3.Ikebana

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Cora rialzò il viso dalla scrivania, era già buio e si decise ad andare a letto.

Un raggio di sole caldo la svegliò dolcemente, scese a fare colazione e dopo essersi preparata, uscì con Paolo per andare alla bottega.

Da dodici anni Paolo gestiva una bottega in cui si occupava di lavorare e decorare oggetti in ceramica, i turisti che visitavano la Costiera li apprezzavano molto.

Cora passava lì ogni momento libero quando andava a scuola, quando poi si era iscritta all'Accademia delle Belle Arti, si era dimostrato un ottimo luogo per fare pratica, ora aveva ventitré anni, l'Accademia l'aveva conclusa brillantemente da circa un anno ed ora lavorava anche lei in bottega.

Preferiva di gran lunga decorare i vasi, perché per farlo si fa girare il tornio e si avvicina il pennello e così il tratto segue autonomamente la sagoma del vaso, era un po' come per la vita, si è liberi di scegliere che colore usare, ma non possiamo decidere che percorso seguirà la nostra esistenza, dobbiamo fidarci che qualunque esso  sia, è  il migliore possibile.

Quel giorno però si trovava alle prese con la composizione di un mosaico, doveva assemblare una composizione floreale con dei minuscoli quadratini colorati in ceramica.

Il tutto doveva essere composto con una precisione millimetrica. Nonostante la sua  dedizione un giorno non le bastò a terminare il lavoro.

Tornò a casa sfinita e crollò dal sonno.


Se bastasse l'impossibile #Fanfiction su Francesco Renga #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora