-Capitolo 22

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Fissavo il soffitto, senza pensare a nulla in particolare.
Erano passati tre giorni da quand'era partito Damian e ognuno di noi sembrava sentire la sua mancanza.

Specialmente Alexandra.

Avevano incominciato da poco a riavere un vero rapporto tra fratelli e lui, di punto in bianco, aveva deciso di andarsene.
Alex, nonostante cercava di fingere, ci stava ancora soffrendo, perché continuava ad incolparsi di non essere riuscita a fermarlo e, per quanto dovrei starle vicina, non ci riuscivo.

Avevo solamente bisogno di stare sola e di continuare ininterrottamente a scoprire la verità sulla mia famiglia e quella di Axel.
Tutto sembrava combaciare tra loro come i pezzi di un puzzle, dandomi la sensazione di essere vicina nel completarlo, ma sapendo, che mancava ancora un tassello fondamentale.
Sarà sicuramente difficile ad arrivare alla conclusione, ma di una cosa ero certa: l'avrei scoperto ad ogni costo.
Siccome Cam e mia mamma non sembravano minimamente intenzionati ad aiutarmi, c'è l'avrei fatta benissimo da sola. Anche se non avevo nulla da cui potere iniziare, cominciai ad ispezionare casa, appena rimasi da sola.

Iniziai dal soggiorno, tastando il muro alla ricerca di passaggi segreti o cercando una botola per terra. Solo un secondo dopo mi accorsi di questa stupidata, siccome solo nei film accadevano cose del genere.
Crystal, se vuoi trovare qualcosa, conviene che ritorni nella realtà.

Mi fermai un istante per riflettere in assoluto silenzio.
Se voglio nascondere qualcosa....dove la metterei?
-Se stai cercando qualcosa, io proverei in camera-.

E, appena sentii questa voce provenire da dietro di me, feci un balzo, dimenticandomi completamente che mi trovavo sotto il tavolo della sala. Un tonfo cominciò a diffondersi velocemente in tutta la stanza, come anche ben presto il mio mal di testa.
Mi girai di fretta, avendo riconosciuto già la voce.
-Alex sei pazza? Avvertimi, quando entri in casa.-
Le gridai contro, liberandomi di tutta l'ansia e la paura avuta in quel momento.

Per un solo istante pensavo potesse essere mia mamma ritornata a casa e se le avessi detto, che mi ero decisa a pulire casa, non mi avrebbe mai creduto.
Alexandra mi guardò contrariata.
-Possibile, che devi sempre urlarmi contro? Ti ho anche salutata ma tu, a quanto pare, eri bene presa in altro.-

E come se si fosse accorta solo in quel momento di ciò che stavo facendo, mi domandò tutta eccitata.
-Cosa stai cercando?

Ormai si trovava già qui, mi sembrava inutile non parlargliene, poi sarebbe stato tutto molto più veloce.
- Qualcosa che mi potrebbe condurre alla verità-.
E questa breve frase, quasi priva di significato, la fece diventare seria e, improvvisamente, si mise a cercare anche lei, senza neanche chiederglielo.
Infondo siamo coinvolte entrambe in questo disastro e ne usciremo insieme.

Decidendomi finalmente che, nel piano di sotto non avrei trovato nulla, andai nella stanza di mia mamma.
Spero decisamente per lei, che non mi stia nascondendo nulla.
Anche se il suo comportamento era sempre stato strano, fin da quando provavo a mettere piede nella sua stanza e lei mi cacciava via alla svelta senza nessuna spiegazione plausibile, quindi non mi stupirei più di tanto se avessi trovato qualcosa.

Misi sottosopra la sua stanza, convinta di trovare sicuramente qualcosa ma, appena passarono i minuti, le ore, cominciai ad arrendermi.

Però poco prima di uscire dalla stanza, inciampai, andando a sbattere il piede contro la porta. Ci mancava solo questa, come se non fossi già di cattivo umore.

Appena abbassai lo sguardo, la mia attenzione venne catturata da una sporgenza nel pavimento, ben nascosta sotto ad un tappeto, ma non così tanto da non essere vista da me.
Mi affrettai a toglierlo e a vedere un asse del pavimento rialzata di poco.
Ci sarà sicuramente qualcosa.

Il Rumore Delle Ombre #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora