Note dell'autore:
Ciaooo a tutti miei cari lettori, prima cosa, vi chiedo scusa per l'enorme ritardo di questo capitolo.
Di solito metto le note dopo il capitolo, ma in questo caso mi sembra giusto informarvi di una piccola cosa: questo capitolo toccherà un Tema Delicato... Per me personalmente è delicato e semmai fra voi c'è qualcuno che portrebbe rimanere turbato, mi sembra giusto avvisare.Ora vi lascio al capitolo e spero in una vostra opinione personale che sia positiva o no, mi farebbe molto piacere. Al prossimo capitolo e buona Lettura xD.
Cap 09 Incontro dal passato.
Pov Kenma
Molte volte mi perdo a guardare la gente che passa, notando le mille emozioni e i vari stati d'animo che essi mostrano nello stesso secondo... La cosa più sconvolgente? Tutto accade con la totale indifferenza.
C'è una persona che piange o fatica a spostare qualcosa? Molti passano, ignorando il loro muto richiamo d'aiuto.
Osservo e noto quanto è freddo questo mondo: nessuno che aiuta... Basterebbe che la gente usasse pochi secondi o solo un minuto, per rendere giustizia a questa indifferenza che ogni giorno porta via il nostro cuore.
Guardo la ragazza che piange e penso di avvicinarmi, stufo della gente che passa e la lasciano lì come se non esistesse, ma qualcuno che conosco bene mi precede.
<< Tutto bene? Tieni un fazzoletto e sorridi, oggi c'è il sole! >> il tono dolce di Shouyou, fa sorridere la ragazza. Parlano un attimo e poco dopo la vedo andare via felice, salutando quel ragazzo che le ha dato attenzione.
<< Sei in ritardo Shouyou. Ti perdono perché hai fatto una buona azione >> il mio tono serio lo fa sussultare un attimo, ma subito dopo ricambia il mio sorriso << Scusa Kenma, Kou non voleva andare all'asilo... Ci ho messo un po' a convincerlo... Ma sono preoccupato… >>.
Lo prendo per mano e nel silenzio totale, andiamo al nostro chiosco preferito.
Shouyou mi sorprende sempre, ha i suoi mille pensieri e problemi, eppure, come un raggio di sole, regala secondi e minuti della sua vita a persone estranee come la ragazza di prima. Lui è l'esempio che non tutti sono freddi e indifferenti a ciò che gli circonda. Mi chiedo cosa sarebbe successo se ci fosse stato di più dell'amicizia tra noi... Sicuramente sarei felice e sereno, come lo sono con Lev: anche lui regala secondi, minuti e anche ore del suo tempo, se qualcuno ha bisogno.
Giusto qualche giorno fa, è arrivato tardi di ben due ore al nostro appuntamento per aiutare un'anziana signora a portare a casa la spesa.
Inizio a ridere appena e Shouyou mi guarda con il broncio << Adesso spiegami perché stai ridendo... Ti picchio! >>. Lo guardo e ricomincio a ridere << Tu e Lev siete simili! >>.
Shouyou mi guarda sorpreso e sorride << Sembrava chiedesse aiuto e ho risposto. Immagino che anche Lev abbia fatto lo stesso... È più forte di noi >> il tono deciso di Shouyou, mi fa sorridere.
<< Kou ha problemi all'asilo? >>, la mia domanda diretta rattrista Shouyou. Non mi piace vederlo giù: non merita altra sofferenza.
<< Lo trattano come fosse un pazzo malato... Nessuno vuole fare amicizia con il bambino che chiama "mamma" un maschio... È colpa mia se soffre >> quel tono triste mi lascia senza parole.
Abbraccio Shouyou stretto a me... Sento i suoi singhiozzi e la maglietta bagnarsi << Ushijima? >>. Shouyou rimane in silenzio per un po' << Gli ho raccontato fino alla morte di mamma. Sa già che Kageyama è il padre... Ma non gli ho detto nulla del periodo della gravidanza e dello zio, non sono pronto per quella parte buia della mia vita… >>, strofina il viso contro la mia maglietta e io lo abbraccio più stretto a me: me ne frego dello sguardo della gente che ci passa vicino.
<< Non è giusto Shouyou. Lui merita di sapere... Come può aiutarti se non chiedi sostegno a lui? Io ci sarò sempre, ma vedo anche la tua felicità insieme a quel uomo... No scusa... Hai bisogno del tuo tempo, ma ricorda che Ushijima ti ama davvero. Si vede da come ti guarda e dalla sua pazienza. Ti tratta come se fossi la cosa più delicata e importante di questo mondo. È una brava persona e non solo con te! >> uso un tono tranquillo e Shouyou mi guarda con gli occhi sgranati, ma poco dopo arrossisce e sorride solare << Hai ragione, merita di sapere tutto, ma non subito... Ah! Ma quello è Sugawara sempai... >>.
Mi giro e noto il ragazzo nominato. Si accorge di noi e si avvicina << Ciaoo ragazzi, Shouyou tutto bene? >> sorride solare, ma Shouyou lo guarda confuso << Ma... All'asilo? Tu qui... Chi c'è al tuo posto? >> gli fa domande varie in modo confuso. Sugawara ci mette un po' a elaborare il tutto << Oggi è il mio giorno libero. Ci sta il mio sostituto e tranquillo Shouyou... Kou è in buone mani... Spero >>.
Vedo Shouyou sbiancare e dopo aver salutato Sugawara, prendo il mio amico e andiamo a vedere all'asilo.
Appena arriviamo sentiamo i bambini ridere e giocare << EHI EHI EHI, sono il migliore Hahahaha >>, sia io che Shouyou rimaniamo basiti: vedere Bokuto Kotaru con il grembiule da maestro ci sorprende non poco.
Shouyou entra incurante del divieto << Wuooooooh Bokuto sannnnn, Ciaooooo!!! >> gli va incontro e io sbuffo seguendo Shouyou.
In fondo è da tanto tempo che non vedo Bokuto.
Pov Bokuto
Guardai chi osava interrompere il mio tirocinio: era impossibile non riconoscere quei bellissimi capelli indomabili e rossi come il fuoco.
<< Shouyouuuu... Ehi ehi ehi. Ma allora sei vivo. Forte! Hahahaha >> gli do una forte pacca alla schiena, facendolo tossire.
Dietro di lui vedo una persona famigliare << Kenma? Ma guarda te che figo sei diventato. Kuroo sguazza sicuro con te Hahahaha >> rido felice, ma l'espressione basita di Kenma, mi toglie il buon umore.
<< Io e Kuroo ci siamo lasciati. Sto insieme a Lev da quasi due mesi >> usa un tono tranquillo, ma io ci rimango male lo stesso.
Kuroo era stracotto di lui... Chissà cos'è successo.
La mia attenzione va ai bambini, sento discutere due di loro << Basta voi due: Kou Tasuku e Shota Sakada. Chiedetevi scusa, ora! >> uso un tono perentorio, ma il piccolo Tasuku mi guarda contrariato << No! Non chiedo scusa. Sakada è cattivo... Offende mia mamma, lo odio! >> poi noto che corre verso Shouyou e scoppia a piangere. Anche Shota inizia a piangere e io mi sbatto una mano in fronte per l'esasperazione.
Cerco di calmare Shota, mentre osservo Shouyou fare la stessa cosa con l'altro piccolo.
Forse si conoscono? Poi noto i capelli: sono uguali, cambia solo il colore.
<< Shouyou... Non dirmi che sei suo padre?! >> lo guardo con la bocca aperta. Shouyou cerca di dirmi qualcosa, ma il piccolo Kou è il primo a dire qualcosa << No! È la mia mamma! >> mi guarda con uno sguardo truce e inizia a tremare dalla rabbia.
<< Vedi che sei scemo. Lui è un maschio, quindi è un papà, scemoooo... Bleahhhhhh >> il tono di Shota fa arrabbiare ancora di più il piccolo Kou: decido di intervenire.
<< Allora? Cosa cambia a te se lui chiama mamma un maschio? Nulla. Pensa a parlare con lui cercando di capire le vostre passioni in comune >> sorrido soddisfatto, mentre i due piccoli mi guardano con grandi occhioni. Inizio a ridere e alla fine tutti si mettono a ridere.
Shouyou e Kenma se ne vanno, nel mentre guardo i due litiganti che parlano di pallavolo e basket. Sorrido a vederli così spensierati, già dimentichi della precedente discussione.
L'armonia però dura poco... Vedo Shota iniziare a tremare e scappare dietro di me. Mi accorgo solo dopo che guarda smarrito la maestra principale fissa qui all'asilo, Kisatawa Yuna, una bellissima donna dai lunghi capelli neri e mossi, gli occhi sottili color cioccolato e un fisico ben curato, dalle morbide forme e la pelle nivea.
Un brivido mi percorre lungo la schiena... Eppure è una buona e gentile signora, ma a causa del bambino sento un aura negativa.
<< Bokuto san, ottimo lavoro, tra te e Suga ho il compito di vegliare su questi piccoli con più leggerezza >> il suo sorriso dolce, stranamente lo avverto freddo.
Mi manda a prendere delle cose, mentre lei pensa ai bambini... Eppure ho la sensazione che i bambini mi chiedano di non andare: alla fine ignoro la richiesta d’aiuto silenziosa dei piccoli e vado ad eseguire la commissione che mi è stata richiesta, sperando di non pentirmi della mia scelta.
Pov Ushijima
Oggi Shouyou si vedeva con il suo amico Kenma. La giornata è noiosa senza di lui e stare chiuso in casa non rientra nei i miei piani.
Esco a correre per due ore e dopo essere rientrato a casa, mi butto sotto la doccia... Il ricordo di me e Shouyou qui dentro mi risveglia il desiderio di possederlo.
<< Maledizione... Non mi basti mai Shouyou >> mi mordo il labbro inferiore e inizio a masturbarmi, immaginando di possedere Shouyou: le mie mani che accarezzano la sua pelle nivea, segnata dai miei succhiotti e morsi, la lingua che assaggia la sua pelle, mentre le orecchie ascoltano quei dolci gemiti che escono da quella bocca tentatrice.
Mi spingo dentro di lui con un'unica spinta e mordo il suo collo.
Gemo a pensare a quanto è bello fare l'amore con lui. Inizio a frizionare la mia asta fino all'apice del mio piacere, immaginando di venire dentro Shouyou.
Sono innamorato perso e la cosa mi piace: nemmeno con Oikawa ho goduto così tanto.
Finita la doccia torno fuori, la mia casa è troppo piena di Shouyou ormai... E in questo momento che vorrei farlo mio senza freni, rimanere in casa è un tormento.
Giro l'angolo e lo vedo insieme a Kenma, Sugawara e Iwaizumi.
<< Wuooooooh sei un poliziotto... Figoooo e chissà come vi divertite Hihihi >> lo vedo ridere, mentre Suga e Iwaizumi diventano entrambi rossi in viso.
<< Sei un pervertito Shouyou >> il tono apatico di Kenma non è molto sincero con quel flebile sorriso che mostra, mentre riprende il mio ragazzo.
Shouyou sorride nervoso e si gira notandomi << Toshiiiii! >> si butta tra le mie braccia e mi guarda con occhioni grandi.
<< Vedere Ushijima con quello sguardo dolce, fa paura... Vero Koushi? >> guardo Iwaizumi senza esprimere nulla e noto che Sugawara gli ha dato ragione.
Rimaniamo insieme a parlare di tante cose e io e Shouyou veniamo a sapere di come si sono messi insieme.
<< Quindi grazie a Iwaizumi sei vivo Suga-san? Wuooooooh >> lo stupore di Shouyou ci fa ridere di cuore. Poi noto l'ora: ormai Kou esce dall'asilo.
Mentre voglio fare notare l'ora a Shouyou, squilla il telefono di Sugawara.
<< Pronto? Oh Bokuto, tutto bene lì con... Cosa? Aspetta, calmati per favore e spiegami... >> il tono di Suga è preoccupante, il suo sguardo chiede aiuto a Iwaizumi. Segue un silenzio, dove Sugawara ascoltando Bokuto diventa pallido e inizia a tremare, stringendo i pugni.
Shouyou lo vedo impallidire.
<< Oltre a Shota e Kou, chi altro è scappato? >> la voce rotta di Sugawara fa tremare Shouyou.
Io lo stringo tra le mie braccia, mentre Sugawara guarda mortificato Shouyou << Tu pensa a lei, io ho Iwaizumi con me e a Shouyou dico io cosa è successo... Bokuto, mi raccomando non deve passarla liscia, ciao! >>.
Sugawara non fa in tempo a chiudere la chiamata che Shouyou lo prende stretto << Dov’è mio figlio Sugawara... >> il tono duro della sua voce fa deglutire a vuoto l'interpellato << È scappato con Shota... Pare che la maestra responsabile dell’asilo, li abbia picchiati... Mi dispiace Shouyou... Dovevo capire qualcosa, ma non è stato così >>.
Sugawara inizia a piangere e Iwaizumi lo rassicura << Cerchiamoli, ora! >>.
Shouyou scatta come un fulmine, lo seguo, ma a fatica riesco a stargli dietro. Andiamo nei posti famigliari al piccolo Kou, chiamiamo il suo nome… però non lo troviamo.
La rabbia cresce dentro di me... Il desiderio di prendere quella donna e farle vedere l'inferno è il minimo.
Shouyou chiama disperato suo padre Mamoru e sua sorella Natsu, ma appena chiude la chiamata cade a terra e inizia a piangere, chiamando il suo piccolo. Lo abbraccio, cercando di fargli forza... Se succede qualcosa a Kou, io credo che andrò in prigione per omicidio.
Pov Kou
Finalmente avevo iniziato a stringere amicizia con Shota... Grazie a quella breve vicinanza ho notato lividi e segni anormali.
Avevo notato che la maestra era strana, ma quando ho visto Shota, preso da una parte e picchiato senza giustificazione dalla maestra, non ci ho più visto e sono intervenuto mordendo la gamba della carnefice.
<< Tu... Brutto piccolo mostro, nato per sbaglio, Sparisci! >> mi sento tirare i capelli e tanto dolore in testa e nella schiena.
Iniziò a urlare e mordere più forte, fino a sentire un sapore nuovo nella mia bocca.
Shota si butta sulla maestra, colpendola come può. Anche gli altri bambini intervengono, ma dalla rabbia, la maestra ci colpisce in maggioranza con un calcio.
Sento tanto dolore e la vista si appanna... Non capisco perché sento tanto dolore.
<< EHI BASTARDAAAA! >> la voce arrabbiata di Bokuto sensei riecheggia nella stanza. Con un pugno assestato colpisce la maestra Yuna.
Però dalla paura Shota scappa e io lo seguo. Lo chiamo a lungo, ma come sordo, continua la fuga... Quando lo perdo di vista, mi rendo conto che sono in una zona sconosciuta.
La paura prende il sopravvento... Mi guardo attorno e c'è solo gente estranea. Inizio a tremare e a piangere: voglio la mamma... Voglio la mamma, voglio la mamma!
<< Mammaaaaa... Mamma dove sei... Mammaaaaa, Mammaaaaa, MAMMAAAAA! >> urlo e corro, la gente mi passa accanto e mi ignora. Ho paura... Mi manca il fiato... Il cuore batte veloce e lacrime calde continuano a scendere dai miei occhi che bruciano.
<< EHI, piccolo... Ti sei perso? Vieni con me, ti porto in un posto sicuro che ti aiuterà a trovare la mamma ok? >> il tono deciso e l'espressione tetra mi fa tremare un po', ma voglio la mamma. Il ragazzo mi allunga la mano e io la prendo stretta.
Segue un lungo silenzio << Come ti chiami? >> mi chiede gentile il signore.
Sto per rispondere quando sento il mio nome chiamare. Mi guardo intorno e vedo la mia mamma.
Lascio la mano del ragazzo e corro << MAMMAAAAA! >> mi butto tra le sue braccia e insieme cadiamo a terra. Mi sento stringere << Kouuuu, piccolo mio... Sono morto dalla paura sai? >>.
Insieme piangiamo << Ti ha picchiato quella strega? Cosa ti ha... No, avviso tutti ora ok? >> vedere la mamma che piange non mi piace.
Ricordo il signore che mi ha aiutato << Quel signore mi stava aiutando a trovarti mamma! >> sorrido e la mamma ricambia, ma appena vede chi è la persona interessata, la vedo diventare pallida.
<< Shouyou? Ma? Sei vivo... Io credevo... >> quel signore guarda mamma basito.
<< Io ti credevo in America, Kageyama! >> la mamma parla piano. Quel cognome non mi è nuovo, ma non ricordo dove l'ho sentito.
Pov Hinata
Dopo aver pianto a dirotto con Ushijima, abbiamo deciso di dividerci per cercarlo.
Sapere che mio figlio era in questa grande città, solo, impaurito e abbandonato a se stesso, sentivo una pugnalata al cuore.
Ogni passo e ogni richiamo mancato era una sofferenza devastante. Ero arrabbiato con me stesso: Kou non voleva andare all'asilo e io gliel'ho portato lo stesso. Da quanto tempo veniva percosso? Era successo solo oggi o già altre volte?
Provo odio per me stesso... Se succede qualcosa a Kou, mi tolgo la vita di sicuro.
Un ultimo disperato richiamo e mi sento chiamare dalla sua splendida voce. Gli corro incontro e lo abbraccio stretto a me, annusando il suo dolce profumo.
Gli parlo e lo riempio di baci... Ma poi Kou mi fa notare che non era da solo.
Sbianco nel riconoscere quella persona e non sono l’unico.
<< Shouyou? Ma? Sei vivo... Io credevo... >> Kageyama mi parla a fatica e mi guarda basito.
<< Io ti credevo in America, Kageyama! >>. Non rispondo alle domande che mi sono state fatte e lo guardo malissimo.
<< Mamma? Chi è questo signore? >> sobbalzo alla domanda di Kou. Guardo Kageyama, notando la sua espressione confusa: mi ha chiamato mamma davanti all’ultima persona che volevo rivedere nella mia vita.
Sospiro e prendo Kou in braccio << E’ un vecchio “Amico” delle superiori, abbiamo giocato insieme per tre anni a pallavolo, si chiama Kageyama Tobio >> forse ho esagerato a scandire la parola amico, ma alla fine è vero. Guardo Kageyama e sorrido appena << Kageyama, questo bambino che mi hai aiutato a ritrovare è mio figlio, si chiama Tasuku Kou >>.
Kageyama sgrana gli occhi e mi guarda basito << Oh! >>, segue un po’ di silenzio che viene rotto dalla voce di Bokuto.
<< EHI EHI EHI!!! Lo hai trovato… che belloooo. Piccolo bastardello, lo sai che a momenti piango dalla disperazioneeeee!! >> sorrido nel vedere Bokuto prendere in braccio Kou e spupazzarlo tutto.
<< L’altro bambino? Lo avete trovato? >> sono preoccupato anche per il piccolo Shota, ma Bokuto mi rassicura che lui è già a casa al sicuro, poi nota Kageyama e lo guarda con stupore.
Kageyama è senza parole, non credo si aspettasse di vedere Bokuto con la divisa da maestro dell’asilo, come Bokuto stesso credo non pensasse di rivederlo, dato che Kageyama dovrebbe essere in America.
Kou ridesta la situazione lamentandosi appena e lo guardo serio << Kou dimmi la verità… quella maestra ti ha picchiato altre volte? Cosa ti ha fatto? Adesso andiamo a casa che il nonno ti visita ok? >> inizio a tremare dalla rabbia, tanto da dimenticarmi che ho altre due persone adulte vicino.
Kou ricomincia a piangere e si aggrappa alla mia gamba << Mamma sto bene… non piangere ti prego… >>. Solo dopo realizzo che sto piangendo lacrime che sfuggono al mio controllo: guardo Kou e lo abbraccio chiedendogli scusa.
Bokuto si morde le labbra dal nervoso << Mi dispiace Shouyou… non la passerà liscia, giuro! >> mi sorprende il tono dispiaciuto che usa per calmarmi, ma non posso fare a meno di guardarlo con occhi duri e lo sguardo severo << Io non ce l’ho con te Bokuto san… ma se quella donna la passa liscia, scommetti tutto quello che vuoi, ma non vedrà l’alba del giorno dopo. La prossima persona che tocca mio figlio, se la vede con il sottoscritto e non ci sarà angolo della terra a salvarlo o salvarla >>.
Bokuto e Kageyama si pietrificano insieme, mentre Kou si addormenta tra le mie braccia per la stanchezza.
Li saluto per tornare a casa, ma Kageyama mi raggiunge poco dopo << Tieni il mio numero. Devo parlarti Shouyou, seriamente… >>. Il tono serio e deciso di Kageyama mi sorprende e dopo un attimo di silenzio, ricambio guardandolo serio e prendo il suo biglietto da visita.
Noto lo sguardo indecifrabile che rivolge a mio figlio… sicuramente ha mille domande e tanti dubbi che vuole chiarire.
Dopo averlo salutato ritorno verso casa, ma per strada incontro Wakatoshi che appena mi vede con Kou in braccio si avvicina sorridendo e abbracciandoci.
Kou si sveglia e vedendo Wakatoshi sgrana gli occhi dalla gioia << Papàààà >> si butta tra le sue braccia sorridendo, mentre io ammiro la faccia stupefatta di Toshi, per l’onorifico che Kou gli ha dato per la prima volta.
Stranamente sento un grande calore diffondersi dentro di me: Wakatoshi che sorride come il padre più dolce del mondo e riempie di coccole il nostro bambino… no! Il mio bambino. Oppure posso iniziare a pensare che siamo ormai una famiglia?
Prepotente ritorna l’immagine di Kageyama: è cresciuto in altezza, dalla maglietta attillata ho notato il suo fisico più scolpito… non è paragonabile a quello di Wakatoshi, ma è diventato un bellissimo uomo, con la sua immancabile espressione da idiota.
Non so cosa fare… lo dico adesso a Wakatoshi? Oppure dopo?
<< … grazie a un signore che mamma mi ha detto si chiama Kaketawa Tobio >> mi riprendo notando l’espressione dura di Wakatoshi. Perso nei miei pensieri non mi sono accorto che Kou stava raccontando tutto quello che era successo.
Scuoto la testa e sorrido << Kageyama Tobio! >> decido di correggere Kou, guadagnandomi uno sguardo duro da Toshi.
<< Su! Ora andiamo a casa che il nonno deve guardare i tuoi lividi alla schiena e alla testa, per il resto parlo io con il papà >> sorrido e prendo per mano Toshi che ricambia la stretta.
Durante il rientro a casa mia Kou si addormenta sulla spalla di Toshi: Il cuore inizia a battere forte quando mi rendo conto che ha fermato la camminata e stretto di più la mia mano alla sua.
<< Ci sono rimasto di sasso anche io… mi pensava morto sai! Vuole rivedermi per parlare, credo voglia chiarire quello che è stato fra di noi e capire cosa è successo! >> dico piano guardando un punto impreciso davanti a me.
<< Kou? Glielo dirai? >> il suo tono duro, mi fa volgere lo sguardo verso di lui. Lo guardo inorridito: però è una domanda più che legittima.
<< Non lo so, al momento se lo vedo è solo per chiarire… prima di dirlo a lui, ne voglio parlare con Kou. Lui sa di avere un padre, ma non gli ho mai parlato di lui. Sarà lui a decidere se conoscerlo o no. A me interessa che ora abbia una persona da chiamare papà… è successo Toshi! Tu ormai sei la figura maschile che vede come un genitore, a parte me… >> dico serio e sbuffo sonoramente << Accidenti! Oggi è successo di tutto e di più… sono stanco! >> mi stringo al braccio di Toshi e sorrido solare << Ti amo tanto Toshi! >>.
<< Sei sconvolgente lo sai Sho? Dovrei denunciarti per parole di troppo >> il tono glaciale con cui lo dice, mi lascia perplesso. Metto su il broncio e gli faccio una linguaccia << Antipatico… >>.
<< Ti amo tanto anche io Shouyou, più di quanto immagini! >> il tono dolce e il sorriso bellissimo che mi rivolge, mi fa perdere un battito. Al diavolo Kageyama, al diavolo il mio passato… io voglio vivere ogni giorno della mia vita con le persone che amo.
Pov Sugawara
Ero arrabbiato e frustrato... Stavo sudando e la canotta che ho addosso è fradicia di sudore.
Continuo senza sosta a colpire con pugni regolari ben assestati il grande sacco da Boxe della mini palestra che abbiamo in casa, da un'ora senza sosta e senza dire nulla.
Sento lo sguardo di Hajime che in silenzio aspetta... Lo sa che qualcosa non va, lo vede dal mio sguardo furente. Lo sento sbuffare: sicuramente si sta facendo mille domande o mille congetture, ma non interrompe il mio sfogo.
Quando sono arrabbiato tendo ad arrivare alle mani e Hajime lo ha imparato quando mi ha fatto arrabbiare con discorsi idioti: ha passato giorni a massaggiare un fianco o la pancia dal male.
Dopo un’altra buona mezz'ora, mi fermo a bere dell'acqua e asciugare il sudore. Sento le braccia di Hajime che mi stringono da dietro... Sussulto a quel contatto, ma non lo allontano.
Inizio a tremare e calde lacrime iniziano a scendere << Avevo notato i lividi di Shota... Li aveva solo lui. Ho dato per scontato che erano i genitori e io da cretino ne parlavo con QUELLA... Quella... Bastarda, stronza... Vigliacca. Una donnaccia della peggior specie. Sai cosa diceva? "Tranquillo ne parlo io con i genitori e sistemo la cosa, sei molto bravo Sugawara, sarai un ottimo maestro". Sono un idiota, ecco cosa sono. Mi odio perché non ho capito che Shota lega a fatica con i maestri per un motivo... Sono pessimo >> mi volto e appoggio il capo sul petto di Hajime e inizio a piangere, scaricando la rabbia, con leggeri pugni alle sue spalle.
Hajime mi stringe a sé con forza, senza lasciarmi possibilità di movimento << Non è così Koushi, tu non potevi saperlo, lavori come tirocinante in quella scuola materna da solo sette mesi, Bokuto solo da due settimane... I bambini sono abili a mentire, non sempre mostrano il loro dolore. Sono i genitori che dovevano notare l'anomalia prima di tutto. Capisco la tua rabbia, ma non è giusto che ti senti in colpa. Tu chiedevi al piccolo, ma lui non si apriva... No? Adesso basta! Quella donna è l'unica che deve pagare... Ti prego, non sopporto vederti così! >> non sapevo cosa dire.
Hajime mi ama davvero e tra i due è quello più giudizioso e calmo. Io tengo a svalutarmi e lasciare perdere se qualcuno non nota il mio tormento: aiuto gli altri e gli do consigli, ma riguardo me... Mi trascuro e mi butto giù.
Prendo stretto tra le mani il viso di Hajime e lo guardo dolce << Hai ragione, scusami. Ti amo tanto Haji! >>. Lo vedo sussultare un attimo, poi mi regala uno dei suoi rari e bellissimi sorrisi.
<< Andiamo a fare una bella doccia fresca, mio agente? >> lo provoco guardandolo con sguardo malizioso.
Hajime mi porta direttamente in bagno e senza toglierci i vestiti, andiamo sotto la doccia.
Attiva l'acqua fresca, che io sento gelida a causa del calore del mio corpo che aumenta ad ogni tocco e bacio di Hajime.
Facciamo l'amore con passione e frustrazione, macchiando la nostra pelle tra succhiotti, morsi e graffi.
Io sarei perso senza di lui... Ti amo davvero tanto Hajime.
Pov Mamoru
Sono fuori di me dalla rabbia... Ho guardato Kou e non ha nulla di grave... Ma il trauma psicologico c'è e l’ho capito dal breve tremolio che ha fatto, quando volevo toccarlo.
Amo troppo la mia famiglia e sapere che qualcuno ha osato fare del male a uno di loro, mi fa ribollire il sangue nelle vene.
Se avessi quella donna tra le mani... Ma non posso fare nulla che vada contro la giustizia.
Esco dalla camera del piccolo Kou che si è quasi subito addormentato e vado in sala dove trovo Shouyou addormentato e appoggiato alla spalla del suo ragazzo, Ushijima Wakatoshi, mentre Natsu dorme seduta e stretta tra le braccia di Shouyou.
L'unico sveglio è Ushijima che li guarda dormire con il sorriso sulle labbra. Mi siedo di fronte a lui, sull'altro divano e offro una birra a Ushijima << Allora, Ushijima Wakatoshi, sei serio o giochi solo? >> lo guardavo serio e lui faceva lo stesso con me.
Era rigido, per lui deve essere una situazione particolare... Di solito il discorso con il padre del proprio compagno è programmato.
<< Serio, rinuncerei a tutto per loro... Shouyou e Kou sono la famiglia che ho sempre desiderato... >> il suo tono serio e sincero, mi fece sorridere.
<< Shouyou ha sofferto molto Ushijima, specialmente dopo la morte della madre. Non so se Shouyou ti ha raccontato tutto o in parte, ma stai attento. Se lui e Kou sono solo un divertimento o altro, non c'è nessun angolo della terra che ti può salvare! >> forse sto esagerando, ma noto un po' di sorpresa nell'espressione di Ushijima, sostituita presto dal solito sguardo indifferente, ma serio.
Segue un lungo silenzio, rotto poi da un mormorio di Natsu che si è sistemata meglio tra le braccia di Shouyou.
<< Perché ha smesso di giocare a pallavolo, Tasuku san? >> mi sorprende la domanda di Ushijima.
<< Perché... Io volevo diventare medico e per un altro motivo che non mi piace ricordare >> uso un tono stanco, ma sorrido appena mentre ricordo i miei momenti più belli che ho vissuto con la pallavolo.
Ushijima non fa altre domande e poco dopo svegliamo i due addormentati.
Shouyou accompagna Ushijima alla porta e so già che sarà una cosa lunga il loro saluto.
<< Dormi con me stasera, mia bellissima principessa? >> vedo Natsu sorridere radiosa, con gli occhi grandi e lucidi << Siii Oto-san! Ti voglio bene! >> il suo tono entusiasta mi fa sorridere.
Adoro viziare i miei figli e loro se lo meritano, dopo tanta sofferenza non giustificata.
Natsu si addormenta subito tra le mie braccia, mentre io ci metto un po'. Prima di addormentarmi sento Shouyou entrare nella stanza di Kou che di sicuro, domani mattina, salterà di gioia per la sorpresa: ama dormire con la mamma.
Ha ragione Ushijima e lo capisco bene, quando dice che per loro rinuncerebbe a ogni cosa, anche alla pallavolo. Io lo so bene… per una persona ho rinunciato alla mia perfetta carriera agonistica e mai mi pentirò di questa scelta.
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Un Raggio di Sole nel Buio.
Fanfic[Attenzione MPREG]. Hinata e Ushijima si ritrovano in un bar. Scatta qualcosa, ma il piccolo corvo sembra nascondere qualcosa, ma in qualche modo inizia qualcosa fra di loro. Però Kageyama fa ritorno dalla America. Che farà il nostro moro quando rit...