Capitolo 16

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"Vegeta aprì gli occhi ritrovandosi nel buio più totale. <Ciao Vegeta, o dovrei chiamarti Geta?> lo istigò una voce. Il saiyan cercò la fonte di quel suon fino a quando non vide uno specchio dal quale si poteva udire una risata malvagia.

Vegeta si posizionò difronte lo specchio vedendo il vecchio sé stesso riflesso: aveva il mantello rosso, solito da portare sul pianeta, la tuta da combattimento e il ricettore all'occhio.

<Non ci hai messo molto a trovarmi eh?> lo istigò il principe nello specchio mentre il vero Vegeta stringeva i pugni.

<Che cosa vuoi?> chiese a denti stretti facendo ridere ancora di più il "vecchio" Vegeta.

<Niente, volevo solo vederti per ridere un po'. Sei diventato così patetico> gli rispose asciugandosi una lacrima che gli era sfuggita dal troppo ridere.

<Tu eri il principe. Eri il saiyan più importante rimasto in vita e cosa fai? Ti lasci prendere da quella misera terza classe e ti fai mettere in attesa. Vegeta Vegeta, non credevo che potessi arrivare così in basso> lo istigò l'immagine riflessa allo specchio notando come il saiyan si stesse arrabbiando.

Perché quella era la pura verità: Vegeta si era rammollito da quando si era accoppiato con il Son, certo, aveva sempre continuato ad allenarsi e a superare i suoi limiti ma, dentro di sé, sapeva di non essere più lo stesso saiyan di un tempo.

<Sta zitto> gli disse il principe trasformandosi in super saiyan mentre il suo riflesso lo osservava con un ghigno stampato sul volto. <La verità fa male Vegeta?> gli chiese l'immagine per poi riprendere a ridere.

Vegeta, preso dall'ira, iniziò a prendere a pugni lo specchio fino a quando non ne rimase altro che vetri rotti.

<Non potrai mai cancellare la verità Vegeta. Sei diventato debole> gli ricordò la sua voce che rimbombava nella testa.

<STA ZITTO HO DETTO!> urlò il saiyan aumentando la propria aura continuando a sentire la sua risata echeggiare nella mentre..."

Il principe si svegliò di scatto mettendosi subito seduto sul letto.

<Maledizione> disse tentando di fermare il suo cuore che batteva all'impazzata.

Un incubo.

Era stato solo un maledetto incubo.

Ma le parole del suo riflesso continuavano a rimbombargli nella mente.

Era vero, Vegeta non era più lo stesso saiyan di prima. Si era, come dire, affezionato al pianeta terra, aveva trovato altre ragioni di vita diverse dal combattimento e la guerra.

E non andava bene.

Lui era il sadico principe dei saiyan e nessuno lo avrebbe cambiato.

<Vegeta che ci fai sveglio così presto?> gli chiese il saiyan che dormiva accanto a lui nel letto matrimoniale.
Aveva tutti i capelli arruffati e la voce impastata dal sonno e con un occhio, semi aperto, scrutava il suo compagno che si comportava in modo alquanto bizzarro.

<Niente> ringhiò il principe alzandosi subito dal letto e dirigendosi fuori dall' abitazione

Goku aspettò qualche minuto poi, dopo essersi accertato che i bambini dormissero profondamente, uscì anche lui di casa seguendo l'aura di Vegeta che era cresciuta a dismisura.

Lo trovò intento a dare pugni alla conteccia degli alberi che si distruggevano sotto il suo potere.

<Maledizione, maledizione, maledizione!> continuava a dire a denti stretti mentre i pugni diventavano sempre più forti.

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