Capitolo 2 - Light a Fire (Parte 1)

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Sienna titubò davanti alla porta casa, aveva un nodo sullo stomaco come se sentisse che da un momento all'altro sarebbe successo qualcosa e, la consapevolezza di aver avuto sempre un ottimo sesto senso, le faceva temere realmente di avere ragione.

Sistemò nervosamente la borsa sulla spalla e sospirò coprendo la breve distanza per entrare nella piccola villetta.

«Oh Sienna tesoro, sei tornata; ti stavamo aspettando.» Esclamò sua madre non appena lei entrò, aveva un sorriso tirato sulle labbra, indice che quell'allegria fosse tutt'altro che reale.

Nella sala da pranzo quattro uomini stavano discutendo con il padre, ma udite quelle parole, s'interruppero di colpo per spostare lo sguardo sulla nuova arrivata.

Sienna li osservò. Seduto di fronte al padre, c'era un uomo sui quarantacinque anni, dai capelli e occhi scuri; una cicatrice percorreva il suo volto per tutta la lunghezza dello zigomo, il suo sguardo era fiero, sicuro e accennava appena un sorriso soddisfatto mentre la studiava. In piedi dietro di lui un uomo di una decina di anni più giovane stava con le braccia incrociate, la muscolatura era tesa sotto la maglietta nera che indossava e gli occhi chiari erano diretti verso la ragazza, pronto a scattare al primo accenno di pericolo. Dall'altra parte, un uomo dalla pelle scura se ne stava appoggiato allo schienale della sedia con un sorrisetto, gli occhi erano allegri, quasi in contrasto all'enorme montagna di muscoli che si ritrovava. Nell'angolo della sala, seduto dietro gli altri e un po' in disparte, stava un altro individuo il cui viso era però coperto dal cappuccio calato della felpa, si poteva notare solo la bocca tirata in un'espressione tesa. Sienna poteva sentire il suo sguardo indagatore, più insistente di tutti gli altri messi insieme.

«È arrivato il mio plotone d'esecuzione?» Chiese aspra, alzando lievemente il mento per cercare di nascondere il tumulto che stava nascendo dentro di lei, ben consapevole del motivo di quella visita. Erano giorni che aspettava il loro arrivo e in quel momento rimpiangeva fortemente il non essere scappata. Dannato Ezekiel e il suo buon senso.

Il sorriso del moro, se possibile, sembrò allargarsi mentre borbottava un divertito «È una tosta la ragazza.»

Il padre la guardò con rimprovero passandosi una mano sul volto. Sienna non lo aveva mai visto così in difficoltà; solitamente sempre molto composto, in quel momento non riusciva a nascondere la tristezza.

«Sienna, per favore.» Il tono che aveva usato era sofferente e la ragazza si sentì costretta a spostare lo sguardo dai suoi occhi scuri, non sarebbe riuscita a sostenerli ancora a lungo senza che il nodo nel petto diventasse insostenibile.

Quello che doveva essere il capo dei quattro, l'uomo con la cicatrice, si alzò dalla sedia andandole in contro seguito dal castano sempre più nervoso, che sembrava quindi essere la sua guardia del corpo.

«È un piacere rivederti dopo tutti questi anni Blaze; io sono il Consigliere Jackson Kenobi.» Poi indicò l'uomo vicino a lui e la montagna di muscoli. «Lui è Aleksej; dietro di noi vedi Achilles, ed infine Lucas.»

Controvoglia la ragazza strinse la mano che le tese, quasi temendo che quello chiamato Aleksej potesse mozzargliela. Sembrava un cane da guardia con i denti scoperti mentre ringhiava nella sua direzione, intimandola di non avvicinarsi ancora.

«Vieni a sederti con noi.» La invitò il padre, indicando la sedia vicina a quella precedentemente occupata dall'uomo.

«Preferirei restare in piedi.» La risposta secca le costò uno sguardo torvo dal capo famiglia che stava per controbattere prima di essere interrotto dal Consigliere che non smetteva di osservarla con compiacimento.

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