Respirò intensamente e si avviò verso le scale, dove lui la stava aspettando. Arrivata a metà scalinata, lui si voltò verso di lei e le sorrise. Si stupì. Lui non sorrideva così con nessuno, non lo aveva mai fatto. Il cuore, nel suo petto, bruciò.Spero di non essere intervenuta troppo tardi.
Si avvicinò come lui si avvicinò a lei, gli baciò una gota scarna e pallida, mentre lui ricambiava il bacio a sua volta su una guancia carnosa, indugiando più del dovuto.
«Già di ritorno?» Chiese Loki, evidentemente sorpreso di vederla ritornare in cinque minuti quando gli aveva espressamente detto che le ci sarebbe voluto di più per togliersi quel vistoso vestito di dosso. «Non ti sei nemmeno cambiata.»
Gli sorrise, trovando una scusa a quella svista. Quella ragazzina gli ha fatto il lavaggio del cervello.«Allora? Facciamo questa passeggiata?»
Loki annuì e le offrì il braccio per appoggiarsi. E lei non rifiutò.
Camminarono e parlarono, lei assecondava ogni suo argomento con risposte ovvie, ma non troppo vaghe. Non doveva scoprire il trucco.
Ogni azione dolce che Loki faceva per lei, come aiutarla a scendere da rocce che fungevano da scaloni, accarezzarle le spalle e la chioma rossa, le faceva montare una rabbia indescrivibile dentro.
Posso ancora interrompere tutto, devo solo attendere il momento giusto.E il momento giusto arrivò proprio quando arrivarono nel grande ponte che portava al Bifrost. Si appoggiarono alla balaustra, osservando il mare, le cascate e le luminosissime stelle.
«E' magnifico qui.» Commentò, iniziando ad odiare la voce che parlava le sue parole. «Non voglio più svegliarmi.»
Il cuore di Loki si strinse in una morsa a quelle parole. «Cosa? » Sperò con tutto se stesso di non aver sentito bene.
Si calò completamente nella sua parte: ingoiò un fiotto di saliva e imitò le solite espressioni di Amelia Helbinger.
«Loki, io... non appartengo a questo mondo.»
«Questo sì, ma è reale. Per favore, non tocchiamo di nuovo quel discorso che abbiamo chiuso e risolto.» Perché l'ultima volta che lo avevano tirato fuori avevano litigato come non avevano mai fatto.
«No, non lo è.»
«Tua madre e i dottori ti hanno convinto che tutto questo è irreale, ma lo sai... tu sai che io sono davvero qui e... cosa io provo per te.» Le prese le mani e accorciò le distanze. «E' tutto reale.»
Lei esitò un attimo, sconvolta dalla frase "cosa io provo per te" e poi parlò: «La magia, gli Ǽsir, i nani, i giganti, tu... è tutto nella mia mente e io non sono riuscita a dimenticare tutto questo perché ho avuto un'infanzia difficile. L'ho capito solo stasera, mentre tu ed io danzavamo nella sala del trono.»
Loki si allontanò, abbandonando le mani di Amelia e si staccò dalla balaustra che gli era apparsa fino a pochi secondi fa un'ancora di salvezza. «Ma che diamine ti succede?! Dici che io sono frutto della tua mente e fino a un'ora prima hai ammesso di provare dei sentimenti per me! »
Frigga rimase senza parole. Si sforzò e pianse, quando fuoriuscirono le lacrime, aggiunse i singhiozzi. «Io sto male! Io sono confusa! Tu non puoi capirmi! »
«Te ne esci sempre con questa frase. "Tu non puoi capirmi", quando invece io sono l'unico in tutti i Nove Regni a capirti davvero! » Più lei singhiozzava, più lui alzava la voce.
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Wahnsinn | Thor FanFiction
Fanfiction27th Court Road, Edimburgo, 1996. E' proprio qui che tutto ha inizio, è proprio in un freddo giorno d'inverno che Amelia Helbinger, una bambina timida e codarda, trova un passaggio segreto che la conduce in un mondo completamente diverso da quello...