1- Best friend

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SECONDO LIBRO DI PREJUDICES
Troverete il primo nel mio profilo: "Prejudices- give me love"

<<É il terzo appartamento in due giorni che visitiamo e la settimana scorsa mi hai trascinato in dieci buchi sparsi per Adelaide>> si lamentò Gabrielle chiudendo la portiera della mia auto. <<Non credi che dovresti raccogliere un po' le idee e decidere cosa stai cercando?>>.

<<Muoviamoci che alle due ho un appuntamento>> risposi, premendo un pulsante sulla mia chiave, facendo così chiudere la vettura, mentre mi avviavo verso l'entrata di un grande condominio in centro città.

<<Non mi piace come continui a sviare i nostri discorsi bamb..>> mi voltai a guardarla con un espressione seria. <<Hayley, volevo dire Hayley>> si affrettò a dire, cercando di starmi dietro. <<E poi con chi avresti un appuntamento?>> domandò.

<<Un appuntamento di lavoro Gab, non centra con la mia vita personale>> affermai volendo chiudere quel discorso. Suonai il campanello al cognome che mi era stato detto e prima che la mia migliore amica potesse ribattere, la porta si aprii, lasciandoci entrare.

<<Te lo direi se avessi un appuntamento con un uomo non credi?>> le chiesi, cominciando a salire le scale, evitando così l'ascensore.

<<No, non credo>> rispose dura l'altra. <<Non mi dici più nulla tu>> proseguii superandomi, per raggiungere il terzo piano di quel palazzo.
Rimanemmo in silenzio, non avevo nulla da dire e lei aveva detto molto, forse troppo.

Mi ero allontanata dalla mia vita personale, in realtà non ne avevo una. Il mio mondo si era capovolto due mesi prima, quando era successo quello che era successo.
Scoprire che uno dei tuoi migliori amici è un assassino, non aveva fatto altro che farmi chiudere in me stessa, lasciando fuori tutti, anche quelli di cui mi fidavo di più, come la bionda che salutò la proprietaria dell'appartamento.

<<Salve sono Hayley Henderson>> sussurrai subito dopo io, stringendole la mano, ancora presa dai miei pensieri.

<<É un piacere signorina Henderson, spero di riuscire a conquistarla quest'oggi>> disse sorridente.

<<Lo speriamo tutti>> commentò Gabrielle varcando l'entrata.

Scossi la testa verso la donna e questa cominciò a farci fare un giro.
Monolocale già arredato, un bagno, una cucina, una camera da letto, un piccolo salotto e poche finestre.
Non mi piaceva, non mi piaceva per niente.

<<..e qui c'è anche uno sgabuzzino, dove la persona che vi ci abita ora tiene scope e quant'altro>> concluse voltandosi verso di me con un sorriso stampato sul volto.

Sospirai prima di sorridere in direzione della donna. << Grazie mille per la sua disponibilità le farò sapere il prima possibile va bene?>> domandai. <<Ho bisogno di ragionarci su>> aggiunsi.

<<Ma certamente signorina, ma capirà bene che non potrò concederle molto tempo>>.

<<Ne sono consapevole, la chiamerò domani allora>> decisi stringendole la mano, volendo scappare via da quel orribile appartamento.

Anche Gabrielle la salutò, poi fuggii via subendomi le lamentele della bionda per le scale.
<<Io non ti capisco, dille di no subito, perché farla sperare? Hai paura di essere scortese? Perché se è così, mettitela via, il mondo è già scortese>> commentò.

<<Questo lo so>> sussurrai aprendo la mia auto e saltandoci su. <<Era proprio orribile>> commentai anche, accendendo la radio.

<<Purtroppo questa volta ti devo dare ragione, non era alla tua altezza>> disse, tamburellando le mani sulla coscia mezza scoperta, a causa della gonna verdone troppo corta. Indossava la divisa del club, il vecchio lavoro che ero stata felicissima di lasciare.

<<Ma quello con il balcone che dava sul parco della settimana scorsa mi piaceva tanto>> aggiunse.

<<É troppo lontano dal lavoro e da Becca>> le ricordai scuotendo la testa.

<<Come sta la piccola principessa?>> mi domandò subito, cambiando discorso. E poi ero io quella che lo faceva, pensai sorridendo fra me e me.

<<Mi chiede spesso di te, dovresti venirci a trovare, magari una sere di queste vieni a cena>> la invitai.

<<Oh mi adora quella bambina, come io adoro lei>> disse, senza nascondere la sua modestia. <<Comunque va bene, magari preparo una torta>>.

<<Ma tu non sai cucinare>> ribattei.

<<Max sì>> si affrettò a dire. <<Me la preparerà lui, ma questo tua sorella non lo saprà mai>>. Scoppiai a ridere, adoravo come Gab volesse apparire perfetta agli occhi di Rebecca.

<<Non sarà necessario, lei ti ammirerà qualunque cosa tu faccia>> le dissi, prendendo la strada per il Club Tre Torri.

<<Vedi cosa mi manca? Questo>> disse improvvisamente, confondendomi.

<<Di che stai parlando ora?>> le chiesi.

<<Parlo di noi, del nostri rapporto>> affermò. <<Sei cambiata da quell'incidente e questo lo sai, ma non fai nulla per poter sistemare le cose, anzi allontani chi ti vuole bene e basta>>.

<<Gab non siamo una coppia di fidanzatini>> commentai.

<<Vedi? É questo che intendo, mi manca la mia Hayley scherzosa, la mia migliore amica con il sorriso sul viso, insomma è questo che vuoi essere? Questo ammasso di grigio?>> domandò.

<<Grigio>> ripetei ad alta voce. Strinsi la mano sul volante.
Lei non sapeva cosa mi fosse accaduto, lei non sapeva cosa avevo subito.
Se chiudevo gli occhi potevo ancora provare l'angoscia nel vedere un'arma puntata addosso ad un uomo, ma lei non poteva saperlo, quindi non poteva capire.

<<É questo che sono ora>> le dissi, entrando nel parcheggio del mio vecchio lavoro.

La vidi scuotere la testa. <<Non posso permettertelo, lo so che c'è ancora la vecchia Hayley, lì sotto>> affermò togliendosi la cintura. <<La bambolina che conoscevo un tempo>>.

Mi si raggelò il sangue nella vene a sentire quel soprannome che le avevo vietato di usare, senza spiegarle il motivo.

Rimasi in silenzio, davanti alle sue parole. Sapevo che lo stava facendo apposta, per farmi esplodere, per farmi liberare da tutto ciò che avevo incassato in quello mesi, senza mai pensare di farlo fuoriuscire così che si accumulasse, appesantendomi l'anima.

Rimasi in silenzio però.

I suoi grandi occhi azzurri mi guardarono ancora per alcuni secondi, poi scosse la testa incredula. <<Quando ti deciderai a tirare fuori le palle e tornare quella persona cazzuta che eri, quella che cercava di vivere la sua vita e non essere una cavolo di inetta, beh...allora fammi un fischio>> affermò scendendo dalla mia auro, concludendo la nostra conversazione con una clamorosa chiusura della portiera.

Gabrielle era sempre stata così teatrale.

• salve fiorellini,
Vi sono mancata? Vi è mancata Hayley?

Prejudices è tornato 💪🏻💪🏻
Quindi armatevi di voglia di addentrarvi in una nuova vicenda dei due (ex) innamorati e mettete tante stelline.

Un bacio,
elly**

Prejudices || come backDove le storie prendono vita. Scoprilo ora