La sua luna ero io. Ero proprio io. Stupida, Lauren perché non l'hai capito prima?
Non riuscivo a pensare a nulla se non a quanto fossi stata stupida. Come avevo fatto a non accorgermene? Avevo sprecato un mese a dannarmi l'anima per capire come fare.
Ora collego tutto. L'essere nervosa quando cercavo di leggere qualcosa del suo fascicolo. Il pianto nel bar quando mi ha vista baciare Lucy. La freddezza dei giorni dopo.
La luna. L'addio.
L'addio era per me, era solo per me. Ero io la stupida che l'aveva fatta piangere e che l'aveva fatta soffrire. Ero io quella che voleva nella sua vita, che voleva rendere felice. Quella con cui voleva stare tutti i giorni.
Solo ora stavo realizzando.
La guardai con un enorme sorriso e ricollegai le mie labbra alle sue. Le posai delicatamente una mano sulla guancia.
Lei voleva essere il mio sole, ma non sapeva che per me lo era già diventato.
Mi staccai molto lentamente. Incastrai i miei occhi nei suoi.
"E comunque il mio sole lo sei diventato dal primo giorno in cui ti ho vista."
Il suo sorriso in quel momento era qualcosa di indescrivibile. Decisi di fissarlo nel mio cervello come una foto. Non avrei mai più voluto dimenticarlo.
Istintivamente la abbracciai e mi sorprese il modo in cui la sua testa si incastrava perfettamente nel mio spazio tra la clavicola e il collo. Era davvero molto calda e io invece ero un ghiacciolo gigante.
Avrei tanto voluto rimanere così per sempre, ma tutto ha una fine e dopo un po' ci staccammo. Senza dirci nulla, andammo alla ricerca delle nostre rispettive migliori amiche che erano scappate via.
Decisi di chiamare Mani al telefono e ci raggiunsero alla mia auto. Diversamente dall'andata, al ritorno c'era Camila sul sedile del passeggero. Normani e Dinah erano troppo impegnate a mangiarsi con gli occhi nei sedili di dietro che non si accorsero che Camila posò la sua mano sulla mia che si trovava sul cambio, alzando la testa e sorridendomi. Il tutto con le guance color rosso acceso! Adoravo il suo imbarazzarsi, la rendeva così tenera e bimba.
Le avevo sorriso di rimando e appena arrivate sotto casa sua, mi aveva lasciato il suo numero sul cruscotto, scomparendo dietro la porta del suo appartamento condiviso con la sua migliore amica.
Io e la mia di migliore amica eravamo troppo impegnate ognuna a pensare alla propria serata che non ci rivolgemmo parola fino a casa, dove andammo dritte a dormire.
Prima di addormentarmi decisi di mandare un messaggio al mio angelo, che ora sapevo essere mio.
-Buonanotte Camila, ci vediamo domani a lavoro. (: -
-Buonanotte signorina Jauregui, a domani. :) - Ovviamente il suo messaggio non tardò ad arrivare e mi addormentai con un sorriso da ebete sognando la scena del nostro primo bacio.
La mattina mi svegliai carica di energie e andai al lavoro tutta sorridente. Sapevo che il mio angelo sarebbe stato lì ad aspettarmi.
Feci il mio ingresso all'ultimo piano e la vidi lì a scrivere. Chissà cosa stava scrivendo, magari qualcosa riguardo ieri sera. Mi avvicinai.
"Buongiorno Cabello." Sussurai.
"Buongiorno Lauren." Mi sorrise.
Mio Dio, quel sorriso mi avrebbe ucciso.
"Può raggiungermi nel mio ufficio il prima possibile? Devo parlare di una cosa."
Le sorrisi e scappai via. Dopo una decina di minuti sentii qualcuno bussare alla mia porta. La sua figura si fece largo nel mio ufficio.
"Mi cercava signorina? Di cosa deve parlarmi?"
"Senti Camila, ieri sera è successo qualcosa che non ho intenzione di mettere da parte. Sono sincera, mi è piaciuto tantissimo passare del tempo con te e vorrei passarne dell'altro. Vorresti uscire con me?"
"Lauren. Mi stai chiedendo di uscire insieme per un appuntamento?"
Era contentissima, lo si leggeva sulla sua faccia. E il mio sorriso non nascondeva la mia di felicità.
"Si, Camila."
"Un vero appuntamento?" Sorrideva come un bimbo il giorno di Natale.
"Si. Un vero appuntamento."
Si avvicinò e mi abbracciò. Io le baciai delicatamente la fronte.
"Quando?"
"Domani sera va bene?"
"Certo."
"Vestiti comoda, non ho intenzione di usare i soliti cliché da primo appuntamento."
"Ma pensavo che almeno ci si dovesse vestire bene per l'altro."
"Si, ma non chiedi ad un'altra persona di uscire solo per vederla vestita bene. Una persona ti deve piacere dentro, non fuori."
"Va bene e tuta sia!" Ridemmo insieme, poi lei si sporse per baciarmi la guancia e uscì dal mio ufficio.
Come sempre continuai a fissarla dal mio ufficio, ma questa volta la trovai più volte a fare la stessa cosa rivolta a me e ogni volta ci sorridevamo a vicenda. Così uscii dal mio ufficio e le lasciai un foglietto, mentre lei era impegnata con un suo collega a discutere sul nuovo tipo di libri in voga.
-Pranza con me oggi. Voglio portarti in un posto che sicuro ti piacerà. Lauren. -
Ritornai nel mio ufficio e sbirciai per vedere una sua reazione. La vidi sorridere e girarsi verso il mio ufficio annuendo. Le sorrisi di rimando e tornai sui miei documenti.
Controllavo l'orario ogni secondo, ero impaziente di andare con lei a pranzo. Così all'una precisa mi alzai dalla mia scrivania e raccolsi le mie cose nella borsa. La vidi fare lo stesso e aspettarmi davanti le porte dell'ascensore.
"Salve di nuovo, Cabello."
"Salve a lei, signorina Jauregui. Dove mi porta di buono?"
"Sono sicura che lo amerai!"
Mi sorrise e, appena l'ascensore fu al piano terra, ci fiondammo fuori. Le presi una mano e la vidi sorridere al contatto. Non se lo sarebbe mai aspettata, ma la stavo portando proprio lì.
"Ommioddio Laur, mi hai portata al McDonald's! Sono la bimba più felice del mondo!"
Quelle parole furono un tuffo al cuore. Amavo vederla sorridere e vederla tornare bambina. Amavo renderla felice con poco ed amavo poter essere io seduta su quel tavolo con lei, mangiando schifezze prima di tornare a lavoro.
Insomma amavo tutto ciò che riguardasse me e lei.
Amavo tutto ciò che riguardasse lei.
Amavo lei.
Mi ero follemente, irrimediabilmente, perdutamente innamorata del mio piccolo angelo dal nome di una dea.
Mi ero follemente, irrimediabilmente, perdutamente innamorata di Camila.
Ciao guyss,
ringrazio tutte le persone che mi hanno chiesto di aggiornare e sto notando che la storia vi sta piacendo. Non posso esserne più felice. In questi giorni continuerò ad aggiornare. Se vi va continuate a supportarmi e a dirmi se vi piace o meno la storia. Grazie davvero a tutti.
Alla prossima, writeeeonme.🌙
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Goodbye - Camren [SOSPESA]
FanfictionLauren, giovanissima donna d'affari di soli 24 anni, erediterà dal padre la sua grande casa editrice. Camila, bravissima scrittrice mai considerata di soli 23 anni, sarà una semplice impiegata della casa editrice di cui Lauren sarà il capo, ma inta...