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"Hai giocato benissimo, non credevo fossi così brava." ridacchia Calum, mangiucchiando la sua ultima fetta di pizza.
"Mi sono guadagnata una bruciatura sul ginocchio destro e un livido sotto al gomito per una misera difesa. Ti consiglio di provare." gli scocco un occhiolino, ricevendo un cuscino contro.
"Dove sono i tuoi?" chiedo poi, ottenendo un sorrisetto malizioso.
In poche mosse mi ritrovo seduta sulle sue gambe, le mie mani sulle sue spalle e le sue tra i miei capelli raccolti in una coda scarmigliata.
Scioglie delicatamente la presa dell'elastico nero, passando le sue mani tra i capelli troppo rossi.
"Ah, piccola birbante." mormora, fermandosi a lungo su una ciocca.
"Oggi è sabato, il che significa visita alla nonna fuori città. Sentiti onorata, sono rimasto per te." ride dolcemente, incollando le sue labbra alle mie.
Mi lascio scappare un risolino, mentre la mia mano raggiunge la sua guancia morbida.
"Sai che sei bello? Cioè proprio bello...oh Dio sei così bello e dolce e non riesco a capacitarmi del fatto che tu ora sei qui con me." straparlo, arrossendo e posando contemporaneamente la testa nell'incavo del suo collo.
La sua risata melodiosa risuona ancora una volta nella sua cassa toracica, il suo petto vibra contro il mio.
"E tu a breve sarai sotto di me, come la mettiamo?" mormora, la voce ridotta ad un misero sussurro contro il mio orecchio.
Piccoli brividi ravvivano il mio corpo, mentre le sue labbra si posano forti sul mio collo.
"Lo vuoi, no?"
"Si, si." sussurro, la voce bassa per l'imbarazzo, e Calum lo capisce.
"Non devi essere imbarazzata, davvero. Ci sono io, andrà tutto bene piccola." dice, un piccolo broncio incornicia le sue labbra rosse.
"Okay." annuisco con una risatina, cercando di rallentare i battiti del mio cuore.
"Stai tremando, stella." constata, accarezzando i miei fianchi.
"Sono solo nervosa, non giudicarmi." la mia faccia trova per ancora una volta rifugio nell'incavo del suo collo, mentre le sue parole si fanno più persistenti.
"Non esserlo, ti prometto che andrà tutto bene." ripete, allora annuisco.
"Vuoi trascinarmi in camera tua o devo diventare vecchia per poter perdere la verginità?" chiedo, le guance arrossate per la spigliatezza.
"Oh, ho una piccola tigre fra le braccia." ride il moro, afferrando meglio le mie gambe prima di trascinarmi effettivamente verso la sua camera.
Mi appoggia delicatamente sul suo letto dalla trapunta celeste, il suo corpo a fronteggiare sul mio.
Mi sorride, prima di scendere a baciare con dolcezza le mie labbra.
Le sue mani percorrono con tenerezza infinita la mia vita, tracciano il contorno del mio seno fino a fermarsi sulla spalla, dove abbassa la maglietta che circonda il mio busto.
"Ti ho detto che entro stasera ti avrei vista in intimo." mi rimbecca, lasciando un lieve bacio sul mio naso.
"Sta zitto." mugugno, rabbrividendo quando Calum mi libera del tessuto.
Le pupille dei suoi occhi color cioccolato si dilatano, la mia mano stringe con nervosismo la sua.
"Non ho mai visto nulla di così bello." biascica, accarezzando le mie labbra.
"Sono solo un paio di tette, Calum." osservo divertita, reprimendo un ansimo quando si catapulta sul mio collo, riempiendolo di attenzioni.
"Sarò dolcissimo, te lo prometto." sussurra ancora, facendo scorrere la spallina del reggiseno nero sulla mia pelle troppo chiara.
Prima di farlo, però, la sua maglia raggiunge la mia sul pavimento in legno della sua camera.
Con il petto scoperto, un tasso di vergogna e l'impulso di coprirmi altamente elevato, alzo leggermente la schiena per permettermi di toccare con delicatezza la sua pelle ambrata.
"Mi piace sentire le tue dita sulla mia pelle, sono così delicate." sospira, mentre traccio il contorno dei suoi tatuaggi.
Con titubanza, mi avvicino al suo collo per lasciargli qualche bacio.
"P-potresti baciarmi la mascella, Jasey?" chiede, ed io annuisco ridacchiando, prima di fare ciò che mi ha detto.
Le nostre labbra si incrociano, ancora, qualche segno viola spicca sulla pelle del suo collo.
"Ci apparteniamo a vicenda." ammette, sfiorando il mio, di collo.
Annuisco, in completa adorazione, pressando il corpo contro il suo per cercare di non badare al fatto che sono praticamente mezza nuda davanti ad un ragazzo.
Non uno qualunque.
"Non lo fare, Jasey. Oh Dio mi stai mandando il cervello a puttane." ansima, ed io non capisco assolutamente a cosa si riferisce.
Ma, quando mi rendo conto dei nostri bacini praticamente appiccicati e del suo problemino, arrossisco.
"Oh, scusami. Sono un disastro." ridacchio, in modo nervoso, trattenendo il fiato quando le sue dita raggiungono il bottone dei miei jeans.
"No, no tesoro, non lo sei proprio per nulla."
Dopo accade tutto velocemente: i suoi baci hanno accompagnato costantemente la perdita della mia, ormai non più completa, innocenza.
E, con le guance arrossate, mi appoggio al petto nudo e sudato del ragazzo accanto a me.
"Ora posso dirlo. Amo fare l'amore con te." ridacchia, cingendomi il fianco sinistro e chinandosi per lasciare un bacio tra i miei capelli.
"Ti amo." sussurro.
"Ti amo anche io, piccolina." chiudo gli occhi e, beata tra il suo odore, le sue carezze e il calore del suo corpo, mi addormento.
Finalmente mi sento amata.




Okay accontentatevi di questa cosa orribile. In compenso, c'è una novità: ci sarà uno spin-off di questa storia, dedicata ai Muke, ambientata gli anni prima del loro litigio e poi anni dopo la loro completa divisione. (Spoiler allert)
La storia finirà a breve, lo spin-off avrà un happy ending perciò keep calm, vi amo. Baci

Obligation  [complete]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora