L'unica certezza che Margot aveva, mentre era impalata a fissare l'insegna malandata del negozietto all'angolo, era che Jared fosse probabilmente più pazzo di quanto avesse mai immaginato, oltre al fatto che, imperdonabilmente, adorava tenergli la mano.
Lasciata la strada principale lo aveva seguito in un piccolo labirinto di traverse, aveva finto di non notare quando si era perso e aveva continuato a seguirlo con una fiducia cieca che probabilmente l'avrebbe portata alla disfatta; quando erano finalmente arrivati a destinazione si era corrucciata.
Adesso aveva ancora la stessa espressione confusa, la mano in quella di lui, i piedi doloranti costretti di nuovo nelle scarpe alte, avrebbe voluto chiedergli qualcosa ma non sapeva in che modo rendere la domanda.
Avrebbe potuto passare il resto della serata così, comunque, a fissare l'insegna e chiedersi quale fosse l'idea geniale del suo accompagnatore, ma ad un certo punto lo sentì ridacchiare e si voltò a guardarlo, alzando le sopracciglia.
" Se stai cercando di dirmi qualcosa sappi che non sto capendo. "
Disse, ritornando a guardare l'insegna e soffocando una mezza risata.
" Perché non sei attenta. "
Rispose tranquillo, prima di farla voltare verso di lui.
Margot si ritrovò ad odiare il modo in cui il suo corpo assecondava ogni movimento di lui e, al contempo, si ritrovò ad amare segretamente quella cosa, quell'equilibrio così leggero e pressante che temeva si sarebbe potuto spezzare con niente.
Si diede un contegno, comunque, riuscendo a non finire a guardargli le labbra e tenendo gli occhi puntati in quelli di lui, che alla luce fioca del negozio aperto brillavano come quelli del Dio del Ghiaccio, ammesso che una divinità simile esistesse.
" Ora sono attenta, ma continuo a non capire perché siamo davanti a quello che è potenzialmente il peggior negozio di tatuaggi di tutta Los Angeles; non sono ubriaca abbastanza per entrare lì dentro e non credere che ti basti farmi gli occhi dolci per farmi varcare quella soglia! "
Disse, e lui sorrise come un gatto, prima di abbassare la voce, quasi come se in quel modo avesse potuto avere maggiormente la sua attenzione.
" Invece non lo sei. " – disse lui, spostandole una ciocca di capelli dal viso- " Altrimenti ricorderesti perfettamente che quando ti sei presentata con una macchina per tatuaggi sul set sono stato probabilmente l'unico a non assecondare la tua vena artistica. "
Lei se lo ricordò e a quel punto capì ancora meno.
" Dicesti che non era il caso. E poi sorridesti tra te e te prima di allontanarti. "
La risposta di lei fu piena di dettagli che fornì di proposito per mostrare quanto in realtà fosse attenta, quando si trattava di lui, nonostante non lo dimostrasse e non ci facesse poi molto caso.
" Ma non mi hai mai chiesto perché non ritenessi fosse il caso. "
Era così enigmatico, eppure gli dava tranquillità il modo in cui lei si rivolgeva, il modo in cui la guidava in quell'intricato labirinto di pensieri e ricordi.
" Perché non volevo sembrare insistente. "
Pareva dargli quelle mezze risposte di proposito, quasi avesse voluto che lui continuasse a raccontare e costruire quella storia, come un puzzle.
" Non sarebbe stato il caso perché lo avevi fatto a tutti; non sarebbe stato personale e l'idea mi infastidiva. "
Rispose lui, senza che lei gli chiedesse nulla e a quel punto, un po' sorpresa, capì perché fossero proprio lì in quel preciso momento.
" Non faremo un tatuaggio, J, scordatelo. "
Era un'idea folle, non poteva tornare a casa con un tatuaggio, raccontando di come lo avesse fatto di notte, in un negozio losco in mezzo al niente, in coppia con uomo a caso.
Era così assurdo, eppure l'idea le solleticò la mente, mentre fermava sul nascere le sue successive parole scuotendo la testa.
[ ... ]
Margot non ricordava esattamente cosa Jared le avesse detto per convincerla ad entrare, l'unica cosa certa era che, uscendo, si rese conto che era sopraggiunta l'alba ed il sole, appena nato, colorava di una tenue luce gialla la bella città.
Aveva sonno, fame, le bruciava la pelle dietro l'orecchio ed aveva il profumo di Jared persino nei capelli, ormai.
Si sentiva frastornata e, per quanto lo volesse, non era pentita di quella follia che a quanto pare si era concessa.
Tanti discorsoni da dura e alla fine aveva ceduto alla proposta dell'uomo; aveva voluto un tatuaggio e ... lei alla fine se l'era fatto e adesso le veniva da ridere.
Avevano bisticciato per mezz'ora prima di decidersi e lei aveva dettato delle linee guida insuperabili; qualcosa di piccolo, in un posto non troppo vistoso, qualcosa di anonimo.
Alla fine aveva avuto lui l'idea geniale su cosa disegnarsi permanentemente addosso; ' Mad Love'.
Avevano bisticciato altri 10 minuti dopo quella proposta ma i suo argomenti erano stati così convincenti ...
Era il fumetto che gli avevano regalato durante un'intervista, quello in cui i personaggi grazie alla quale si era conosciuti venivano introdotti come coppia, l'unica cosa che poteva essere spezzata e rimanere comunque unita e avere senso in entrambi i modi.
Alla fine Margot si era arresa a patto che fosse lei quella a tatuarsi la prima parte e si beccasse lui il 'love'.
Fecero pochi passi sotto il sole appena sorto, ridendo e prendendosi in giro come se non fosse passato che un attimo da quando si erano incrociati.
Fu quasi a malincuore che lei dovette interrompere il momento, e la serata, che ormai era diventata mattina
" Devo tornare in albergo. Oggi pomeriggio ho il rientro a Londra. "
Sembrò che tutta l'euforia fluisse di un colpo dai tratti di Jared che, da bravo attore, si riprese in calcio d'angolo sorridendo e annuendo.
Le riprese la mano senza fiatare a la guidò in silenzio fino al primo taxi già attivo sulla strada principale.
Non insistette per farla restare, sapeva di doverla lasciare andare per quel momento, così come lei sentiva che non lo avrebbe lasciato davvero neanche mentre si sarebbe allontanata.
Le aprì la portiera e si allungò a darle un bacio sulla guancia e lei chiuse gli occhi appena.
" Non ti scordare di me, mia bella. "
Le disse, facendola sorridere appena.
Si alzò sulle mezze, sfiorando appena la pelle dietro l'orecchio di lui, dove c'era il nuovo tatuaggio.
" In caso lo facessi adesso ho un promemoria. "
Fu lui a sorridere per ultimo mentre lei entrava in macchina e si allontanava.
Rimase a guardare la macchina fino a che non scomparve all'orizzonte, come in un di quei film troppo belli per poter essere veri.
Si accorse solo mentre si voltava per allontanarsi nella direzione opposta a quella di lei che si era portata via la sua giacca, ma era sicuro che non fosse l'unica cosa ad essersi portata via, quella mattina, di certo la giacca era l'unica di cui avrebbe potuto fare a meno.
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Mad Love
ФанфикFanfiction a capitoli sugli attori Margot Robbie e Jared Leto. Fatti narrati sono tutto frutto della mia fantasia. La storia prende corpo alcuni mesi dopo la fine della promozione di Suicide Squad.