8- Breakfast

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Era più o meno passata una settimana dai fiori e dal biglietto, ma non li avevo ancora dimenticati, nonostante mi fossi liberata subito di entrambi.

Come si era permesso, dopo tutto quello che mi aveva fatto?.
Per settimane avevo provato ad avvicinarmi a lui, durante la sua riabilitazione, ma nulla, aveva cominciato a costruire muri e dopo che mi ci ero scontrata parecchie volte, avevo capito che sarebbe stato inutile sprecare così tante forze.

Mi ero convinta che non fosse l'uomo per me, mi ero convinta che la mia vita sarebbe andata avanti meglio di prima e così ci avevo creduto veramente. Avevo messo anima e corpo nel mio nuovo lavoro, nella ricerca di un nuovo appartamento e in Becca, cercando di tenere la mente occupata il più possibile.

Ci ero più o meno riuscita, ma gli ultimi avvenimenti mi avevano messa veramente alla prova. La litigata con Gabrielle, le cose di Logan nel mio appartamento e i fiori, per non parlare della frase poi. Non lo aveva scritto a mano, ma la L era sicuramente la sua, nessuno poi mi farebbe uno scherzo così meschino.

Per fortuna il rientro a casa dei miei genitori mi occupò abbastanza da poter accantonare i miei problemi.
Sia io che Becca andammo a prenderli all'aeroporto e ci sorprendemmo del loro colorito aranciato. Si erano lasciati un bel po' andare, mi aveva detto mia madre, dopo avermi stretta a sé per un periodo infinito di tempo.

<<E a casa tutto bene?>> mi domandò mio padre, una volta che li feci salire in auto.

<<Tutto perfetto>> rispose mia sorella, al mio posto. <<Mi dispiace soltanto che Ley se ne dovrà andare>> continuò.

<<Ah hai trovato l'appartamento cara? Siamo rimasti un po' indietro con le novità>> chiese mia madre.

<<Sì l'ho trovato, fra qualche giorno dovrei cominciare il trasloco>> li informai. <<Così non vi sto troppo fra i piedi>>.

<<Oh ma che dici!>> mi riproverò la donna. <<É casa anche tua quella>>.

<<Tesoro non ricominciare con questo discorso, vuole solo vivere la sua vita>> rise mio padre, per evitare che riaffiorassero problemi passati che credevo sepolti.

- - -

Il giorno seguente mi ero armata di parecchi scatoloni e, insieme a Gab, eravamo tornate nel mio vecchio appartamento. Avevo approfittato del suo giorno libero per farmi aiutare a sistemare un po' di cose, almeno il grosso, poi avrei proseguito da sola.

<<Da cosa cominciamo?>> domandò.

<<Da dove c'è più da fare direi>> risposi. <<Forse la cucina>>.

Iniziammo ad aprire vari scatoloni e li sistemammo in modo da creare una specie di catena di montaggio. Collegai l'ipod al mio impianto stereo e ci mettemmo al lavoro.

<<Hayley?>> mi chiamò dopo poco Gab.
Mi voltai verso di lei per trovarla con un paio di foto fra le mani, quelle che erano attaccate al mio frigo.
Una ritraeva me e Logan, nell'altra invece eravamo io Gab, Max e Kyle. Mi venne un groppo in gola, ma mi costrinsi a mandarlo giù. <<Fanne ciò che vuoi, io non le voglio più vedere>> ordinai. Lei annuì e le fece sparire, non sapevo dove, ma ero certa che non le avesse buttate nel cestino.

<<Fammi capire>> cominciò a dire la mia migliore amica, dopo non so quanto tempo. <<Ci saranno dei mobili nel nuovo appartamento? O era già arredato?>>.

<<Là è abbastanza arredato, per esempio la cucina, il bagno e  il salotto sono più o meno a posto, ma la camera è vuota, quindi porterò i miei mobili di qui>> la informai. <<Dopodomani verrà la ditta a prendere gli scatoloni più grossi e appunto i mobili>>.

Prejudices || come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora