Capitolo 17

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Noah osservò la porta della sala operatorio con sguardo preoccupato, chiedendosi quanto ancora dovesse attendere delle risposte.

Nel momento in cui l'infermiera l'aveva chiuso fuori, era partito il giro delle telefonate. Erano passati solo dieci minuti ed era sicuro che qualcuno sarebbe arrivato a momenti, questo però non gli impediva di essere agitato mentre fissava quella porta chiusa.

Aveva giurato a se stesso di non dare di matto... Più che altro era stata Sarah a farselo promettere, le serviva il sostegno di suo marito e Noah non poteva assolutamente permettersi passi falsi. Fare quella promessa, tempo addietro, non era stato difficile, mantenerla, ora, sembrava impossibile.

Sarebbe svenuto, lo sapeva. Ormai attendeva quel momento con la consapevolezza che non avrebbe combattuto. Sarebbe svenuto... E una volta rinsavito Sarah l'avrebbe ucciso.

Fortunatamente l'arrivo di Brittany e Santana fu provvidenziale, loro l'avrebbero sicuramente salvato da quel disastro.

«È nato? Come sta? Possiamo vederla?»

Santana lo tempestò di domande e Noah la fissò come se non la vedesse nemmeno. In quel momento quel mare di parole non aveva alcun significato per lui.

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«Siamo qui!» La porta della stanza si era aperta di scatto, rivelando una Santana e una Brittany dall'aria davvero, davvero trafelata. «Non ce lo siamo perse, vero? Dimmi che non ce lo siamo perse!»

E a giudicare dal pancione che Rachel ancora sfoggiava, no, non si erano perse decisamente nulla... Se non qualche urlo e diverse imprecazioni che, per giunta, non erano per nulla nel suo stile.

«Meglio per te, Berry! Perché se avessi partorita prima che fossi arrivata all'ospedale non ti avrei mai perdonata!»

«Chiudi quel dannatissimo becco, Santana o giuro sulla mia collezione di classici di Broadway che non sarai più in grado di usarlo!» La minacciò Rachel prima di lasciarsi andare ad un nuovo urlo a causa delle contrazioni.

«Dove diavolo è il medico?» Chiese Quinn con ansia nella voce, guardandosi intorno trafelata.

L'infermiera era uscita di corsa, pronta a chiamare il medico, ma erano passati ormai diversi minuti e non vi era ombra né di uno, né dell'altro.

«Quinn...?» La voce di Rachel richiamò la sua attenzione.

«Sono qui, amore. Sono qui.» La tranquillizzò Quinn, prendendole la mano e accarezzandola gentilmente. Farsi prendere dal panico non era la soluzione migliore, soprattutto dal momento che Rachel sembrava già aver perso quel minimo di calma che era riuscita a mantenere quando le si erano rotte le acque. Le diede un leggero bacio sul dorso della mano quando sentì le sue dita stringersi ulteriormente a lei. «Andrà Tutto bene.»


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Noah continuò a passeggiare avanti e indietro, la paura non lo lasciava neanche per un momento. Sarah era dentro quella sala da quasi quarantacinque minuti e lui si sentiva impotente, ma voglioso di sapere come stessero lei e il loro bambino.

«Stai calmo, andrà tutto bene.» La mano di Santana si appoggiò sulla sua spalla.

Tutto ciò che ebbe in risposta fu un cenno della testa in assenso. Puck sembrava aver perso l'uso della parola. Se non fosse stata una situazione simile, il comportamento di Noah sarebbe stato soggetto di molte battute da parte di Santana.

«Quante sono le probabilità che stavolta venga fuori con la cresta?» Chiese Brittany, dimostrandosi piuttosto crucciata.

E finalmente sul volto dell'uomo sfuggì un sorriso divertito, perché nessuno come Brittany era in grado di smorzare la tensione in quel modo.

«Quinn dov'è?»

«Le ho lasciato un messaggio in segreteria.» Rispose, mordendosi un labbro con incertezza. «Lei e Rachel saranno qui a minuti, vedrai.» Più che altro lo sperava.

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«Sento che c'è qualcosa che non va...»

Il grido di Rachel fu così inaspettato da far sussultare Quinn.

«Vado a cercare qualcuno.» La voce di Santana era seria e anche un po' spezzata dalla preoccupazione.

«Cerca di fare dei respiri profondi, Rachie...» Le suggerì Brittany, accarezzandole le fronte e liberandola dalla troppo ingombrante frangetta.

Rachel seguì il suo consiglio, ma il dolore non sembrava voler cessare in alcun modo, tanto che stinse la mano di Quinn con forza.

«Cosa sta succedendo?» Chiese Rachel con le lacrime agli occhi.

«Nulla, amore.» La tranquillizzò Quinn mentre Santana faceva il suo ritorno nella stanza, seguita a ruota dal medico. «Tra non molto passerà tutto.»


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