Capitolo 10 - Don't Mind Me (Parte 1)

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Alle nove e quarantatré minuti del lunedì mattina successivo, Tani terminò di acconciarle i capelli per l'intervista che avrebbe dovuto tenere con Delaney, una delle più famose tra le giornaliste e presentatrici di Elpis.
«Siamo un po' in anticipo sulla tabella di marcia, potrete aspettare qui dentro mentre i tecnici finiscono di organizzare il salotto.» Disse la sua curatrice d'immagine, cominciando a riordinare i suoi materiali di lavoro.
Connor aveva insistito per registrare la sua intervista direttamente dal salotto di casa della Prescelta e Sienna era rimasta piacevolmente sorpresa dalla sua spiegazione. Secondo il Manager, infatti, quell'ambiente più informale e intimo l'avrebbe resa più umana agli occhi del popolo, facendola apparire più avvicinabile e meno imponente.
«Tani, puoi chiede a Lucas di entrare un attimo?» Domandò la ragazza, sistemandosi la giacca bianca che avevano scelto per l'occasione. Secondo Connor quel colore avrebbe ricordato la divisa da cerimonia, facendola sembrare nel contempo anche autorevole.
La donna annuì e uscì dalla sua stanza dopo un rapido inchino.
Doveva ammettere di essere nervosa, non era mai apparsa in televisione, soprattutto non per partecipare come protagonista ad un programma in prima serata. Le altre ragazze le avevano detto che Delaney era una persona molto simpatica e professionale, non si sarebbe mai permessa di fare domande troppo scomode o di metterla in imbarazzo, ma l'agitazione restava ed era accentuata dalle sicure domande sulla sua vita privata.
Il Protettore comparve poco dopo nella camera, aveva un lieve sorriso sul volto e i capelli tenuti all'indietro con un po' di gel.
«Sei pronta?» Le chiese, chiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi a lei.
Sienna scrollò le spalle, guardando la sua immagine riflessa allo specchio. Se prima della sua partenza le avessero detto che ad Elpis avrebbe provato l'ebbrezza dell'insicurezza e dell'agitazione così spesso, si sarebbe fatta una grande risata, passandosi una mano tra i capelli con fare superiore.
«Se dovesse farsi troppo... curiosa, ti giuro che la prenderò a pugni.» Borbottò, voltando il capo verso il ragazzo che ridacchiava tranquillo appoggiato al comò.
«Cerca di non fare cose che ci obblighino ad abbandonare Elpis da uno dei passaggi segreti, per favore.» Ironizzò lui, afferrandola per un polso e tirandola verso di sé, in modo di costringerla ad avvicinarsi a lui.
Sienna incrociò le braccia al petto, per creare la parvenza di una barriera tra la sua figura e quella del ragazzo, improvvisamente troppo vicina.
«Andrà in onda questa sera?»
Lucas annuì, appoggiando le sua mani sulla vita della ragazza e facendo appoggiare i loro bacini.
«Sì. Si pensava di andare a cenare da Mistral e Abel con gli altri, così da assistere alla trasmissione tutti insieme. Ti andrebbe bene?» S'informò il ragazzo, piegando leggermente la testa di lato.
«Avrò bisogno di alcool.» Commentò allora la Prescelta; rivedersi in televisione mentre cercava in tutti i modi di sembrare a suo agio nel rispondere a domande come "Come sta andando con il tuo Protettore?", sarebbe stata una delle peggiori esperienze della sua vita, già lo sapeva. Soprattutto poteva già immaginare i commenti di Mistral, Abel e Dylan, pronti a prenderli in giro come solo loro erano in grado di fare.
Lucas rise.
«Tranquilla, Abel ed Elijah sono già andati a fare rifornimento. È tradizione, prima dell'arrivo di una nuova Prescelta in città, fare una festa di pre-benvenuto.»
Sienna alzò un sopracciglio, poco convinta.
«Festa di pre-benvenuto?»
Il ragazzo scrollò le spalle.
«È nata per permettere ai Protettori ancora senza Prescelta di... potersi tirare un po' su di morale prima di dover vedere uno di loro allegro e spensierato, la cosa è continuata fino ad ora. Brandon dovrebbe ritornare domani, al massimo dopo domani, ed è d'obbligo continuare la tradizione.» Spiegò lui, cominciando a girarsi tra le dita un ciuffo dei capelli ramati di lei.
Lo sguardo di Sienna cadde sulle sue labbra piegate in un lieve sorriso. Aveva notato di far sempre più fatica a guardarlo negli occhi, soprattutto quando si trovavano ad una manciata di centimetri di distanza. Era diventato difficile non guardare le sue labbra morbide quando parlava; il suo collo lungo quando voltava il capo nella direzione opposta alla propria; le sue spalle larghe; persino le mani affusolate erano diventate incredibilmente ed improvvisamente interessanti. Durante l'allenamento mattutino aveva faticato a mantenere la concentrazione, si era più volte ritrovata a pensare a quanto le sarebbe piaciuto vederlo muoversi sopra di lei e non appeso alla sbarra per le trazioni.
«Hai bisogno di bere anche ora?» Domandò, umettandosi le labbra e tornando a puntare lo sguardo su quello chiaro di Lucas che sembrava ben attento a non muoversi.
Il ragazzo sospirò, tirandole appena il ciuffo di capelli che aveva tra le dita.
«Ne avrei bisogno soprattutto ora, magari mi farebbe dimenticare le stupide paranoie che ho in testa.» Disse, abbassando la voce che restava, però, ferma e decisa. Probabilmente combatteva contro il demone che lo stava tormentando da quando la Prescelta non era più in grado di trattenere il desiderio che provava per lui.
Sienna sospirò, allontanandosi appena, per quanto le sue mani strette attorno alla vita le permettessero.
Resistere stava diventando sempre più difficile e quello non faceva che peggiorare la difficoltà di Lucas.
«Smetti di chiamarle paranoie...» Borbottò, appoggiando le mani sul petto di lui. Il problema era più complesso e serio di semplici e stupide manie mentali senza senso.
Lucas alzò gli occhi al cielo.
«Sono paranoie, cos'altro potrebbero essere?» Sbottò allora lui. Probabilmente era ancora convinto che fosse colpa sua, che fosse lui ad essere problematico, senza capire che quella difficoltà aveva delle cause indipendenti da lui e dal suo comportamento.
«Non sono paranoie nate così a caso, hanno un motivo piuttosto valido dietro.» Cercò di spiegare Sienna.
Il ragazzo sbuffò.
«Piuttosto valido è una parola grossa.»
Doveva riuscire a fargli capire che la colpa non era affatto sua. In realtà nessuno aveva colpa, non si possono controllare i meccanismi di protezione che il cervello attiva quando la persona soffre.
«È come quando vieni tradito...» Iniziò, venendo interrotta dal Protettore che sembrava piuttosto deciso a non ascoltare e a chiudere la conversazione.
«Mi hai tradito?»
Sienna alzò gli occhi al cielo.
«Sta zitto e ascoltami.» Intimò, colpendo con il palmo il petto dov'era appoggiata. Lucas alzò le mani in segno di resa. «Mio fratello, a circa diciannove anni, aveva una relazione piuttosto seria con questa ragazza. Quella poco di buono ha pensato di tradirlo con un ragazzo che conoscevano entrambi; lui era davvero innamorato e ha deciso di darle un'altra possibilità, ma non riusciva a baciarla senza vederla tra le braccia dell'altro ragazzo... è più o meno la stessa cosa.» Da più piccolo suo fratello, almeno da quello che dicevano i suoi zii, era molto più simile al carattere della loro madre, più disponibile e meno cupo e diffidente, ma dopo quell'esperienza aveva alzato tutti i muri possibili, ben radicati nel DNA Flare, e non aveva più avuto una relazione seria fino all'arrivo di Anika.
Lucas rimase in silenzio per un po', ragionando sulle parole con aria poco convinta.
«E con questa ragazza com'è finita?»
Sienna scrollò le spalle, fortunatamente suo fratello era rinsavito e aveva deciso di finire la relazione. La maledetta era stata fortunata, Sienna era ancora troppo piccola per fargliela pagare; se fosse capitato negli ultimi anni si sarebbe occupata lei stessa di far capire alla malcapitata quanto fosse sbagliato tradire la persona che si dice di amare.
«Si sono lasciati.»
«Ah, bene... incoraggiante.» Commentò lui, passandosi una mano tra i capelli.
«Questo perché lei era una... brutta persona, e mio fratello meritava ben altro. È una fortuna che abbia dovuto trasferirsi qualche anno dopo. Comunque... rimane il fatto che può capitare, non sei l'unico che ha avuto questo problema.» Sienna cercò gli occhi grigi con lo sguardo, il ragazzo annuì e mormorò appena.
«Mhm.» Non sembrava molto convinto, ma la ragazza sperava che continuando a ripeterglielo, anche il Protettore cominciasse a crederlo e solo in quel momento le sue difficoltà avrebbero cominciato a diminuire.
Sienna lo guardò con serietà, aveva aggiunto una nota minacciosa nello sguardo per convincerlo completamente.
«Quindi smettila di chiamarle paranoie, ok?.»
Il ragazzo scosse il capo con un sorriso divertito, tornando ad appoggiare le mani sulla sua vita per avvicinarla nuovamente al suo corpo.
«Come la mia Prescelta desidera.» Sussurrò suadente, facendo incontrare le loro labbra in un lieve bacio.
Le loro bocche si muovevano, lentamente e senza fretta; Sienna si vide costretta stringere la maglietta del ragazzo tra le mani dalla sorpresa quando, inaspettatamente, il Protettore le sfiorò le labbra con la lingua, in una muta richiesta di approfondire quel contatto. Si lasciò andare in un mugolio quando le loro lingue s'incontrarono, accarezzandosi e cercandosi quasi con timore, con paura di essere costrette ad allontanarsi nuovamente.
Si staccarono poco dopo, e la mano di Lucas andò ad appoggiarsi sul volto della ragazza che cercò i suoi occhi chiari per accertarsi che fosse ancora sereno. Lo sguardo del ragazzo era limpido, leggero e trasmetteva una gioia nuova.
«Sto imparando, visto?» Disse emozionato e visibilmente allegro.
Sienna sorrise a sua volta.
«Che ti avevo detto? Basta un po' di tempo e lo supereremo.»
Il ragazzo fece per rispondere, ma dei colpi alla porta lo costrinsero a rimandare.
«È ora, ragazzi.» Li chiamò Connor dall'altra stanza.
La Prescelta sospirò, non aveva alcuna voglia di andare a sbandierare la sua vita a tutta Elpis, ma era Blaze Flare e non aveva altra scelta.
«Vedrai, finirà prima che te ne possa rendere conto.» La incoraggiò il ragazzo, lasciandole un lieve bacio sulla guancia.
Lei annuì e si controllò davanti allo specchio, sistemando le pieghe della maglia e i capelli sul volto.
«Si va in scena.»
I due si diressero verso la sala che era stata predisposta per l'intervista, un ragazzo stava sistemando l'ultima telecamera e un secondo uomo stava controllando le luci.
L'unica donna tra i presenti, dai capelli scuri mossi fino a sotto le spalle e degli occhi chiari, si avvicinò a loro con un sorriso sul volto.
«Sienna, lei è Delaney.» Spiegò Lucas con un cenno del capo. La donna annuì e sorrise, stringendo con decisione la mano che la Prescelta le porse.
«Prescelta Blaze, è un onore fare la vostra conoscenza, sono davvero lieta di avere l'opportunità di potervi intervistare a nome del popolo di Elpis e Alyeska.» Aveva un tono di voce sicuro ed era una delle poche persone, al di fuori delle sue conoscenze più strette, che sembrava essere a proprio agio davanti a lei. Sienna ricambiò la stretta e accennò un sorriso.
«Il piacere è mio, mi hanno riferito che sei una delle migliori nel tuo campo, non posso che farti i miei complimenti ed essere felice che ti abbiano mandato qui.»
A quelle parole la donna gonfiò appena il petto e si passò una mano tra i capelli mori.
«Quando volete iniziare, io sono pronta. Registreremo l'intervista per mandarla in onda oggi stesso in prima serata.» Le spiegò, indicando con il capo il divano su cui si sarebbero accomodate, posizionato al contrario della solita disposizione a cui era stata abituata.
Sienna preferiva non aspettare oltre, prima avessero cominciato, prima si sarebbe tolta quella lieve agitazione che le tormentava l'animo.
«Lo sono anch'io. Direi di accomodarci.» Asserì allora, seguendo la donna verso la loro postazione.
Le due si accomodarono sul divano, Connor si avvicinò per controllare che tutto fosse alla perfezione e scambiò con la Prescelta un sorriso leggero, uno dei primi che le rivolgeva con sincerità e spensieratezza. Tani le sistemò un ciuffo di capelli fuori posto e raggiunse il Manager dietro le telecamere dove Lucas osservava la scena con tranquillità, finalmente completamente rilassato, come dimostrava il sorriso che brillava sul volto.
Dopo gli ultimi accertamenti da parte della crew della televisione, cominciò il conto alla rovescia.
«Buonasera a tutti abitanti di Elpis, sono in compagnia di uno dei volti più importanti della nostra rinascita. Prescelta Blaze, è un onore per me essere qui.» Cominciò Delaney, guardando dritto verso la telecamera per poi spostare l'attenzione sulla ragazza. Sienna sorrise, cercando di assumere l'espressione più rilassata e affabile che avesse in repertorio.
«Il piacere è mio, ma chiamami pure solo Blaze ed evitiamo i convenevoli, siamo qui per una chiacchierata.»
La donna annuì e ricambiò il sorriso.
«Allora Blaze, prima di tutto come ti senti? So che ti stai riprendendo da una settimana un po' dura.»
La Prescelta annuì, Connor aveva preparato le possibili risposte a un centinaio di probabili domande e, dopo un'attenta analisi e revisione, erano arrivati ad un accordo sul tono che la ragazza avrebbe dovuto mantenere durante l'intervista. Sienna era riuscita a rendere la conversazione meno noiosa e antica e il suo Manager, sorprendendola, aveva accettato.
«Mi sento molto bene. Come sai, iniziare l'allenamento del proprio elemento può portare qualche indisposizione, ma ora è tutto passato e sono tornata in gran forma.» Rispose con un sorriso.
«A proposito, come procede con il fuoco?» Domandò la donna con espressione interessata.
Sienna aspettava quella domanda con ansia, durante la mattina aveva preparato con Febe una piccola sorpresa.
«Non mi posso lamentare, secondo Prescelta Febe sto ottenendo buoni risultati e posso, quindi, considerarmi piuttosto orgogliosa. Vuoi vedere qualcosa?» Chiese allora, accennando un lieve ghigno furbo. La donna annuì con vigore, guardando nella telecamera come per rendere partecipe il pubblico che avrebbe guardato.
«Assolutamente! Serve qualcosa di particolare?»
Lucas si mosse per prendere il vassoio che avevano preparato poco prima, carico di una decina di candele rosse.
«Ci pensa Lucas a farmi da assistente.» Scherzò, ringraziando il Protettore con un lieve sorriso mentre lo appoggiava sul tavolino davanti a loro.
«Sono emozionata.» Ammise Delaney con un sorriso divertito.
Sienna ridacchiò per poi cominciare a concentrarsi. Lucas era rimasto dietro di loro, pronto a darle una mano se ne avesse avuto bisogno. Aveva provato moltissime volte quella mattina, ma saperlo vicino a sé la faceva sentire più tranquilla: con un suo contatto accendere un fuoco era più facile e, in quel modo, avrebbe evitato di fare brutte figure. Prese un respiro profondo e si accarezzò la punta dell'indice con quella del pollice per riuscire a scaldarla. Con la mente attivò le vibrazioni del suo dito, facendo raggiungere quelle vive e attive della fiamma, e questo prese fuoco. Usando l'indice come fiammifero accese la metà delle candele mentre per la seconda metà usò la mente per propagare le piccole fiammelle.
Delaney esclamò colpita e sorpresa e Sienna sorrise. Era felice di essere riuscita senza l'intervento del suo Protettore.
«Potrei aprire un'azienda d'illuminazione e riscaldamento, ad Elpis di certo non corriamo il rischio di restare al freddo o senza luce.»
Nel frattempo Lucas si era nuovamente allontanato per raggiungere il retro delle telecamere e le aveva rivolto un sorriso fiero.
«È stato incredibile!» Esclamò la donna che sembrava sinceramente emozionata.
«Ogni giorno acquisto qualche abilità nuova, direi che procede bene.»
«Assolutamente! Allora, torniamo a noi. Mercoledì scorso c'è stata la tua presentazione ufficiale, cos'hai provato trovandoti per la prima volta davanti a parte del tuo popolo?»
Sienna si fece leggermente più seria.
«È stato molto emozionante, lo ammetto, non mi sarei mai aspettata così tanta gente pronta ad accogliermi con un così grande affetto. Ne sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa! Tutte quelle persone che chiamavano il mio nome... è stato esaltante ed incredibilmente toccante, mi ha fatto ricordare l'importanza del mio ruolo e della mia posizione, incoraggiandomi e spingendomi a fare ancora meglio.» Le parole, nonostante fossero state in parte preparate, erano sincere e sentite.
«Chi ha avuto l'occasione di assistere ai tuoi allenamenti ti ha descritto come una forza della natura.»
Sienna ridacchiò e scosse appena le spalle.
«Beh, posso controllare il fuoco, dopotutto, no? Scherzi a parte, ho avuto l'occasione di allenarmi e di essere seguita dai migliori, ho lavorato molto duramente per raggiungere il massimo delle mie capacità ed è quello che riesco a fare meglio nella mia vita. Non mi tiro mai indietro.»
«Cosa ti sembra di Elpis?»
«Non ho ancora avuto l'occasione di fare un giro completo della città, vedrò di mettermi in pari al più presto, ma da quello che ho visto è davvero splendida. Siamo fortunati a poter vivere questa opportunità mentre aspettiamo di tornare nella nostra madre patria ad Alyeska.»
La donna annuì e si accomodò meglio sul divano.
«Ormai sono tre settimane dal tuo arrivo in città e la gente non fa che parlare di te. Ma dicci, chi è Blaze Sienna Flare?»
«Sono solo una normale ragazza che cerca di dare del suo meglio per meritare gli onori che la sua posizione le donano. Mi hanno più volte definito come una persona decisa e fin troppo testarda, quando mi metto in testa una cosa vado fino in fondo e ho un leggero stacanovismo ben radicato nel mio DNA.» Disse con un po' di ironia e divertimento nella voce, alzando le spalle e sorridendo.
La donna ridacchiò.
«Vedo il tuo Protettore ridere dietro le quinte.»
«Ride bene chi ride ultimo, lo sa.»
Sienna lanciò uno sguardo in direzione del ragazzo che alzò le mani in segno di resa.
«Lucas, sei stato avvisato, attento! Ma dimmi, com'è stato il tuo arrivo ad Elpis?»
«All'inizio è stato un po' duro, lo ammetto, ho dovuto lasciare la mia famiglia e i miei amici di sempre, ma ho avuto occasione d'incontrare persone fantastiche che, giorno dopo giorno, mi hanno fatto sentire come a casa. Ovviamente sento ancora la mancanza della mia famiglia, ma ho trovato il mio posto qui in città e mi piace.»
L'espressione della donna si fece più interessata.
«E il primo incontro con il tuo Protettore, invece?»
Arrivò l'argomento che più temeva. Sienna sorrise cercando di mostrarsi calma e rilassata, ma dentro di lei stava già cominciando a temere dove la donna sarebbe andata a parare.
«Non ho capito subito chi fosse, aveva il viso celato dal cappuccio e temevo avesse qualche grave turba mentale, lo ammetto.» Cercò di tenersi sull'ironico, sperando che potesse accontentarsi. Speranza, ovviamente, vana: la donna ridacchiò e si sistemò l'anello che portava alla mano destra, sembrava si stesse preparando, cominciando a tastare il terreno per scegliere il momento più adatto per attaccare.
«Quando hai capito chi era?»
Sienna evitò di guardare verso la direzione di Lucas o verso chiunque.
«La sera stessa. Avrei dovuto immaginare che il mio Protettore sarebbe stato presente, ma era un po' scossa per le novità e davvero non ci avevo pensato.»
«E cosa hai provato a trovartelo davanti?» La donna era fin troppo interessata a quell'argomento, probabilmente come tutta Elpis ed Alyeska.
L'amore tra i Destinati aveva sempre destato molto interesse, avevano scritto libri, girato film e addirittura documentari. Quasi ogni ragazza desiderava essere una Prescelta solo per poter avere il proprio Protettore vicino, non potevano immaginare tutto quello che stava dietro, la mancanza di privacy e i problemi legati alle emozioni percepite.
«È stato strano, come se lo conoscessi da sempre, come rivedere qualcuno a cui ero molto legata dopo molto tempo di lontananza.» Aveva seguito le parole che aveva scelto con Connor, erano vere, ma non la costringevano ad esporsi troppo.
La donna annuì, accennando un sorriso furbo.
«Cos'hai provato quando hai visto per la prima volta i suoi occhi grigi? Che, permettimelo, sono davvero incredibili.»
Si trattenne dal riservarle uno sguardo accigliato e cercò di sorridere con divertimento, fingendo un lieve imbarazzo. Se ne sarebbe andata con estrema gioia, proprio non riusciva a capire quell'interesse morboso per la vita privata delle persone.
«Credo che il genere femminile di questa città lo sappia.» Disse allora, lasciandosi andare in una risata che contagiò anche Delaney mentre annuiva.
«Era una domanda superflua, effettivamente. Vi abbiamo visti insieme per la prima volta alla tua presentazione ufficiale e sembrate andare d'accordo.»
Poteva anche chiederle se erano già stati a letto insieme visto che c'era, Sienna era certa volesse saperlo.
«Abbiamo raggiunto il nostro equilibrio. All'inizio abbiamo avuto qualche piccola incomprensione, quando vuole sa essere particolarmente fastidioso, ma dovevamo solo imparare a conoscerci.» La ragazza si era stupita quando Connor aveva accettato di farle definire Lucas in quel modo, lui aveva alzato le spalle la gente ama quella stupidata dell'amore non è bello se non è litigarello, aveva borbottato con nonchalance, sorseggiando il suo caffè. Doveva ammettere di aver cominciato a rivalutare il suo Manager, quella sua innata insubordinazione, la nota di superiorità che aveva nello sguardo; Sienna lo ammirava.
«Avremo occasione di vedervi ancora insieme, magari durante qualche appuntamento romantico in città.» Scherzò la donna. Sienna alzò le spalle e sorrise, cercando di non alzare gli occhi al cielo.
«Elpis non è poi così grande, avrete l'occasione d'incontrarci di certo.» Sentiva che la fine era vicina e non poteva che esserne felice. Certo, Delaney era stata fin troppo educata e, sebbene fosse curiosa, le sue domande non erano state troppo invadenti o imbarazzanti.
«Penso che in questo periodo tu abbia avuto l'occasione di conoscere la Principessa e le altre Prescelte già in città.» Considerò con ovvietà. La ragazza annuì.
«Assolutamente, abbiamo passato parecchio tempo insieme ormai. Sono incredibili, sono davvero felice di poter lavorare al loro fianco, il popolo di Alyeska non potrebbe che essere più fortunato.»
«Sei curiosa di conoscere anche Prescelta Alya?»
«Non vediamo l'ora arrivi in città, siamo pronti ad accoglierla a braccia aperte per farla sentire a casa.» Soprattutto perché anche il povero Brandon meritava un po' di felicità. Quando era corso da loro per annunciare la notizia, Sienna non lo aveva mai visto così vivo prima d'ora: aveva lo sguardo acceso e luminoso, quasi lucido per l'emozione, e un enorme sorriso sul volto che andava da un orecchio all'altro.
«Non posso che essere d'accordo con te. Beh, siamo al termine della nostra intervista. È stato un piacere passare questo tempo con te, spero avremmo altre opportunità. Sarei felice di ospitarti da me in studio per discutere anche di argomenti un po' meno leggeri.»
Sienna annuì, di certo si sarebbe sentita molto più a suo agio a parlare della condizione di Alyeska o della legge sull'approvazione di quel nuovo dispositivo medico per l'inoculazione di quel farmaco dal nome strano di cui aveva letto qualche giorno prima. Certo, odiava la politica, ma era un argomento razionale, molto più nelle competenze della persona pragmatica che si considerava.
«Certo, mi farebbe piacere. Ti ringrazio per essere venuta e ringrazio chi ci ha seguito da casa.»
Delaney ricambiò il sorriso deciso.
«Grazie a te per la tua disponibilità.» Il suo sguardo di spostò verso la telecamera. «Da casa Flare-Blake è tutto, linea allo studio.»
La piccola lucina rossa della telecamera davanti a loro si spense e l'uomo dietro al computer fece un cenno con la mano per indicare che la registrazione era terminata. La donna scrollò le spalle e prese un respiro profondo, passandosi una mano tra i capelli e alzandosi per sgranchirsi le gambe. Sienna la imitò e, dopo aver rilassato le spalle tese, si alzò, stiracchiandosi il collo. Aveva i muscoli più rigidi di quanto pensasse, quella situazione l'aveva fatta sentire più sotto pressione di quanto potesse immaginare.
«Vi ringrazio davvero per il tempo che ci avete dedicato, probabilmente raggiungerete il massimo degli ascolti, Prescelta Blaze.»
Quell'improvviso riguardo la sorprese, pensava che i convenevoli fossero stati superati durante l'intervista.
«Ringrazio te e la tua crew, siete stati molto abili e professionali, i miei complimenti.»
Anche Lucas si avvicinò a loro e sorrise verso la donna.
«Confermo le parole della mia Prescelta, possiamo offriti qualcosa?»
Delaney sorrise piacevolmente sorpresa, ma scosse il capo.
«Mi piacerebbe poter accettare, ma devo correre in studio per preparare la trasmissione di questa sera, sarà per la prossima volta.»
I due uomini liberarono in fretta la casa dalle luci e dalle telecamere, per poi salutarli con un inchino e seguire la donna all'esterno. Solo in quel momento il suo Manager sembrò rilassarsi, prese un respiro profondo e si abbandonò per qualche momento sullo schienale della sedia, allentando il primo bottone della giacca che stava indossando.
«È andata...» Commentò archiviando i documenti di preparazione che aveva preparato sul tablet d'ordinanza.
«Tutto qui? Speravo in un po' più di... entusiasmo.» Ironizzò Sienna, raggiungendolo per recuperare un bicchiere d'acqua. Si sentiva la gola secca, come se avesse parlato ininterrottamente per ore; prima della sua presentazione ufficiale non immaginava di provare tutto quel disagio e quell'agitazione per le attenzione che il ruolo di Prescelta le stava portando
Connor alzò le spalle e si passò una mano tra i capelli castani.
«Che altro dovrei dire? Sei stata brava, ma avresti potuto fare di meglio. Alcune risposte sono risultate meno disinvolte di altre, soprattutto quelle riguardanti il rapporto con Lucas, ma era la tua prima intervista e apparizione televisiva, non si può essere perfetti... avremo modo di migliorare.» Spiegò lui con nonchalance mentre riordinava il tablet e le sue cose.
Sienna sbuffò.
«Sarai mai completamente soddisfatto di qualcosa?» Borbottò, facendo sorridere Lucas a qualche passo di distanza.
L'uomo alzò lo sguardo su di lei con serietà, interrompendosi in quello che stava facendo per guardarla con attenzione.
«Non prendere il mio comportamento come una mancanza di rispetto o fiducia nei tuoi confronti, sono solo molto esigente. Il mio compito è di renderti la perfetta Prescelta, sia nel tuo ruolo politico che in quello di figura pubblica, e prendo molto seriamente il mio dovere. Non ti dirò che sei stata perfetta se non lo sei stata, devi essere consapevole dei tuoi limiti e di dover lavorare ancora per migliorarti. È andata bene, per essere la tua prima partecipazione è andata davvero bene, ma possiamo fare di meglio: la tua postura era ancora rigida, hai titubato prima di rispondere ad alcune domande e, per un momento, ho percepito il tuo fastidio. Quindi no, al momento non sono pienamente soddisfatto, ma non avrò problemi ad ammetterlo quando lo sarò davvero.» Aveva parlato con serietà, senza staccare gli occhi scuri e decisi dai suoi.
Era rimasta sorpresa dalle sue parole, comprendere quale fosse il motivo della sua costante pignoleria, le aveva permesso di apprezzarlo di più, mostrandole che i due non erano poi così diversi, entrambi chiedevano il massimo. Il comportamento dell'uomo non era poi così differente da quello di suo padre e di suo fratello che durante gli allenamenti, erano sempre fin troppo severi e pronti a sottolineare i suoi errori per aiutarla a migliorarsi.
Sienna rimase in silenzio per qualche momento, prima di rimettersi dritta e piegare leggermente il capo.
«Non sei affatto male come Manager, in fin dei conti.» Commentò, cercando di nascondere un lieve sorriso irriverente. Anche l'uomo accennò un lieve sorriso sghembo e si sistemò la giacca.
«Anche non ti piacessi affatto, dovresti comunque avere a che fare con me.» Asserì con quella sua aria supponente che la Prescelta stava quasi cominciando a gradire. «Ora vi lascio, così potrete mangiare qualcosa e prepararvi per l'allenamento di questo pomeriggio.» Continuò, spegnendo il suo tablet e dirigendosi verso l'uscita.

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