Ho fatto pochi metri, probabilmente un chilometro, rispetto a quelli che devo ancora percorrere per arrivare alla macchina, e l'adrenalina sta a poco a poco sfumando sovrastata forse dalla parte razionale della mia testa che sta cercando nervosamente di dare un ordine più logico ai pensieri. Come cavolo mi è venuto in mente di credere alle coincidenze e ad un finto corteggiamento proprio non lo so. Scuoto la testa in segno di disapprovazione nei confronti di me stessa mentre passo tra un gruppo di ventenni che fumano fuori dalla porta del Bronx, da cui viene come sempre musica a palla. Anch'io a vent'anni ho passato serate memorabili dentro a quel locale, nè la folla nè il fumo o le casse servivano a farci uscire di lì prima delle 3:00. A quanto pare il mio passo non è abbastanza svelto da non dare il tempo di notare che sono a piedi nudi sull'asfalto con i sandali ciondolanti da una mano. Evito i loro sguardi giudicanti fregandomene, oltrepasso anche le loro ipotesi e proseguo ancora a dritto per un paio di metri, poi decido di tagliare a sinistra imboccando una via traversa. Come ho fatto a non dedurlo subito che il proprietario del chioschetto, amico di Manuel, poteva essere proprio Dario, il figlio del capo; eppure lo sapevo che gestiva un bar, andava in moto e che circa un anno fa fosse deceduto. Il come effettivamente non l'ho mai saputo ma da quel giorno il capo è diventato un uomo depresso e così assente da scordarsi anche di pagare le dipendenti. Meglio che non ripenso alle litigate con la proprietaria dell'appartamento a cui per mesi ho pagato l'affitto in ritardo. Se non fosse stato per l'aiuto di Cami a quest'ora eravamo fuori di lì da un bel po'. Dario era un tipo tanto arrogante quanto insopportabile, mi tornano in mente il suo sorriso beffardo e il modo divertito con cui mi punzecchiava con le sue battutine prive di senso, quando passava in negozio. Ahia! esclamo guardandomi la pianta del piede e notando, nonostante il buio, i miei piedi neri. Devo aver pestato un sassolino particolarmente appuntito. Nello stesso istante in cui il mio piede ferito aderisce nuovamente all'asfalto caldo, seguito da una smorfia, un paio di teste maschili compaiono fuori dai finestrini di una macchina in corsa gridando
"Ehi, bellezzaaa!" forse pensando di fare qualcosa di trasgressivo!
Altra mia smorfia. Andiamo bene..penso riprendendo il percorso da dove l'ho interrotto. La bocca asciutta manifesta il suo bisogno di sete, guardo oltre e forse non manca poi così tanto al punto di arrivo, ma sono tentata di sedermi all'unica panchina sul marciapiede incontrata finora e me ne approprio non appena la raggiungo. Sospiro svuotandomi di un po' d'aria, come se questa potesse liberarmi anche dal malumore della serata. Dalla sponda opposta un motorino con due giovincelli a bordo strombazza come se seguissero l'auto degli sposi, e invece il passeggero dietro al conducente spedisce con la mano sinistra baci fluttuanti al mio viso, che spero si dissolvano nel vuoto da lì a qui. Sbuffando riafferro i miei sandali nello stesso modo con cui prenderei un gatto per la collottola e torno sui miei passi. Procedo a rallentatore, sono stanca, confusa, ho sete, ho freddo e sono scappata dalla casa di un uomo che ha lo stramaledetto potere di toccarmi il cuore con i suoi bellissimi occhi caldi. Non riuscirò a trovare pace per tutta la notte. Anzi vorrei almeno sapere a che punto della notte siamo, ma mettersi alla ricerca del telefono per leggere l'orario dentro alla borsa sembra richiedere troppa energia al momento. Sono così presa mentalmente dall'animazione del mio cervello che quando sento una macchina affiancarmi e qualcuno tirare il freno a mano senza spegnere il motore e scendere di furia, mi finisce il cuore in gola. Una sequenza di rumori che fa scattare in me la carica per velocizzare subito il passo senza voltarmi e cercando di non mostrare paura. Penso che tanto mi raggiungeranno, saranno almeno in tre e mi faranno del male. Eccoci, è quasi finita.
"Alissa"
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Brividi selvaggi
RomanceSelvaggio come il corpo di lui, brividi come quelli che scatena lei. Un po' angeli e un po' diavoli dentro ad un turbine di sensazioni travolgenti e segrete. "Le sono piombato ad un centimetro dal mento e so che la guardo con tutta la dolcezza e la...