Due cuori a benzina

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-  Flashback -


"...Merda!"  la spia rossa segnala che sono in riserva. Giro la testa a destra a e sinistra nella speranza di scorgere un distributore di benzina nei paraggi, e subito dopo lo trovo. Affianco lo sportello posteriore alle pompe e faccio per scendere ma, una parola scritta in malo modo, forse di furia e col pennarello nero, blocca la mia mano sullo sportello:                                                                                 GUASTO.                                                                Eh no, cavolo! E ora noto che anche quel pezzo di foglio bianco, dai bordi irregolari, mi pare attaccato in malo modo con un pezzo di scotch, forse con la stessa furia o forse il proprietario sapeva che sarei passato e voleva farmi un dispetto...Stupidaggini,non oserebbe mai.                     Dopo quelli che mi sembrano tre lunghi chilometri ne trovo un altro situato  dalla parte opposta della mia corsia. Rispetto la precedenza di una Aygo che ha messo in funzione la freccia alla sua destra e svolto anch'io nel medesimo distributore.                                                                           Attendo che la Aygo se la sbrighi alle stesse pompe che servono a me e intanto sbadiglio senza educazione col gomito appoggiato al finestrino chiuso e il palmo della mano sulla tempia sfiora il piercing incastrato nel mio sopracciglio. Dò un'occhiata all'orologio sul cruscotto. Tra circa venti minuti dovrei essere a casa e potrò finalmente crollare in quel letto disfatto, così come piace vederlo a me. Vissuto.                                                Passano quasi cinque minuti e col motore ancora acceso sbraito impaziente verso l'autista dell'Aygo, che ovviamente non può sentire il mio solito tono arrogante, quanto ci voglia a scendere da quella fottuta scatoletta di auto quando...Un paio di decolletè neri col tacco atterrano sull'asfalto. "Alleluja!" sbotto, più a me stesso che alla ragazza appena scesa. Guardo la tipa come fosse il giorno del giudizio e non mi accorgo neanche di aver assunto un'altra espressione e di essermi tirato su per bene sullo schienale per vederla meglio. Due belle forme di gambe, protette dal jeans alquanto stretto, si muovono verso una delle tre pompe."Però!" - sussurro, sempre a me stesso, bastardamente divertito, ridendo sotto i baffi.                                                                                                             Da qui posso sentire il rumore dei tacchi che comandano i suoi spostamenti tra la colonnina del pagamento e la bocchetta aperta della sua macchina. Dopo aver calcato almeno un paio di volte quel breve tragitto si ferma girando la testa verso il display e quando è convinta di poterlo fare, inserisce con cura la pompa voltando per un attimo il viso nella mia direzione, o meglio verso i miei fari accesi.




Mamma mia! Se questo tizio non spegne la macchina gli lancio una scarpa, mi sta mettendo un'ansia...  Penso un po' nervosa mentre la benzina scorre tranquilla nel tubo che tengo con le mie mani fredde.         Ad un tratto però qualcosa nel tubo si blocca, cioè la benzina si blocca.       -"Ehi, che ti prende?No, eh!Non farmi scherzi. Riprenditi dai, dai"- dico a voce alta mordendomi il labbro inferiore e girandomi involontariamente  verso quella mito antracite consapevole della figuraccia che sto facendo. - Ok,niente panico! - incito, sempre ad alta voce, il mio cervello in letargo scuotendo ancora una volta la pompa come nel tentativo ridicolo di rianimarla.




Brividi selvaggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora