Alexandra

1.6K 218 58
                                    

Pov. Alexandra

-Io vado!-
Urlai, non sapendo esattamente ancora perché continuassi ad ostinarmi a farlo, nonostante sapessi già che mio fratello era uscito prima di casa, solo per non dovermi vedere.

Da quando i nostri genitori erano morti in un incidente, mio fratello cominciò ad allontanarsi da me, dimenticando così di avere una sorella. Era giá passato moltissimo tempo, ma lui comunque non riusciva a dimenticare.

Gli occhi cominciarono a bruciare: un segno inconfondibile che stavo per piangere.
Per dimostrare a me stessa di essere forte, alzai lo sguardo e fissai intensamente un punto, senza scorgerlo veramente.
Stavo cominciando a pensare a cose che dovevano rimanere nel passato, ma mi risultava impossibile non riuscire a fare il contrario.

Era una notte gelida di dicembre, in cui la pioggia cadeva incessante giù dal cielo, andando a spegnere gli ultimi residui delle fiamme.
"Sono arrivata troppo tardi...
Avrei dovuto insistere di più e non farla andare via.
Scusami. È solamente colpa mia, se ora non ci sei più. Non sono riuscita a salvarti..."
Rimasi lì, ferma, ancora incredula, fino a quando non vidi qualcosa muoversi furtivo nella notte.
Poteva essere semplicemente un animale, ma ero quasi certa che non fosse così.
Provai ad avvicinarmi ma, appena ci provai, qualcosa di duro calò sulla mia testa, riuscendo a farmi perdere i sensi.

Il buio era quasi confortante.
Non avevo paura, anzi avrei preferito stare così per l'eternità.
Quando mi svegliai, mi accorsi di trovarmi nella mia stanza con una figura china sul mio corpo, intenta a posizionarmi un asciugamano bagnato sulla fronte.
Appena i miei occhi riuscirono a distinguere i dettagli del suo volto, nonostante fosse ancora buio, capii che si trattasse di mio fratello. Ero sollevata di vederlo a prendersi cura di me, come se non fosse successo nulla.
Appena feci più attenzione al suo sguardo, vidi delle lacrime scorrere silenziosamente lungo le sue goti.
-Cosa...cos'è successo?-
Domandai con tono cauto ed impaurito. Mio fratello non dimostrava mai nessuna emozione e, vederlo così distrutto, poteva trattarsi solamente  qualcosa di grave.

Ritornai completamente alla realtà, quando finii addosso a qualcuno e, per mia sfortuna, cadendo a terra in una pozza di fango.
"Grande... come iniziare bene una giornata."

Il ragazzo continuò per la sua strada, come se non si fosse accorto minimamente di me.
"Spero almeno di passare inosservata."

Quando arrivai a scuola, non potei fare a meno di sentire continuamente parlare dei nuovi arrivati.
Qualunque corridoio prendessi, tutti continuavano a nominare i loro nomi, ma, essendo una ragazza che sta un pò sulle sue, non me ne interessai più di tanto.

Il Rumore Delle Ombre #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora