12. Mi odia?

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Canzone per il capitolo:
Imagine dragons-Demons.


Spero che alzando la testa lui si getti tra le mie labbra senza pensare alle conseguenze,ma non è quello che fa.
Mi accarezza il labbro con il pollice fissandolo per un istante e poi si riprende dicendomi di andare a letto.

Lo guardo chiudere la porta,poi faccio come dice.
Mi sento delusa e sconfitta...non sarebbe mai andata come speravo,non mi avrebbe baciato e lo sapevo dall'inizio,ma ci speravo comunque.

Sento l'acqua scorrere,poi prendo il cellulare e vedo un messaggio da Richard.
"Ehi Edith,mi dispiace per quello che è successo. Non volevo che finisse così,ero troppo ubriaco per fermarmi."

Leggo il suo messaggio non capendo quello che vuole dirmi.
"Ero troppo ubriaco per fermarmi" cosa intende?
Cerco di ricordare,ma quello che mi riaffiora alla mente sono delle mani,delle mani che mi palpano il corpo.
Mi fa male la testa,ma spero che non sia quello che penso.
Richard non farebbe mai nulla del genere con me.

Mi sforzo di ricordare,sento ancora i baci di Richard nella folla,poi le urla.
La sua voce,quella di Dylan.

All'improvviso dopo qualche minuto Dylan esce dalla porta del bagno con un asciugamano alla vita.
Mi guarda serio e senza espressione e poi mentre lo fisso mi chiede:
"Perché non stai ancora dormendo? È stata una nottata lunga per te,dovresti riposare."

Non riesco a smettere di guardalo.
I capelli bagnati,goccioline che gli ricadono sull'addome e poi quell'asciugamano in vita annodato male che arrossisco al solo pensiero che possa cadere.

Mi riprendo.
"Cosa è successo sta notte?" Chiedo a Dylan.

Mi guarda mentre prende un paio di mutande dal cassetto.
Sospira.
"Per fortuna niente,sono arrivato in tempo,cazzo." Dice arrabbiato e più nervoso che mai sbattendo il cassetto.

"Richard e io... stavamo...?"
Chiedo indifesa e impaurita dalla sua possibile risposta.
"Cazzo ovvio che no,ma sarebbe accaduto!"
Mi guarda malissimo.

"Ti stava palpando ovunque e-e...non riuscivo più a sopportarlo era terribile era la cosa più fastidiosa del mondo."
Lo dice con la faccia schifata.
Mi alzo per andare verso di lui.

"Io...io..."
cerco di mormorare qualcosa.
"Sta zitta,non dire niente. Meno di un mese che sei in casa mia e già ti ritrovo a fare la puttana." Dice di scatto guardandomi negli occhi e ferendomi dritta al cuore.
Mi scansa e va verso il bagno chiudendo la porta a chiave.

Mi butto sul mio letto e mi infilo sotto le coperte lasciando che le lacrime facciano la loro corsa.

Piango in silenzio senza emettere alcun gemito,per non farmi sentire da lui.

Vorrei urlare,vorrei piangere a squarciagola,ma le uniche cose che mi escono sono le lacrime dagli occhi.

Lui mi odia ed è tutta colpa mia.
Ma io non voglio che pensi che sono una debole,che le sue parole dette al vento mi toccano.
Non voglio che mi veda piangere.

Chiudo gli occhi ripensando alle sue parole,al significato che hanno per me.
Mi ha dato della puttana.
Mi ha fatta sentire uno schifo,ed è come se mi avesse sparato un colpo dritto in testa.

Mi copro per metà con le lenzuola,facendo finta di dormire.

Così mi addormento davvero,tra le lacrime sopra il cuscino e i gemiti soffocati.

Innamorata del ragazzo che mi odia. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora