Pov. Crystal
Dopo essere rimaste sveglie per tutta la notte tra film, chili di gelato e un Alex euforica come non l'avevo mai vista, mi concessi qualche ora di sonno.
Sono contenta, che sia ritornata la solita di sempre.Quel sogno era uno dei più strani, che avessi fatto fin'ora:mi sentivo come in preda ad una sbronza.
Provavo quella sensazione fastidiosa proveniente dallo stomaco, come se mi trovassi sul punto di cadere da un baratro,pronta a non ritornare più da quell'abisso profondo.Sentii i capelli che, mossi dalla leggera brezza, si posavano disordinatamente sul mio volto e tutto il mio corpo, per quanto mi sforzassi a muoverlo, rimaneva immobile.
Ero lì in piedi tra sogno e realtà, ma appena due braccia mi afferrarono, i miei sensi ritornarono a reagire:mi partì automaticamente un pugno, che andò a colpire qualcosa di incredibilmente morbido.
Però, non ebbi neanche il tempo di rendermi conto di quello che stava accadendo, che sbattei violentemente per terra e vidi una figura indistinta, cadere in quello che avevo definito un baratro.Mi sporsi oltre quel bordo e mi accorsi di essere nel loro giardino:Damian era caduto in piscina.
Appena ritornò a galla, mi riservò uno sguardo pieno d'odio.
Cosa gli ho fatto stavolta?Puntando il suo dito contro di me, cercando anche di rimanere a galla, esclamò:-Tu!-
Indicai me stessa alquanto confusa:-Io?-.
-Sì! Dovevi esserci tu qui. Adesso,aiutami a tirarmi su-.Alzai gli occhi al cielo, infastidita dal suo carattere lunatico e mi avvicinai titubante a lui.
Gli allungai una mano, ma appena la afferrò, mi tirò giù con sé.Una miriade di gocce d'acqua andarono a bagnare il suo viso angelico, mentre io cadevo in piscina, incolpandomi per essere stata così ingenua.
Quando ripresi il respiro necessario, per urlargli contro di essere un deficiente,mi afferrò per il polso e finii con la schiena appoggiata alla parete della piscina, intrappolata fra le sue braccia. Tutta quell'aria presa precedentemente rimase bloccata nei polmoni, anzi cominciai a domandarmi se stavo trattenendo il respiro.
Vidi Damian che fissava insistentemente le mie labbra, mentre le sue venivano morse costantemente dai suoi denti.
Dovevo ammettere che in quel momento, era veramente bello.Crystal, riprenditi!
Però, il mio cervello aveva decisamente smesso di funzionare da tempo, quindi non potevo darmene una colpa.
Rimanemmo per istanti se non ore fermi in quella posizione,incapaci di spezzare quella tensione di desiderio fisico, la quale si era creata.
Devo allontanarmi!Feci per muovermi, ma mi ritrovai ancora più bloccata in quella stretta, che si fece ancora più salda di prima.
Si avvicinò talmente tanto che quando parlò, riuscii a sentire il suo respiro sul mio collo, da dove si irradiarono brividi piacevoli per tutto il corpo.
-Non puoi mentirmi:questa situazione non ti è del tutto indifferente. Posso sentire il tuo cuore battere più veloce e il tuo respiro accelerare ogni qualvolta mi avvicino a te-.Ormai erano questioni di pochi centimetri e le sue labbra avrebbero raggiunto le mie.
Cercai di riprendere il controllo che in quel momento ,mi era decisamente sfuggito di mano e ritornai l'insopportabile di sempre:-Stammi lontano. Damian... io non voglio nulla da te. Qual'è il tuo problema? Perché non riesci a capirlo?-.
Nonostante tutto, non riuscii ancora ad allontanarmi da quel suo abbraccio.
Nessuno era mai riuscito ad avvicinarsi così tanto a me.Solo lui riusciva a farmi provare emozioni mai sentite prima e per questo era giusto che se ne andasse:mi avrebbe rovinato come tutti gli altri.
Non ho intenzione di abbattere quei muri, che ho costruito da una vita proprio per allontanarmi da persone come lui.
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Il Rumore Delle Ombre #wattys2017
Mystery / ThrillerCovers ideata da: @Its_martix Crystal, una ragazza di 17 anni dagli occhi di un azzurro intenso e i capelli rossi come il tramonto, non riuscirà a dimenticare tanto facilmente la sera in cui la sua vita venne completamente stravolta. Uno sparo. La...