Più forte del caffè

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La vedo attraversare la sala con le cosce in bella vista pestando a piedi nudi il parquet scricchiolante di una casa in affitto da anni. Mi siedo, il caffè fa schifo, ma lei tutt'altro e questo mi basta per iniziare bene una giornata che ancora non ho disegnato nella mia testa. Voleva farmelo bere per forza, il caffè.- "Dai che si fredda!"-insiste mentre entra nel bagno con la mia camicia addosso per poi uscirne senza.

Camicia e cravatta non fanno per me, stonano totalmente con il mio essere un uomo libero, autentico e a volte maleducato. Come dire che i miei tatuaggi non si abbinano bene alle griffe e a questo genere di ordine visivo.

Ma questa mattina lei è la camicia che preferisco: un paio di seni belli, disinvolti e fluttuanti in quell'aria ingenua che si porta dietro. Al diavolo il caffè; quello lo prenderò in strada più tardi. Il paradiso è qui, adesso, davanti ai miei occhi e...senza la mia camicia! Sì, lei è un mix di paradiso e inferno. Inferno e paradiso. Una maledetta benedetta che comanda così il mio membro già eretto sotto ai pantaloni del pigiama. Credo che volesse raggiungere l'armadio per vestirsi, ma qualcosa le blocca il passaggio: il mio avambraccio sullo stipite. Le sono piombato ad un centimetro dal mento e so che la guardo con tutta la dolcezza e la voglia che ho dentro. Posso sentire i nostri fiati caldi sfiorarsi e cercarsi come aria che cerca altra aria. Mi sta studiando, vedo che indugia con lo sguardo, sbattendo le ciglia lentamente ma io non voglio perdere tempo a studiare. Con l'indice faccio rimbalzare il suo labbro inferiore e riempio l'ultimo centimetro di spazio rimasto. Sono impaziente, mi sembra di scoppiare e infatti lo comprende perchè poco dopo abbassa la guardia socchiudendo i suoi splendidi occhi castani. Mi sta dando il là. Ora che il suo respiro è diventato il mio e posso sentire i suoi seni duri sotto alle mie mani la afferro per le cosce e la stringo al muro per desiderarla meglio. Non c'è un perdente o un vincitore: adesso siamo entrambi vittime dello stesso alone di batteri nelle nostre salive lenitive. Bacio rallenta, sennò pensa che voglio mangiarla. Bacio rispetta, altrimenti si sentirà usata. Bacio staccati, bacio...bacio falla respirare...bacio...bacio...dove vai? Un centrifugato di sensazioni elettrizzanti si è impossessato del mio corpo, o del suo, non lo so non riesco più a distinguerli. Mi sento accolto come un ladro nel suo corpo, ma lei non sa ancora di essere già racchiusa nei meandri del mio cuore blindato. In questo ansimante groviglio di baci, mani, gambe, la barba si impiglia più volte ai suoi riccioli biondi. Il piacere ci fa sussultare,prima a lei poi a me e viceversa e mi vien voglia di dirle qualcosa di indecente. Per fortuna mi esce solo un -"Oddio, mi fai impazzire!"E' quasi imbarazzante, mentre il sudore cola a rivoli lungo le nostre schiene provocando brividi selvaggi lungo la spina dorsale. Un po' come quando è una piuma ad accarezzarti la pelle. Ecco vorrei essere per lei uno spasmo del cuore, un battito forte, ma di quelli surreali che si vivono forse una volta nella vita e se si è fortunati due. Un formicolìo di nervi si fa sentire attorno alla bocca e realizzo solo ora che ci stiamo penetrando anche con gli occhi. Le sento quelle quattro pupille urlare qualcosa ai nostri cuori irraggiungibili.

Non per caso. Certe sensazioni si provano per sbaglio; quando non si vuole; quando non si è pronti. Il caso resta caso, ma lo sbaglio induce per forza a qualcosa. Basta un errore e si può scatenare l'inferno. Il suo cuore era esattamente così: un dolce inferno in cui potevo bruciare d'amore, di sesso, di necessità. Già perchè alla fine lei si stava manifestando necessaria affinchè mi sentissi vivo nelle vene, nella mente e nei posti proibiti.

Trasportato da una scarica pazzesca di adrenalina mista al suo profumo vengo così,senza preavviso e senza eleganza, su quelle cosce danzanti. Me ne esco dal suo corpo non più come un ladro, ma quasi come un portiere che ha deciso all'improvviso di abitare lì, al confine dell'amore, da ora in poi.




Brividi selvaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora