Capitolo15

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Usciamo dalla veranda in silenzio e mi porge il casco per poi salire sulla sua bellissima moto rossa,sembra tanto quelle da corsa,ha due ruote spesse e ha dei lineamenti neri.

Mi aiuta a salire e usciamo dal maneggio,non so dove mettere le mani quindi le poggio un po' di fianco dove ci sono due specie di maniglie e un po al fianco rosso della moto quando ad un breve tratto di strada fatto lui mi prende la mia mano destra con la sua sinistra,con la destra guida, e me la poggia sul suo addome fa lo stesso cambiando di mano.

Questa posizione mi fa aderire alla sua schiena muscolosa,sfrecciamo sulla strada ad una velocità incredibile e come se galoppassi.

Un profumo salino mi invade le narici,alzo lo sguardo dalla schiena di josh e vedo che siamo sulla strada che è affianco al lungo mare,piano piano ci avviciniamo ad un ristorante piccolo ma carino l'insegna "Restaurant The Little Mermaid" illumina la parte superiore del ristorantino.



Josh spegne la moto e mi da una mano per scendere poi scende anche lui e mette a posto la moto.

"Prego signorina per di qua". Incrociamo gli sguardi e io sorrido abbassando la testa,ci incamminiamo all'entrata e lui mi prende la mano,guardo il suo viso dato che è un po' più avanti a me posso guardarlo bene senza farmi vedere.

Il maitre dall'asetto un ragazzino cancella il nome che ha dato josh per prenotare e un cameriere ci accompagna al nostro tavolo,non entriamo dentro ma andiamo fuori sulla terrazza illuminata da piccoli lamponi fissati sulla parete e dove ci sono altri tavoli occupati o prenotati.

Il nostro tavolo si trova un po' più in fondo illuminato dal centrotavola con un vaso all'interno della sabbia,conchiglie e una candela grande blu come tutti gli altri tavoli,la tovaglia è di un blu
acceso con sopra una tovaglia bianca che spezza per poi congiungersi con il blu della candela.



Ci accomodiamo al nostro tavolo e il cameriere di prima ci porta il menù,iniziamo a sfogliarlo silenziosamente con sottofondo il brusio delle persone che parlano,i piatti che fanno rumore e i bicchieri che si scontrano quando vengono presi dai camerieri.

Dal mio menù esce un bigliettino,c'è scritto un numero di telefono con su scritto il nome"Stefano",alzo lo sguardo e josh mi guarda con faccia strana era inevitabile che non vedesse il numero dato che il menù lo sfogliavo sul tavolo.

"Penso che sia il cameriere che ci ha portato al tavolo"Dico con tono basso.

"Beh hai fatto colpo,come non potresti,stasera sei bellissima n-non che le a-altre volte stai male ma staserastaiparticolamentebene"Josh balbetta?! rido all'ultima frase detta tutta veloce.

"Grazie anche tu non sei male".

"Cosa hai scelto".Mi chiede

"Non lo so,cosa mi consigli?".Gli chiedo facendo un piccolo sorriso.

"Beh la pasta con i frutti di mare è buonissima ma se scegli le tagliatelle con zucchine e gamberetti sono favolosi,sai i proprietari del ristorante sono di origini italiane".
Ecco perchè il nome stefano mi suonava strano,sarà il figlio.

M i dispiace per lui ma metto dentro il biglietto,non voglio dare illusioni ad un ragazzino.

"Allora seguirò il tuo consiglio".

Arriva il cameriere giovane e ci chiede le nostre ordinazioni con il bere e si scusa del ritardo per la troppa fila all'entrata.

"Io un piatto di tagliatelle con zucchine e gamberetti".Dico io

"Invece io preferisco spaghetti con frutti di mare e da bere ci porti una bottiglia di acqua naturale e del vino bianco, il più buono che avete".

"Il vino signore lo preferisce nella bottiglia o nella piccola caraffa?".Domanda il cameriere.

"Nella piccola caraffa grazie".

Il ragazzino ci prende i menù e va via.

"Allora come vanno le lezioni e allenamento?".Mi chiede josh

"Bene dai lexie è in gamba deve solo essere un po' più sicura di se e aggiustare la postura ma per il resto è perfetta"

"E per quanto riguarda allenamento devo riprendere,dopo l'accaduto non ho voluto farla stancare troppo ma adesso con le giuste cure e il giusto tempo ritorneremo in sesto"

Continuiamo a parlare tranquillamente finchè josh non allunga la sua mano facendola scontrare con la mia,incrocio le dita con le sue e non mi da fastidio anzi.
Lui sorridere io non sono da meno.
A toglierci da questa piccola bolla che ci ha esternato da tutto il resto è il cameriere che vedendo le nostre mani toglie il sorriso che è tenuto a portare.
Noi stacchiamo le dita e ci prepariamo a mangiare.
Mentre mangiamo sentiamo squillare due telefoni,uno squillo breve ,segno di un messaggio...o meglio due da telefono diversi.
Li lasciamo perdere e continuiamo la nostra cena.
Una volta finito il primo,mangiato il dolce e bevuto il bere che ci ha portato il cameriere andiamo dentro per pagare,mando un'occhiata a josh e lui la rimanda a me,dopo una piccola e breve serie di intesa corriamo alla cassa come due ragazzini e nel frattempo tiriamo fuori il portafoglio,lui arriva prima e paga con la carta di credito avendo la scusa che non può cambiarmi i soldi per il resto con la cassa di fronte.
Usciamo e gli prometto una cena che lui rifiuta e al momento ci resto un po' male,ma lui poi mi avvolge un braccio alle spalle e dice "una merenda volentieri".sorrido e ci avviamo verso la moto.
"È tanto tardi o possiamo farci una passeggiata sul lungo mare"
"D'accordo per il lungo mare". Ci rechiamo  sulla spiaggia e andiamo sulla sabbia un po' più dura così che quella soffice non ci entra nelle scarpe.
Lui mi prende per mano e io incrocio le dita sorridendo ad un tratto ferma tutto e dice
"Ho passato una bella serata".
"Anche io".
"Quindi si può rifare?"
"Si può rifare"Acconsento io
Ci avviciniamo e siamo ad una spanna di distanza,lui accorcia le distanze e...

Un amico a quattro zoccoliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora