6- Can I see her again? No.

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La quiete dopo della tempesta.
I mesi passati erano stati una vera e propria tempesta nella mia vita, che aveva rischiato di rovinare per sempre tutto quello che avevo costruito nel tempo.

Era passata circa una settimana dal mio crollo, dallo tsunami finale che aveva dato il colpo di grazia, che aveva scavato a fondo, togliendo con facilità le fondamenta delle case che determinavano le mie certezze.
Avevo buttato fuori tutto, avevo liberato la me stessa buia e priva di positività che mi stava logorando l'anima.

Ero pronta a ricominciare a lasciarmi alle spalle tutto, ero pronta a dimenticare, ero pronta a riprendere la mia vita come Hayley Henderson, la vera Hayley.

Gabrielle mi aveva dato una grande mano in questo; riuscire a parlarne con lei aveva fatto sì che potessi condividere un peso troppo grosso per una persona sola. Ero certa che lei non ne avrebbe risentito, l'avrebbe accolto come parte di me, per poi prendermi per mano e rialzarmi, cercando di farmi vedere che non era tutto buio, ricordandomi che fosse tutto finito.
Tutto.

"É passato piccola mia" mi aveva detto. "Ora la tua vita è completamente diversa, ma questo non vuol dire che tu non possa essere felice, il mondo ha sicuramente in serbo qualcosa di meraviglioso per te".
Inutile dire che era riuscita a tirami su il morale, standomi sempre accanto anche nei giorni seguenti, coinvolgendo anche il suo nuovo coinquilino, non che fidanzato e mio caro amico, Max.

<<Ci penso io a te ora, raggio di sole>> annunciò Max, prima di servimi un grosso piatto pieno di pietanze. <<Il cibo fa bene all'anima>> mi sussurrò facendomi l'occhiolino.

<<Fa bene ai fianchi, vorrai dire!>> lo riprese Gab, sedendosi davanti a me.

<<Tu sei favolosa in qualsiasi caso>> la adulò Max, tanto che Gabrielle sorrise soddisfatta. Scoppiai a ridere prima di riportare gli occhi sul piatto.
<<Max è troppo, non dovevi preparati tutte queste cose>> lo rimproverai.

<<Portale a casa, sono anche per piccolina, così fa una bella merenda>> insistette sorridendomi.

Ero uscita prima dal lavoro e Gab mi aveva invitata da lei per un tè, Becca sarebbe uscita da scuola tra un'ora, quindi afferrai uno dei biscotti che mi aveva preparato lo chef ed iniziai a mangiarlo. <<Oh Max>> sussurrai assaporando la pasta al coccolato. <<É fenomenale>>.

<<Grazie raggio di sole, è una nuova ricetta>>.

<<Passando ai discorsi più importanti>> si intromise Gab. <<É venuta a cercarti una persona oggi>> mi informò.

<<La conosco?>> le chiesi.

<<Non saprei>> disse. <<Una ragazza giovane, biondina, non particolarmente bella ed un po' sciupata a dire il vero>>.

<<Non mi sembra di conoscerla>> pensai.

<<C'era Rose alla reception e io le ero accanto, ho chiesto a questa ragazza se volesse che ti lasciassi un messaggio, ma lei ha scosso velocemente la testa ed è fuggita via>>.

<<É un po' inquietante a dire il vero>> sussurrai leggermente preoccupata.

<<Secondo me era una tizia interessata al tuo appartamento, l'ho vista sbirciare sulla bacheca vicino all'uscita dove hai lasciato l'annuncio>> spiegò. <<Quindi non devi preoccupartene>> mi sorrise Gab, passando una mano sul mio braccio.

<<In quel caso mi chiamerà>> risposi.

Ero diventata così diffidente nelle persone, nonostante la mia recente rinascita, tanto da non riuscir più a distinguere normalità da ossessione.
Non camminavo più per vie silenziose e prive di anima viva, giorno o notte che fosse. Avevo perso l'abitudine di portare i tacchi quando uscivo la sera, quelle rare volte che accadeva e non avevo più bevuto una camomilla.
Non erano atteggiamenti volontari, forse nemmeno me ne accorgevo, il mio subconscio si era impossessato della mia razionalità.

Prejudices || come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora