Capitolo 14

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I raggi della luna che filtravano dalla finestra aperta illuminavano i due corpi avvinghiati nel letto, il silenzio della notte era intaccato solamente da lievi gemiti e ansiti.

Nella penombra della stanza era appena possibile distinguere dove finisse un corpo e dove iniziasse l'altro, mentre il lieve strato di sudore che ricopriva la loro pelle sembrava quasi scintillare.

L'aria si faceva sempre più pesante ad ogni minuto, respirare con regolarità era diventato così difficile che le bocche spalancate cercavano di recuperare più ossigeno possibile prima di lasciarlo andare nell'ennesimo rantolo di piacere.

«Rachel...» Gemette Quinn, chiudendo gli occhi.

Le dita di Rachel le strinsero le spalle con forza e i fianchi di Quinn spinsero in alto, accompagnando ancora una volta i loro movimenti. Rachel riaprì gli occhi, scuri e lucidi e ci mise un attimo a riprendere fiato, poi si chinò verso di lei a baciarla lentamente. Quinn appoggiò le mani sui suoi fianchi e rispose al bacio con altrettanta passione, mentre le gambe di Rachel si stringevano ancora di più attorno ai suoi fianchi.

«Mmmh...» Mormorò Rachel, inarcando la schiena e lanciando la testa all'indietro. Aveva gli occhi socchiusi, piantati su un punto del soffitto che non stava realmente osservando, era come se il suo cervello si fosse improvvisamente spento.

Fece scendere una mano sul petto di Quinn, fermandosi quando il palmo accolse completamente il suo seno. Contemporaneamente avvertì una spinta ancor meglio assestata delle precedenti e sorrise al pensiero che la sua neo mogliettina fosse nel pieno dell'estasi esattamente come lei.

Nemmeno nei suoi sogni più sfrenati avrebbe pensato che quel piccolo e nuovo esperimento potesse portare a quei risultati, ma decisamente non si lamentava. Era la loro luna di miele e insieme a Quinn era intenzionata a raggiungere qualsiasi vetta, l'importante era che fossero insieme.

Rachel la baciò di nuovo, poi scese lungo il collo, mentre Quinn spingeva i fianchi facendola lamentare. Appoggiò la testa sulla sua spalla, ansimando, mentre dalla finestra una piccola melodia andava a far loro compagnia.

«Quinn...» Sussurrò, iniziando a muoversi più lentamente su e giù.

Si morse il labbro inferiore quando Quinn le prese i fianchi saldamente fra le mani e la sollevò leggermente, prima di penetrarla di nuovo, completamente, riempiendola come mai Rachel aveva pensato di poter essere. Decisamente quell'esperimento stava andando alla grande.

Sentiva il cuore in procinto di scoppiare e il piacere caricarsi nel basso ventre, nelle mani, tra le gambe. Poteva assaporarne addirittura il gusto... Non si sorprese di scoprire che l'estasi aveva il sapore di Quinn.

Mosse i fianchi, mantenendo quel ritmo lento, ma perpetuo, mordendosi il labbro inferiore all'ennesimo gemito di sua moglie. Guardarla, succube del suo stesso piacere, era allo stesso tempo una delizia e un calvario.

Distolse gli occhi dalla visione degli occhi di Quinn, improvvisamente scuri, del suo petto che si alzava ed abbassava con frenesia, delle mani che vagavano lungo le sue gambe e il suo addome e il suo petto e il suo collo. Sarebbe impazzita entro poco se non fosse stato per quella canzone, che pian piano si stava facendo spazio nella sua testa, stuzzicando il suo estro.

«Non avrei mai pensato che sarebbe stato così.» Le confessò Quinn con il respiro corto. «Se l'avessi saputo, probabilmente l'avremmo provato prima.»

Rachel ridacchiò e rallentò l'andatura, piano, con calma, fino ad appoggiare la fronte contro la sua, inchiodando gli occhi a quelli di Quinn.

«Toccami.» Le chiese Rachel sottovoce.

«Ti sto toccando.» Rispose Quinn, aggrottando le sopracciglia.

Rachel scosse la testa e le accarezzò con la punta delle dita il braccio, sino a raggiungere la mano che ancora le teneva i fianchi e se la portò fra le cosce, sino al bocciolo che attendeva solo le sue cure.

Immediatamente un nuovo gemito serpeggiò dalle labbra di Rachel, cercare di trattenerlo sarebbe stato del tutto impossibile. Ogni volta che Quinn la toccava, le reazioni del suo corpo erano svariate ed incontrollabili e prima che se ne potesse accorgere le stava succhiando con avidità il labbro inferiore.

«Ehi...» Le mormorò Quinn con un sorriso, prendendola in giro per quell'improvviso impeto di passione.

Rachel stessa sorrise prima di lasciare dei soffici baci lungo il collo, fino all'orecchio. «Mi fai impazzire.» Mormorò con voce roca.

Avrebbe continuato per ore a bisbigliare quel genere di cose all'orecchio di Quinn, conosceva bene quali fossero le sue reazioni e ogni volta amava sempre di più quel fuoco che prendeva vita nei suoi occhi, ma la musica continuava ed aveva iniziato a cantare quella canzone nella sua mente... Quindi perché non farlo realmente, mentre lei e Quinn cavalcavano l'onda del piacere?

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