2.Non ti passa più

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Dalila e Paolo i suoi genitori si conobbero al età di 15 anni ad una scuola d' Arte, Dalila amava la scultura Pietro era abile un pò in tutto, Dalila era la sua musa ispiratrice.

A 19 anni Dalila rimase incinta, Paolo decise di sposare Dalila e di comprare casa, lavorava a casa come pittore e vendeva i suoi lavori.

Cora si ricordò un estate, aveva circa tre anni, portò in giardino i colori del padre e iniziò a pitturare l' erba e i fiori, i suoi genitori invece di sgridarla si unirono a lei, risero molto quel giorno.

Un paio d' anni dopo non riuscivano più a mantenersi e Paolo decise di lasciare la sua adorata Vietri per andare a lavorare come operaio in un piccolo paesino nelle Marche e tornava a casa ogni due settimane.

Quello che Cora ricordava di quel periodo era la tristezza negli occhi di sua madre, era andata in depressione, ma allora non lo riusciva a capire.

Sua madre era sempre distratta, spesso dimenticava di preparare la colazione, ogni mattina scendeva presto e a volte Cora dormiva già quando la madre tornava a casa.

A prendersi cura della bimba era Ada la simpatica signora sulla settantina che abitava di fronte all' appartamento di Cora.

Per i primi tempi  quando Paolo rientrava a Vietri, Dalila tornava sorridente e Cora le perdonava ogni sua mancanza.

Dopo le vacanze natalizie, però non riuscì a tornare a casa per più di due mesi.

Un giorno, doveva essere febbraio, Dalila mise dell' acqua a riscaldare sul fuoco, ricevette una telefonata e iniziò a gridare, poi a piangere, Cora voleva far bere qualcosa alla madre per farla calmare, aveva appena cinque anni e prendere la teiera dal fuoco le sembrava un ottima idea, essendo piccola se la tirò addosso, si ustionò con l' acqua bollente e da quel giorno una macchia rossa le decorava il collo sul lato destro.

Il pensiero, le faceva provare ancora un grande senso di colpa, non per l'ustione in se, ma per ciò che accadde dopo.

Dalila, non voleva che la credessero una cattiva madre, così medicò la figlia in casa e non permise più ad Ada di occuparsene, passarono molti giorni senza uscire quasi mai di casa.

Il padre tornò senza preavviso, Ada lo aveva chiamata preoccupata, scoprì la depressione della moglie e che tutto il giorno restava fuori casa a giocare d' azzardo e si era anche indebitata.

Cora di quel giorno aveva solo un ricordo, la madre con una valigia in mano che si chiudeva la porta alle spalle. Da quel giorno non l'aveva più rivista.

Lei e il padre dovettero trasferirsi in una casa più piccola e fare dei sacrifici per mantenersi e pagare i debiti di Dalila.

Da dieci anni si erano trasferiti e lasciati il passato alle spalle.

Ora abitavano in  un' adorabile casetta a due piani dipinta di giallo, e quello che amava di più erano i balconi che si affacciavano sul lungomare Amalfitano.

Se bastasse l'impossibile #Fanfiction su Francesco Renga #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora