Damian

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E finalmente, possiamo vedere anche il nostro Axel.

Pov. Damian

Quando me ne andaii via dalla mensa, dopo avere dato su spettacolo con Crystal, incontrai Sky. Era appoggiata su un muro e stava guardando verso di me, come se mi stesse aspettando.
Lei era la distrazione che cercavo.

Ammettilo che, in realtà, avresti preferito che fosse Crystal.
Quanto avrei voluto fare sparire quella mia odiosa coscienza.
No, non sarebbe stata più interessante proprio per questo. Diventerebbe identica a tutte le altre.
Lei era troppo diversa per diventarlo.

Era la prima ragazza che era riuscita a trattarmi come un ragazzo qualsiasi e a tenere testa alla mia sfacciataggine e, nonostante il mio autocontrollo, riusciva a tirare fuori la parte peggiore di me.
Era anche giusto dire che quello era il mio vero modo di essere, infatti con lei potevo essere arrogante senza timore di nascondermi. Potevo togliere quella maschera che mi costringeva sempre ad essere quel ragazzo perfetto senza problemi che tutti si aspettavano che fossi. Ero sempre costretto a fingere, anche quando avrei voluto semplicemente urlare tutto quello che tenevo dentro e Crystal, nonostante avesse scombussolato la mia vita, mi permetteva di sfogarmi.
Per quanto le mostrassi la mia parte peggiore, lei rimaneva.
Mi fissava negli occhi, quasi come se riuscisse a scorgere i demoni dormienti nella mia anima e sta cosa mi faceva impazzire, perché nessuno mi attirava così tanto quanto lei e infastidirmi allo stesso tempo.
In quel momento desideravo semplicemente una cosa: potere dimenticare tutto con un suo bacio. Anche se l'avevo conosciuta da poco, era riuscita a prendersi un posto nel mio cuore e da lì non se ne sarebbe più andata.

Quando le labbra di Sky si staccarono dalle mie, mi resi conto di non avere mai smesso di pensare a Crystal.
A quella ragazza che, non so come avesse fatto, stava risvegliando una parte nascosta di me. Senza accorgersene, mi stava restituendo una vita con delle emozioni diverse dal rimpianto e dalla rabbia.
Era difficile riuscire a non pensare a quella forza della natura.
All'improvviso un vocina mise fine al flusso incessante dei miei pensieri.
No, tu stai provando tutto questo perché la desideri e farla tua.
Per una volta, la mia coscienza era venuta in mio soccorso.

Riflettendoci, pensai che quest'attrazione nei confronti di Crystal fosse semplicemente dovuta a una questione fisica.

Dopo essermi ripreso, Sky si soffermò a guardarmi così intensamente negli occhi, che dovetti distogliere lo sguardo.
-Cos'è che ti rende così confuso?
Aspetta...non dirmelo.
Il ragazzo più desiderato della scuola, si è affezzionato alla piccola Crystal?-
Anche se era arrivata da poco, sembrava che tutti la conoscessero già e ciò mi dava terribilmente fastidio, ma cercai di reprimere questa emozione.
Nonostante c'era del vero nelle sue parole, la derisi ugualmente.
-Non scherzare Sky.
Credi che, uno come me, possa innamorarsi di qualcuno?-
Lei, soddisfatta dalla mia risposta, si avvicinò ancora di più a me, provocandomi.
-Allora dimostrami quello che sai fare meglio.-

Fortunatamente riuscii a sopprimere di nuovo i miei sentimenti, tornando sulla vecchia strada e indossando quella maschera che era diventata parte di me.
Ma, per quei pochi minuti ,in cui ero riuscito ad essere me stesso, dovevo ammettere che mi ero sentito più libero perché, per la prima volta dopo tanto tempo, non ero stato la persona che gli altri si aspettavano che fossi.
Sapendo come sarebbero andate a finire le cose, non potevo permettere che qualcuno diventasse il mio punto debole, ma sapevo anch'io che non sarebbe stato per sempre così.

Stavo assistendo alla solita scena che si ripeteva ogni giorno nei miei sogni: una casa in fiamme, uno sparo e una ragazzina disperata vicino al proprio padre. Quella sera una vita si era spenta, una bambina segnata nell'animo per la semplice crudeltà e cattiveria della gente per una vendetta appartenente a un passato ormai distante e dimenticato.
A questo non sarei mai riuscito a trovare una risposta e a come riuscii a finire in tutto quel casino.
Era solo colpa mia, se adesso quella ragazza si sarebbe portata nel futuro le ombre del suo passato.
Era colpa delle decisioni prese che mi portarono ad assistere a quello scenario ma, per quanto mi sarei potuto impegnare, gli avvenimenti di quel giorno non sarei mai più stato in grado di dimenticarli.
Quando i suoi occhi avevano incontrato i miei, potei percepire a pelle il suo dolore, ma mi resi conto allora di essere troppo debole per aiutarla, decidendo così di andarmene ancora una volta, lasciandola lì da sola ad affrontare quell'inferno in cui l'avevo condotta.

Il Rumore Delle Ombre #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora