trasmesso tutta la sua angoscia a Kou facendolo piangere per ore… appena ho potuto mi sono liberato dal lavoro, ma alla fine avevi già detto qualcosa e ti ho aspettato. Sul serio credevo che ti fosse successo qualcosa di grave >> usò un tono preoccupato e mi guardava serio. Alla fine mi prese stretto tra le sue braccia << Sho non spaventarmi mai più in questo modo capito? >> disse severo e io potei solo annuire. Cadde il silenzio e restammo abbracciati alcuni minuti.
 
<< Ora dico qualcosa a Natsu e Kenma. Ho visto molte chiamate da parte di lui, oltre alle vostre. Scusa papà farò più attenzione e spero di non farvi più preoccupare… Ti voglio bene! >> amavo stringermi a lui, il suo profumo di pino mi faceva sentire libero e al sicuro, un caldo abbraccio che sapeva di sincero affetto. Potei solo sorridere di cuore come a lui piaceva tanto; diceva sempre che il mio sorriso gli ricordava il sole d’estate, la luce nel buio.
Andai da Natsu e rimasi fermo davanti la porta della sua camera qualche minuto prima di bussare. Lei era l’unica che sapevo di aver fatto soffrire di più “Sono un idiota!” pensai.
 
Pov Natsu
 
Appena sentì bussare alla porta corsi ad aprire e mi fiondai tra le braccia di Shouyou << Ni-chan mi hai fatto preoccupare davvero, stupido, stupido e stupido… >> iniziai a piangere e dargli piccoli buffetti alle spalle. Avevo promesso a me stessa di avere una reazione più matura, ma non ci riuscii e Shouyou mi strinse a sé sussurrando alle mie orecchie tanti “scusa”.
Lui sapeva meglio di me cosa voleva dire tornare a casa e scoprire che una persona importante era morta. Se ripenso al dolore che abbiamo provato quasi tre anni fa... solo io e lui lo sappiamo: La morte della mamma; il nuovo tutore che ci faceva solo del male; le mortificazioni e il dover abbandonare la casa che era stata di nostra madre. Se non era per colui che ora chiamo papà non oso immaginare che vita staremmo facendo. Sicuramente fosse stato per lo Zio, Kou non ci sarebbe ora. Ma forse la mamma ci ha voluto regalare un angelo che ci prendesse con sé e ci accudisse per sempre.
 
Feci entrare Shouyou e chiusi la porta << Ho già avvisato Kenma… era furibondo… non l’ho mai sentito così >> mi beai della faccia di Shouyou che sbiancava. Forse era davvero una cosa rara riuscire a fare arrabbiare una persona impassibile come Kenma.
 
<< Dopo lo chiamo… sperando di uscirne vivo >>.
Era teso si vedeva, ma poi mi abbracciò forte di nuovo << Davvero Nat, da ora in poi starò attento. Non voglio più far piangere Kou e te, siete le persone più importanti a cui darei la mia vita >> sapevo che era sincero. Amavo quel suo tono deciso che mi ricordava quanto in realtà era una persona forte a discapito del suo fisico da ragazzino.
 
Ricambiai il suo abbraccio e annusai forte il suo profumo dolce e delicato. Poi a pensare all’angoscia che avevo provato ricominciai a piangere: se avessi perso anche lui la mia vita sarebbe diventata solo buio, come quello provato quando lo Zio picchiava e denigrava Shouyou per la sua particolarità.
 
Il bussare della porta ci distolse dal nostro abbraccio e mentre Shouyou mi asciugava le lacrime con la manica della sua maglietta, entrò Papà e senza dire nulla ci strinse a sé in un caldo abbraccio. La gioia fu maggiore quando sentì una piccola mano che si aggrappava alla mia gamba.
 
<< Vieni qui Kou! >> Shouyou lo prese in braccio e insieme ci stringemmo in un caldissimo abbraccio che durò a lungo.
 
Pov Kenma
 
Dovevo essere ancora essere immerso nei miei pensieri, perché sobbalzai quando sentì aprirsi la porta di ingresso, segno che Kuroo era rientrato. Appena lo raggiunsi notai che non era sudato “magari ha corso poi si è fermato da qualche parte prima di ritornare a casa…” pensai, ma appena il suo sguardo si posò su di me lessi una forte freddezza iniziale che sparì subito, poi seguii il suo sorriso tirato. Ci guardammo a lungo senza dire nulla.
 
<< Sta bene, pare abbia avuto la febbre e… >> non riuscì a proseguire a causa del suo sguardo irritato.
 
<< Non me ne frega nulla di quello stupido! Kenma, sono stanco che tu ti preoccupi così di quel ragazzo sba… ah! >> Kuroo non riuscii a finire a causa del mio sguardo disgustato.
 
<< Non ci posso credere. Anche tu come gli altri… ti credevo diverso Kuroo, tu sai cosa ha passato e sai che lui è come un fratello minore, come ho sempre desiderato. Sono sinceramente stanco di questa tua gelosia insensata. Cosa dovrei dire io? Immagino già dove sei stato… da Yaku. Allora dovrei cominciare anche io ad essere geloso dei tuoi amici? >> sapevo di usare un tono troppo duro e non mi piaceva vedere il suo sguardo cupo, ma ormai avevo superato il limite ed ero stanco di questa situazione assurda.
 
<< No! Hai ragione. Sono stato da Yaku, avevo bisogno di un amico che mi chiarisse le idee, ma alla fine sto discutendo lo stesso con te e non mi piace… >> mi avvolse in un forte abbraccio << Scusami, io proprio non ragiono più appena sale la gelosia >>
 
Ricambiai l’abbraccio e gli rubai un bacio << Perdonato, ma solo per la gelosia. Riguardo a quello che stavi per dire su Shouyou invece non ti perdono >> appena lo dissi Kuroo sciolse l’abbraccio e mi guardò per un po’ << Vado a fare la doccia. A dopo >>
 
Appena sparì dietro la porta che portava al bagno sospirai rassegnato. Poi fui distratto dal mio telefono che suonava. Mi sorpresi e per un po’ non risposi, ma prima che cadesse la chiamata risposi << Lev che succede? Hai dato l’anello a Ya… Ah! Che succede? >> Lev stava piangendo e lo trovai molto strano. Lo avevo aiutato di nascosto a trovare un anello semplice che voleva regalare a Yaku, per festeggiare l’anniversario di tre anni che stavano assieme e chiedergli di andare a vivere assieme.
 
<< Ken… ma… ti prego vieni da me. Ti scongiuro… ho bisogno di te. Yaku… quando sono andato… da lui, era con… oddio Kenma ti prego! >> non lo avevo mai sentito così ferito e disperato.
 
Non sapevo cosa fare, Kuroo era sotto la doccia irritato molto probabilmente per non aver chiarito del tutto con me. Ma Lev aveva bisogno di me << Arrivo Subito! Dove sei? Uhm ok a casa tua! Aspettami che arrivo, cinque minuti >> appena misi giù la chiamata scrissi un biglietto a Kuroo e uscii.
 
Pov Lev
 
Ricordo ancora quel lontano giorno di tre anni fa che dichiarai i miei sentimenti a Yaku Morisuke, mio senpai ai tempi del primo anno delle superiori. Ricordo ancora il suo stupore e il suo caldo sorriso nervoso e dopo un calcio ben assestato era arrossito e mi disse sì. Ricordo ancora il nostro primo appuntamento e la nostra prima volta.
Se ripenso a come sono stato bene con lui… sì perché oramai è finita tra noi. Se penso che in questi giorni ho pensato di fare il grande passo, dato che il mio lavoro va benissimo: io finito le superiori mi sono buttato sul mondo del lavoro e grazie alle mie conoscenze linguistiche ho trovato subito un lavoro dignitoso. Yaku invece deve finire l’università per diventare insegnante di matematica, la materia che gli è sempre piaciuta. Abbiamo mantenuto i contatti con Kuroo e Kenma e quest’ultimo mi ha aiutato pure a preparare la sorpresa. Ma come potevo immaginare che andando a trovarlo avessi visto quella orribile scena… avevo le chiavi di casa sua per le emergenze, ma per una volta volevo fare una sorpresa.
Però sono stato io quello che ha avuto una sorpresa. Vedere Kuroo e Yaku in quel letto che era solo mio e del ragazzo che amavo… potei solo guardarli schifato e ferito. Yaku e Kuroo mi guardavano con occhi sgranati all’inverosimile e dopo un lungo silenzio dove sentì il mio cuore andare a pezzi scappai da quella casa, buttando le chiavi. Non so per quanto tempo avevo corso, ma avevo la vista appannata, il cuore che batteva a mille e sentimenti contrastanti nel cuore. Potei solo crollare sull’erba di quel parco sconosciuto e urlare un grido senza fine. Piangere e urlare fino a che non mi calmai e ricordai chi era il bastardo traditore che era con il ragazzo che amavo. Presi in mano il cellulare e composi il numero dell’unica persona che meritava ormai la mia fiducia. Ma prima tornai a casa.
 
Dopo averlo chiamato i cinque minuti che passarono, sembrarono ore. Non riuscivo a darmi pace. Come aveva potuto tradirmi in quel modo Yaku?! E Kuroo??!!! Come poteva guardarsi allo specchio sapendo di tradire il ragazzo che ama? Sempre se lo ama.
Kenma non merita altre bugie, anche se sarà duro dirglielo, ma non merita nemmeno di scoprire il tradimento da solo… non voglio che provi il senso di vuoto e l’inquietudine che provo io; quella sensazione di essere sbagliato o di avere sbagliato e la solitudine che si prova sul momento. Mi era crollato il mondo addosso: io avevo dato tutto me stesso a Yaku.
 
Suonò il campanello e appena aprì a fatica la porta mi ritrovai l’unico ormai a cui potevo dare la mia poca fiducia rimasta << Entra pure… >> avevo ancora la voce rotta dal pianto e dalle urla fatte al parco.
 
<< Lev che succede? >> usò un tono tra il preoccupato e il fermo che mai gli avevo sentito. Potei solo sorridere amaro e abbracciarlo. Sapevo di essere patetico, ma avevo bisogno di un sostegno.
 
Appena mi inebriai del suo profumo iniziai a piangere di nuovo. Kenma dal canto suo poteva solo aspettare. Ma la sua pazienza sapevo che era poca e per quello lo allontanai un poco da me e ci guardammo negli occhi senza dire nulla per non so quanto tempo.
 
Poco dopo riuscì a dirgli la verità << Sai oggi sono andato da Yaku… per fargli la sorpresa che avevo programmato con te… gli anelli. Peccato che appena sono entrato in casa sua non… era solo, ma con un altro… nel letto. Mi ha tradito Kenma >> non riuscivo a dire altro a causa della gola asciutta, la voce roca e quasi inesistente e il poco fiato che mi era rimasto. Mi sentivo soffocare solo a pensare a cosa avevo visto.
 
Gli occhi di Kenma erano sgranati e vuoti e calde lacrime iniziarono a scendere << Era con Kuroo vero? Era… Ah! No… no, lui… aveva detto che era andato da lui… per un consiglio. Aveva bisogno di un am… >> non riuscivo ad ascoltare altro e lo interruppi.
 
<< Sì certo! Aveva bisogno di scopare il mio ragazzo. Ma come ha potuto farmi questo? Come ha potuto fare questo a te? Adesso che devo fare Kenma? Io mi fidavo di lui… mi fidavo di Yaku. Poi da quanto tempo va avanti? No… non lo voglio sapere >> parlavo con puro odio, tremavo dalla rabbia che avevo in tutto il corpo, ma dovetti calmarmi. Non avevo più considerato con chi stavo parlando. Anche Kenma era stato tradito in tutti i sensi.
 
Lo vidi cadere in ginocchio, tremante e con gli occhi ancora sgranati con lacrime calde e silenziose che scendevano senza fermarsi. La bocca spalancata che non riusciva dire nulla. Il fiato rotto e il cuore a mille. Potei solo abbracciarlo e stringerlo a me piangendo con lui. Poco dopo anche lui ricambio l’abbraccio e il resto fu solo buio.
 
Pov Ushijima
 
Da quando Tasuku se ne era andato presi il pomeriggio per riposare. Ma nonostante la stanchezza non riuscivo a dormire. A stare nel mio letto il mio naso era inebriato da quel dolce e delicato profumo che stranamente mi agitava. Decisi di sistemare casa, ma nemmeno due ore dopo, avevo già finito.
Sospirai rassegnato e decisi di uscire a correre. L’attività fisica aveva il potere di rilassarmi e svuotare la mente. Percorsi non so quanti chilometri, fino ad arrivare a un parco poco frequentato.
Mi fermai vicino alla fontanella che c’era per idratarmi e fare un po’ di stretching, ma un pianto e delle urla attirarono la mia attenzione. Il ragazzo in questione mi sembrava di conoscerlo vagamente. Potei solo ascoltare quel urlo di pura disperazione e poco dopo vederlo andare via.
In qualche modo quel ragazzo mi aveva ricordato il mio momento di fragilità << Oikawa… ti avevo dato tutto e tu… mai più mi fiderò di qualcuno come avevo fatto con lui… >> mormorai a me stesso. Lo invidiavo quel ragazzo che aveva espresso esternamente la sua disperazione, mentre io avevo ancora quell’odio e vuoto dentro di me che non se ne voleva andare. Mantenere tutto dentro, ma il prezzo qual è? Chiudere il mio cuore per sempre e non dare più fiducia a nessuno. Eppure avevo quella sensazione di amaro in bocca e morsa nello stomaco. Decisi di non darci peso e tornai a correre in modo di non pensare a null’altro.
Chi volevo prendere in giro?
Da ieri sera la mia mente era solo rivolta unicamente ad una persona… l’ultima che credevo di rivedere.
 
Pov Kuroo
 
Sapevo di essere banale ed esagerato. Ma non riuscivo a non essere geloso di quel piccolo ragazzo tutto sorriso e felicità!
Ma chi volevo prendere in giro? Lo sapevo benissimo che la sua era una maschera creata per non fare entrare nessuno nella sua vita. Lui non voleva dare e dire a nessuno della sua situazione. L’unico che sapeva davvero tutto era Kenma. Sono come fratelli. Ma qualcosa mi diceva che poteva esserci di più e io sapevo che era così… in fondo tra me e Yaku era la stessa cosa.
 
<< Sei proprio un verme Kuroo, tradisci la persona che non vorresti mai perdere in assoluto. L’unico di qui non puoi fare a meno >> mormorai a me stesso.
Dovevo uscire dalla doccia e chiarire con Kenma. Dovevo decidermi a chiudere con Yaku, mi è bastato vedere gli occhi di Lev… feriti, delusi e vuoti. Mai vorrei vedere quegli stessi occhi su Kenma.
 
Appena uscì dalla doccia mi vestì e andai in cucina. Ma era vuota. Poi notai il biglietto e appena lessi il messaggio: ebbi la sensazione che il pavimento sotto di me franasse. Kenma era andato da Lev, perché non stava bene. Un impeto di rabbia mi fece prendere il vaso sul tavolo facendolo rompere contro un mobile lontano. Potei solo aspettare sul divano e intanto imprecare contro me stesso e pregare che Kenma non avrebbe chiuso la nostra storia.

Note dell'autrice: Lo so ora volete amazzarmi, sepellirmi e che so? ma vi prego non fatelo... Che posso dire... questa storia è originale di suo fin dall'inizio no? poi posso dire solo grazie di cuore a tutti voi che leggete e votate 😘😆

Un Raggio di Sole nel Buio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora