Capitolo 8 - When The Truth Hunts You Down (Parte 2)

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Quando la serata terminò, Sienna si diresse verso casa insieme alle altre Prescelte, chiacchierando del più e del meno.

Le luci di casa sua erano ancora accese, indicandole che il suo Protettore fosse già tornato. Sienna aprì la porta d'entrata, ma s'immobilizzò sulla soglia.

Lucas le dava la schiena e, considerando i capelli umidi che stava tamponando, doveva essere appena uscito dalla doccia, e se ne stava tranquillo con solo i pantaloni della tuta addosso.

Già dalla prima volta che lo aveva osservato con un po' di attenzione, durante quella prima sera che avevano passato insieme nella casa sicura, aveva potuto constatare quanto le sue spalle larghe fossero notevoli alla vista, ma in quel momento dovette rivalutare l'idea che aveva in testa: sembravano addirittura più larghe del solito, e i muscoli si contraevano seguendo i movimenti del suo braccio mentre si asciugava i capelli.

Giusto qualche ora prima aveva ringraziato il cielo per la modestia di Lucas nell'evitare di seguire l'esempio di Abel, ed ora era lì, davanti al suo Protettore mezzo nudo per casa.

Il suo sguardo si abbassò seguendo la linea della colonna, disegnata da un'infinità di piccoli nei e lentiggini e andò a posarsi sul suo fondoschiena, avvolto dai pantaloni dalla tuta.

Imprecò mentalmente, i pantaloni sportivi avevano la proprietà di evidenziare i suoi glutei come nessun altro indumento. In realtà, non sapeva se fossero i pantaloni o il corpo di Lucas ad avere quella qualità, avrebbe dovuto fare ricerche più approfondite.

Con una lentezza quasi esasperante, il ragazzo si accorse del suo arrivo.

«Oh, sei già tornata.» Esclamò. Sembrava pure sinceramente sorpreso.

Cuccioli morti, cuccioli morti, cuccioli morti.

Si ripeté lei come una cantilena, cercando di smettere di fissarlo, ma come temeva, aveva perso ogni legame con la sua mente che, ancora, stava facendo apprezzamenti non molto delicati sul suo fisico. Avrebbe dovuto far sapere a Mistral che la sua strategia faceva acqua da tutti i pori.

Sienna non poté fare a meno di far scorrere lo sguardo sulla sua figura anche quando si voltò.

Al diavolo, come poteva essere così? I pantaloni a vita bassa lasciavano intravvedere la V marcata delle sue anche, l'addome era tonico e fin troppo disegnato. Non poteva evitare di allenarsi per tre ore al giorno, in modo da rendere il suo corpo meno perfetto?

Forse, se gli avesse dato un pugno un po' più forte sul naso, sarebbe stato costretto a fermarsi dagli allenamenti e avrebbe perso il suo peso forma.

Quando lo sguardo salì al suo petto, un particolare le fece dimenticare, momentaneamente, il grande desiderio di saltargli addosso.

«Quello è...» Sienna lasciò la domanda in sospeso, avvicinandosi a lui senza nemmeno rendersene conto, come stregata. All'altezza del cuore, alla sinistra dello sterno, era ben evidente un tatuaggio nero raffigurante un fuoco ardente contenuto da un cerchio leggermente più chiaro.

Lucas seguì lo sguardo sul suo petto, per poi puntarlo nuovamente su di lei con un lieve sorriso.

«Sì, questo è il mio tatuaggio da Protettore; è così che mi hanno riconosciuto.»

Sienna sollevò la mano con l'intento di toccarlo, bloccandosi a mezz'aria resasi conto di quello che stava facendo: non poteva mettersi ad accarezzargli il petto come se fosse la cosa più normale del mondo.

«Ce l'hai da quando sei nato?» Domandò incuriosita, senza smettere di osservare quel disegno completamente affascinata. Nessuno sapeva come i Protettori fossero riconosciuti alla nascita, nessun libro ne parlava apertamente.

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