4. Il moro.

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Mi sdraio accanto a lui e mi infilo sotto le coperte.
Per tutta la notte non ci diciamo una parola.
Dormire accanto a lui è una sensazione estremamente strana.
Il suo respiro mi fa rabbrividire e non riesco a dormire,sono agitata e nonostante ci sia freddo,io sto sudando.
Non posso crederci che sono a meno di un metro da lui,così vicini,ma allo stesso tempo così lontani. Chissà a cosa sta pensando...

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Tutta la notte non faccio altro che rigirarmi nel letto cercando di prendere sonno, ma allo stesso tempo cerco di fare il più silenziosamente possibile per non disturbare Dylan.
Il mattino dopo apro gli occhi di soprassalto e quella che si presenta alla mia vista non è una scena spiacevole,anzi.
Dylan si sta infilando un pantalone girato verso lo specchio,non credo abbia notato che lo sto guardando.
Richiudo subito gli occhi,evitando di farmi scoprire.
Lo sento mormorare qualcosa.

"Se sapessi perché ti voglio lontana,forse non mi staresti così vicina."

Cosa significa?
Non riesco a capire.
Mille idee mi passano in testa,ma nessuna segue un filo logico.
"Edith fila in camera tua,è mattina e non voglio che vedano che esci da qui." Mi tocca il braccio per svegliarmi facendomi sobbalzare.
Apro gli occhi e lo guardo,mentre il suo solito sguardo severo mi ricorda di andarmene.
È senza maglietta,e potrei dire di non aver mai visto nulla di più estremamente bello e puro.
È così bello che non si può spiegare,una di quelle bellezze naturali,che non hanno bisogno di essere esaltate per essere viste.
"Va bene!!" Mormoro,cercando di non guardarlo negli occhi.Mi alzo dal letto e vado verso l'uscita senza fiatare.
Quando sto per uscire lui mi blocca;
"Aspetta." Dice e mi giro verso di lui.
"Non chiedermi mai più di dormire qui? Okay?" Chiede,mentre io abbasso la testa, per l'ennesima volta, sentendomi umiliata e cacciata via.
"Va bene." Mormoro andandomene.
Vado nella mia stanza e mi vesto, scegliendo degli abiti dall'armadio.
Ancora mi devo abituare alla mia nuova vita, è tutto diverso adesso.
Dopo qualche minuto qualcuno bussa alla mia porta.
"Avanti." Dico mentre sistemo il pigiama sul letto.
Dalla porta entra Catherine che dice: "Volete fare un bagno?"
La guardo stranita. "Se non è un disturbo, lo faccio volentieri." Sorrido.
"Non disturba mai, le preparo la vasca." Mi sorride.
Ho fatto il bagno ieri mattina, e non mi sono ancora abituata a farlo ogni giorno, per me è una cosa strana.
Avere tutti i servizi e terribilmente nuovo per me.
Vado in bagno a vedere a che punto è Catherine con la vasca e quando entro lei dice: "ha dormito con Dylan?" Il mio cuore ha un sussulto. Come lo sa?? "Si, ma-ma non pensi male, non è successo niente." Cerco di giustificarmi. "Oh no tranquilla! Intendevo avvertirti, sarebbe meglio che tu gli stessi lontano, a volte ha degli sbalzi d'umore.." cosa vuole dirmi? "Cosa è successo Catherine?" Chiedo ma lei mi guarda senza proferire parola. "Non posso parlarne, ma non preoccuparti. Succederebbe uno scandalo se ti innamorassi di lui, insomma non sarebbe una bella cosa sapere che due fratelli stanno insieme." Dice. "Ma noi non siamo né fratelli e ne innamorati! Ho dormito lì perché avevo paura. " esclamo un po' nervosa. " Scusate se sono state invadente,ma cerco solo di proteggerla signorina." Mormora abbassando la testa e alzandosi per andarsene. "No aspetti." Dico per non farla andare via. "Mi scusi, è che non vorrei che pensasse cose che non esistono.." mormoro.
Lei mi guarda e poi dice: "sarà meglio che chiudiamo il rubinetto, la vasca è piena." Sorride,scacciando via il malumore che si era creato prima.

Dopo un po' entro nella vasca calda e mi rilasso, cercando di scacciare via i brutti pensieri. Chi è davvero il mio fratellastro? E sopratutto chi è Cole sprouse?
Cosa ha Catherine?
Queste sono le domande che mi frullano in testa e sono solo le 7:00 di mattina.
Esco dalla vasca e dopo mi vesto.

Scendo per le scale, per andare a fare colazione, a tavola ci sono già tutti. John è in camicia e cravatta, mentre Marie è al solito vestita molto bene, Dylan è bellissimo, come ho ormai potuto notare da queste 24h.
"Buongiorno." Saluto sedendomi accanto a Dylan che neanche mi guarda.
"Dormito bene ?" Chiede John.
Io e Dylan ci scambiamo un occhiata, mentre pensiamo alla stessa cosa.
"Si." Dico e poi interviene Dylan.
"Immagino, i materassi qui sono molto più comodi di quelli dell'orfanotrofio." Dice con fare saputello.
"In effetti.." mormoro rivolgendogli un'altra occhiata, mentre penso a sta notte. Marie mi guarda e poi dice: "Questa mattina andrai a scuola con Dylan,mentre pomeriggio farete le lezioni private insieme." Poi interviene John. "Non sappiamo se ti metteranno nella stessa sua sezione.
Te la caverai comunque senza il suo aiuto, ne siamo certi!" Sorridono entrambi i miei genitori adottivi.
"Si, si." Rispondiamo io e Dylan.

Faccio colazione in silenzio mentre gli altri discutono di argomenti che non mi interessano.
Non sono mai andata in una vera scuola, come sarà? Ci sarà nuova gente e sicuramente molte ragazze e ragazzi della mia età.
"Socializzare" è questo il mio dilemma. Come farò? Non sono mai stata abituata a farlo, ad approcciarmi con la gente.
Non sono brava a fare amicizia e onestamente non è neanche nei miei interessi.

Quando Dylan si alza e saluta, mi alzo anche io.
Prima di andare Marie dice: "Catherine ti ha preparato lo zaino con i libri e tutte le cose che ti serviranno, è sul tavolo." Prendo lo zaino e poi saluto i miei "genitori".

Seguo Dylan che esce dalla porta senza rivolgermi la parola.
"Dylan..." mormoro senza un preciso motivo, mentre ci dirigiamo su un'auto nera Dove alla guida c'è lo stesso autista che mi accompagnata qui.  "Che vuoi?" Risponde lui sbattendo la porta dell'auto.
"Scusa se ti ho dato fastidio sta notte." Dico e lui mi guarda confuso.
"Si che mi hai dato fastidio. Adesso se permetti, fai spazio nel sedile che dobbiamo passare a prendere una persona. E comportati bene con lui."
Dice Dylan facendomi incuriosire.
"Chi?" Chiedo guardandolo.

"Il mio amico Richard." Dice voltandosi verso il finestrino e ignorandomi.

Dopo qualche minuto la macchina si ferma e in auto entra un ragazzo che si sofferma subito a guardarmi.

"Ehi Dylan!! Chi è questa bella signorina? La tua ragazza?" Chiede il moro un po' muscoloso.

"No, è mia sorella." Dice rivolgendosi a me. "Ma ma.. tu hai sorelle? Non lo sapevo... " dice il ragazzo che dovrebbe chiamarsi Richard guardandomi. "È difficile da spiegare." Afferma mio fratello.

Poi Richard si rivolge a me e dice: "Piacere, sono Richard! Potremmo uscire insieme qualche volta.." sorride. Non è per niente brutto,ma è troppo arrogante e sicuro di se.
"Ci penserò... Io sono Edith." Dico cercando di sforzare un sorriso.
Dylan ci guarda con poco interesse, mentre il moro cerca di fare amicizia.

Mentre mio fratello è distratto, Richard mi sussurra qualcosa all'orecchio. "Non sono uno stupratore, tranquilla. E sul fatto di uscire insieme, dicevo sul serio." Mi sorride rassicurandomi. "Va bene." Affermo.

Socializzare,socializzare,socializzare. È questo che sto cercando di fare.
Gli occhi di Dylan sono puntati su di me per un attimo poi si distolgono subito.
La voce di Richard che mi parla della sua vita, passa in secondo piano e non riesco a stare concentrata su altro che non sia quel ragazzo misterioso con cui mi ritrovo a vivere.

Innamorata del ragazzo che mi odia. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora