4.Alba

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Il sonno di Cora fu disturbato da uno strano sogno, era in una biblioteca e prendeva un libro per leggerlo, ma appena lo aprì al posto dei caratteri vi erano solo tessere di mosaico, che si ingrandivano sempre di più, Cora si svegliò sudata, si alzò per aprire la finestra, e vide che il sole stava iniziando a sorgere, si era ripromessa spesso di vedere l'alba, ma non l'aveva mai fatto.

Prese la poltroncina fucsia dal fondo della stanza e la avvicinò alla finestra, afferrò una coperta e l'mp3, mise le cuffie e mentre ammirava la meraviglia del cielo lasciò che la voce di Francesco Renga le scorresse lungo l'anima.

All'età di quattordici anni, quando iniziò a frequentare il liceo artistico, era sempre triste si sentiva incapace a far tutto, alcuni suoi compagni le sembravano destinati a diventare dei futuri Monet e Picasso, inoltre le sue compagne erano molto carine, gli anni trascorsi con la madre, fatti di malnutrizione e di giornate trascorse dentro casa avevano modificato irreversibilmente il suo fisico, rendendolo smagrito e poco resistente agli sforzi.

La statura nella media e la macchia sul collo, non aiutarono Cora durante quel periodo così difficile già di per sé.

Un giorno alla radio si imbatté in un brano di Francesco Renga, Alzando la musica, ascoltandolo le sembrò molto triste, ma alla fine le venne spontaneo sorridere.

Così s'informò sulla discografia dell'artista, guardando i suoi video, si accorse che quando cantava aveva sempre un sorriso genuino in volto e quel sorriso riusciva magicamente a trasmetterlo anche attraverso un ascolto di un brano.

Da quel giorno Cora si ripromise di sorridere e di farsi sorprendere dalla vita.

La città in cui viveva era un Paradiso Terrestre, ma era stata troppo triste per accorgersene.

Giorno dopo giorno la sua nuova filosofia di vita le fece riscoprire il piacere di vivere in una città costiera, di attraversare i negozietti di saponi e i fruttivendoli che esponevano grandi ceste di limoni gialli di Sorrento e di cedri, il cui odore acre si diffondeva nei vicoletti, ingombri di turisti e di chiesette antiche che sembravano uscite fuori da un libro di favole.

Riuscì a vedere anche la sua vita, per com'era in realtà, al terzo anno scelse di indirizzarsi sul lavoro della ceramica, e lei era la migliore, conobbe le sue migliori amiche Sabrina e Fabiana e molti altri, in poco tempo i suoi complessi adolescenziali svanirono.

Se bastasse l'impossibile #Fanfiction su Francesco Renga #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora