Capitolo 2 - Light a Fire (Parte 2)

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Sienna passò tutta la sera evitando di incontrare lo sguardo dei quattro appartenenti al suo gruppo di recupero e accennando qualche chiacchiera solamente con Astrid e il marito Edward, figlio di uno dei vecchi membri del consiglio di Alyeska che si era però rifiutato di trasferirsi ad Elpis per inseguire la carriera del padre. Inutile dire che la ragazza prese subito in simpatia l'uomo, soprattutto grazie a quella scelta che era stato in grado di seguire.

«Ti andrebbe una tazza di the?» Domandò la donna bionda con un sorriso, aveva dovuto ripeterle un'infinità di volte di rivolgersi a lei evitando le formalità che spettavano a un Prescelta. Sienna rispose con un lieve sorriso e annuì, avrebbe accettato qualsiasi cosa pur di non dover tornare nella stanza con Lucas; restare nuovamente da sola con lui non era assolutamente nei suoi piani.

Il gruppo seguì il padrone di casa nel piccolo salottino e lei prese posto nella poltrona più vicina al caminetto, in cui le fiamme ardevano e riscaldavano la stanza. Aveva sempre adorato guardare il fuoco bruciare, le infondeva una calma incredibile e, in quei momenti, tutto sembrava tornare al suo posto.

Astrid tornò poco dopo con le tazze di the e caffè e si sedette a sua volta, le ricordava incredibilmente la madre nel modo di fare, era stata molto gentile e disponibile, cercando in tutti i modi di farla sentire a suo agio e quel suo comportamento le era parso sincero, non dettato dal semplice desidero di fare bella figura con lei.

«Pronta a raggiungere Elpis, Blaze?» Le domandò il padrone di casa con un sorriso, appoggiandosi appena alla parete vicino al caminetto. La ragazza si passò una mano tra i capelli e annuì, non sarebbe stata una buona idea mostrare la sua avversità per la causa: la voce ci sarebbe sparsa in fretta e avrebbe portato molti malcontenti o addirittura delle conseguenza sull'integrità, già messa alla prova, del Regno.

«Non vedo l'ora di mettermi all'opera.» Esclamò con un sorriso divertito. Sapeva essere una brava attrice, suo padre l'aveva convinta a partecipare ad alcuni corsi di recitazione, ritenuti molto utili per il suo futuro e aveva avuto dei buoni risultati.

«È stata davvero una decisione molto brillante la scelta del nome Elpis, Jackson, non potevate fare di meglio.» Il Consigliere sorrise, annuendo.

«Non poteva esserci nome migliore.»

«Ne conosci l'importanza?» Domandò poi l'uomo, rivolgendosi nuovamente a Sienna. Lei annuì, sapeva essere collegata alla storia di Alyeska, ma spesso si era chiesta se quella che i suoi genitori le avevano raccontato, fosse la realtà o una semplice storia romanzata.

«La prima navetta che raggiunse la terra si chiamava in quel modo... Giusto?»

Edward sorrise e si staccò dalla parete, sistemando le pieghe del maglione che stava indossando.

«Mi permetti Jackson?» Chiese con aria solenne, accennando una risata. Il Consigliere sorrise a sua volta e annuì.

«Sei sempre stato uno dei migliori, hai il mio via libera.» Lui si schiarì la voce e cominciò a parlare.

«Moltissimi anni fa, si parla addirittura di più di seicento, gli innumerevoli cambiamenti climatici hanno portato la Terra a condizioni davvero critiche: le temperature erano instabili e potevano variare di anche una trentina di gradi nel giro di qualche ora; il livello del mare saliva pericolosamente ormai settimana in settimana; le piogge torrenziali, che causavano sempre più disagi nelle città, si alternavano a giornate aride e afose; la sovrappopolazione era arrivata a livelli inaccettabili; il cibo scarseggiava ed era sempre più composto da sostanze chimiche ed artificiali, si arrivò addirittura a doverlo produrre utilizzando delle stampanti 3D. Nel 2051 si avviò allora, il Programma Shamayim, nato da anni di studi e progetti, che prevedeva la partenza dalla Terra di quindici stazioni spaziali che si sarebbero poi unite una volta nello spazio. Quella rappresentava l'unica speranza per preservare la Razza umana.»

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