Capitolo 5 - Wherever I Go (Parte 2)

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Connor entrò in casa, sembrava molto trafelato, aveva il tablet in mano aperto su alcuni documenti e la ventiquattr'ore aperta e, quando alzando lo sguardo notò il volto ferito di Lucas, per poco non lasciò cadere tutto quello che portava. Aveva spalancato gli occhi e socchiuso la bocca giusto per qualche secondo e la rabbia si era poi impossessata della sua espressione.

«Che diavolo ti è saltato in mente? Sei completamente impazzito? Mancano pochi giorni alla presentazione ufficiale della tua Prescelta e tu pensi bene di farti distruggere la faccia in questo modo? Hai perso la testa?» L'uomo parlava a briglia sciolta, camminando avanti e indietro nella sala, puntando l'indice verso il Protettore che si grattava nervosamente il capo. «Non posso crederci! Sei un irresponsabile, Lucas! Dovresti essere quello più saggio e adulto tra i due considerando l'età, invece te ne vai in giro attaccando risse! E io che pensavo fosse più difficile avere a che fare con una Prescelta! Non posso crederci.» Quello completamente impazzito sembrava essere Connor con il viso arrossato e le vene del collo ingrossate.

«Connor, tranquillo. Con un po' di fondotinta si può risolvere la situazione.» Intervenne Sienna, invitandolo a sedersi. Temeva seriamente potesse avere un infarto tanto era agitato.

«Credi sia possibile?» Le chiese, osservandola dubbioso mentre si sistemava la camicia e si passava una mano tra i capelli per cercare di acquistare un po' di contegno.

«Assolutamente, a Semir ho avuto modo di provarlo parecchie volte.» I due la guardarono sconcertati come se quella notizia li avesse sconvolti. «Che vi aspettavate? I miei partner di allenamento sono praticamente tutti uomini.» Ne aveva prese di santa ragione e di certo non voleva rischiare che i suoi genitori fossero indagati per abuso su minore. «Sono certa che Tani riuscirà a nascondere quasi tutto quanto.» Continuò porgendo un bicchier d'acqua all'uomo tornato calmo e composto come era abituata a vederlo.

La tranquillità del Manager non durò molto però, quando Sienna espresse un'idea che da qualche tempo le frullava in mente, per poco non si strozzò con il liquido che stava bevendo.

«No Blaze, è fuori discussione.» Esclamò lui, inchiodandola con un'espressione seria e risoluta.

«Ma è il mio popolo! Se volete che mi venga un po' di patriottismo, lasciatemi andare a visitare l'esercito di Helios.» Sienna era decisa, volevano che si comportasse da Prescelta? Avrebbe fatto come meglio credeva. Era da ormai una manciata di minuti che provava a convincere il suo Manager di permetterle d'incontrare l'esercito di Helios, ma l'uomo sembrava essere più che certo della sua decisione.

«Devi essere prima presentata ufficialmente, non hai ancora concluso la tua preparazione.»

La ragazza alzò gli occhi al cielo.

«Credo si meritino un po' di riconoscenza! Si sono allenati per anni, senza nemmeno fare domande su chi fosse la Prescelta e se mai fosse ritornata. Sono l'esercito cui sarò a capo, penso che mostrargli un po' di rispetto possa fare bene agli animi.» Se fosse stata nei loro panni già avrebbe avuto serie difficoltà a dare ascolto ad una ragazza di vent'anni, se in più questa si fosse mostrata supponente e menefreghista non ne sarebbe uscita, rischiando di farsi espellere.

«Ma cosa vi è preso ad entrambi? Se gli effetti della vostra vicinanza sono questi, comincio a credere sia meglio dividervi! Mi rendete il lavoro davvero difficile!» Borbottò più che altro a se stesso mentre sistemava nuovamente la ventiquattrore.

«Non ci vedo nulla di male!»

«No. La visita la potrai fare giovedì pomeriggio, si tratta di aspettare qualche altro giorno.» Connor sapeva essere più deciso e testardo di lei.

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