Esco dalla stanza umiliata e sconvolta,subito dopo di lui.
Lui va verso le scale,mentre io mi dirigo verso la mia stanza.
È più avanti di me e cammina infastidito dalla mia presenza.
Cosa ha in testa?! Non potrà detestarmi per sempre!
Ovviamente io non sarò mai niente per lui,assolutamente niente.
Mi disprezza e io non posso fare a meno che dargli ragione,mi disprezzo anche io e fin troppo.
Perché gli ho guardato le labbra?
Avevo voglia di baciarlo?
Si forse,Se fosse stato qualcun altro, e se non mi odiasse.
Entro nella mia camera e mi ci chiudo dentro.Scoppio a piangere sul mio letto, come ormai faccio di solito.
Piango,non per lui,ma per me stessa,perché sono una delusione per tutti, nessuno mi ama,e le uniche persone che mi amavano veramente sono morte.
Siamo un po' tutti così: Ci costruiamo l'armatura fuori,mentre cadiamo a pezzi dentro.
Mi odio perché tutto quello che sento su di me ferisce,anche se non lo faccio vedere a nessuno, mi odio quando provo a credere nell'impossibile e mi illudo che persino il diavolo sia buono, mi odio quando mi odio perché mi odia lui.Rimango tutto il pomeriggio sdraiata sul letto a guardare il soffitto e a pensare alla mia utilità in quest'universo. Perché esisto? Perché mi hanno adottata, nonostante la mia età? Perché quel ragazzo ricco e viziato mi odia?
Si, è questo che è: un ragazzo ricco e viziato come gli altri. Ferisce perché non sa cosa significa essere feriti. O almeno non lo sa ancora.
Vuole la guerra? E allora questa avrà.Io gli ho offerto la mia gentilezza,ma è proprio come si dice: più tratti bene gli altri,più loro trattano male te. Mi alzo dal mio letto e apro la porta, è ormai sera e in questa casa la noia è la mia unica amica a quanto pare.
Scendo le scale e vado un po' in giro per la grande villa. Vedo una luce calda provenire da una stanza,mi avvicino e apro la porta socchiusa,un camino è acceso, e la stanza è piena di scaffali con molti libri.
Prendo il primo libro che mi capita e mi siedo su una poltrona molto comoda.
Questa stanza sembra fatta per me,ho la sensazione che mi stesse aspettando,che sono nel posto giusto al momento giusto. È tutto così caldo e familiare.
Apro il libro e ne leggo le prime pagine. Poi la comodità di questa poltrona e l'atmosfera che si è creata,mi fanno chiudere gli occhi. Sento la pioggia, il temporale, i tuoni.{Sono nella mia stanza sotto le coperte, chiamo mia madre che arriva subito dopo: "che hai tesoro?"
Chiede nel buio della notte. "Ho paura del temporale mamma..." dico io con una voce da bambina. "Quando hai paura del temporale, chiudi gli occhi e fai finta che io sono qui con te." Mi dice lei accarezzandomi la guancia. "Ma..ma. Va bene mamma." Dico io spaventata. Lei mi lascia un bacio e scompare nel buio. Faccio come dice lei,chiudo gli occhi e me la immagino accanto,poi mi addormento.}Sento picchiettare alla finestra, sono le gocce di pioggia.
Apro gli occhi e ho ancora il libro in mano. Ripenso al sogno che ho fatto,a quanto sembrasse reale. Solo nei sogni posso ricordarmi di lei,della sua voce. Guardo la prima pagina del libro dove di solito c'è scritto il titolo e una dedica.Leggo quello che dovrebbe essere un nome,scritto in corsivo. C'è scritto "Cole sprouse"
Sgranò gli occhi per vedere se ho letto giusto.
Cole sprouse? Chi è? Dylan ha un cugino ? O è suo Fratello?
Mille sospetti mi vengono in mente,mentre sento la porta scricchiolare,segno che qualcuno è li che mi osserva. Mi giro di colpo.
Vedo la signora Catherine intenta a spolverare. Si accorge che la sto guardando. "Oh mi scuso se ho disturbato." Dice facendo per uscire.
" No,no non si preoccupi. Anzi,potrebbe venire un attimo qui?" Chiedo. Lei mi guarda e senza farselo dire due volte si avvicina a me. "Sa dirmi chi è Cole sprouse?"
Chiedo io. Lei appena sente quel nome sobbalza,sembra agitata.
"Signorina... non so se posso dirgli qualcosa. In questa casa non si parla più di LUI." Dice lei in agitazione,mentre i suoi occhi guardano tutt'altro che i miei.
"Chi è?" Chiedo io insistendo.
"Chi era.... È morto, o almeno così si dice. Non so tutti i dettagli,non vogliono che si parli di lui. Era il..."
viene bloccata da una figura che entra in stanza e la guarda severamente. "Puoi andare Catherine,poi noi due dobbiamo parlare." Dice una voce che riconosco. È quella di Dylan.
Lei mi guarda spaventata e abbassa la testa quando incontra lo sguardo severo di Dylan. Esce dalla stanza lasciandoci da soli.
Mi guarda senza dire nulla, il suo sguardo gelido mi fa tremare. Non trapela nessuna emozione.
Si siede su una poltrona di fronte alla mia,ma ad una certa distanza.
Mi mette ansia stare in una stanza con lui. "E così, vuoi fare l'investigatrice..." dice lui ragionando ad alta voce e guardando la luce del camino. Faccio per dire qualcosa, ma lui mi blocca con il segno della mano. "Non dire niente." Dice lui. Rimango seduta a guardarlo,mentre si accende una sigaretta. Aspira e poi getta il fumo guardandomi fissa negli occhi. Mi fa venire la pelle d'oca il suo sguardo.
"Perché mi odi così tanto?" Mormoro sottovoce senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi. "Odio tutti, non prenderla sul personale,facci l'abitudine." Dice alzandosi e gettando la cenere della sigaretta nel camino. Mi alzo e vado vicino a lui.
Lo guardo silenziosamente. Si accorge della mia presenza e stranamente non si allontana.
Mi guarda negli occhi,e sta volta combatto terribilmente contro me stessa per non baciarlo. I nostri sguardi sono l'uno in quello dell'altro.
"È ora di cena,Dylan chiama edi..."
dice Marie subentrando in stanza e guardandoci.
Dylan si stacca subito dallo sguardo ed esce dalla stanza senza dire niente,gettando la sigaretta nel camino senza farsi vedere.
"Avete fatto amicizia?" Chiede Marie avvicinandosi a me. " Non mi fraintenda ma Suo figlio non è proprio un ragazzo facile con cui fare amicizia." Dico guardandola.
"È sempre così con quelli che non conosce,ma comunque puoi darmi del tu." Dice lei.
"Oh va bene,mi scusi... Volevo dire scusa." Accenno un leggero sorriso.
"Adesso andiamo a cena."Siamo seduti nel grande tavolo.
C'è silenzio, poi John decide di dire qualcosa per alleggerire l'atmosfera.
"Allora Edith,ti stai trovando Bene?" Chiede sorridendo. "Oh si Grazie mille di tutto,davvero."
Entrambi,marito e moglie sono vestiti sempre eleganti, ormai ci dovrò l'abitudine.
"Ci fa molto piacere." Dice Marie,sorridendo.
"Domani pomeriggio incomincerai le lezioni con Dylan. Poi ovviamente dovremo trovare una scuola anche per te,ti iscriveremo nella stessa in cui va Dylan.Se volete potrete anche studiare insieme,vi verrebbe più facile." Dice il signor Sprouse.
Dylan mi rivolge un occhiata. "Si,ci penseremo Papà." Fa il sorriso più finto di sempre e poi ritorna a guardarsi le mani perfette.
La cena procede nella noia. Ma la cosa positiva è che il cibo è molto buono.Finisco di cenare e mi alzo da tavola. Anche Dylan si alza contemporaneamente.
"Buonanotte." Saluto i miei genitori adottivi con un sorriso.
Dylan li saluta e poi inizia a salire le scale,io dietro di lui.
Arriviamo nel corridoio e lui entra nella sua stanza. "Buonanotte..." lo saluto anche se lui non mi nota minimamente. "Buonanotte." Sento dire.
Entro nella mia stanza,c'è il temporale fuori.
Non riesco a dormire,provo ad addormentarmi tutta la notte ma non ci riesco.
Vado nel corridoio e mi ritrovo d'avanti alla stanza di Dylan,indecisa se aprirla.
Spingo la maniglia ed entro, si sente il suo respiro.
Non ci credo che lo sto facendo! Mi ucciderà. "Che fai?!" Chiede lui sottovoce. "Posso dormire qui?" Chiedo. "Sei impazzita?" Sussurra.
"Ho paura..non riesco a dormire." dico."cosa ti ha fatto pensare che ti avrei fatta dormire qui?" Chiede severamente. "Non lo so."
Dico sinceramente. Che cazzo sto facendo! Perché sono qui! Lui mi odia.
"Dormi a terra." Dice.
Che bastardo! Ma infondo che mi aspettavo? Mi sdraio sul pavimento.
"Scherzo stupida." Scoppia a ridere,ed è un vero peccato che io non possa vedere il suo sorriso.
"Mettiti dall'altra parte del letto e non disturbarmi mai più, domani mattina fila nella tua stanza." Dice.
Infondo infondo, forse ha anche lui ha un cuore. Credevo che mi avrebbe lasciata dormire sul pavimento.
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Innamorata del ragazzo che mi odia.
FanfictionUna ragazza vive in un orfanotrofio,viene adottata da due giovani e ricchi genitori di un ragazzo intelligente e misterioso. Tra loro due nasce un odio incontenibile,ma potrebbe trasformarsi in amore? La famiglia nasconde dei segreti oscuri ma nessu...