Capitolo 27.

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Mi sveglio, mi ritrovo un ragazzo accanto al mio letto. Non sono in camera mia, sono in un fottuto ospedale.
-Due domande: chi sei? Perché sei qui?-metto una mano sulla mia fronte, mi sento bruciare. Abbasso lo sguardo verso la mia gamba, ingessata. Mh, o ci è stato sesso selvaggio con Matteo oppure sono caduta solamente dal letto.
-Allora, mi rispondi?-questa volta scelgo un tono più scontroso.
-Sono uno che lavora qui, sei qui perché, per quanto mi hanno detto, all'improvviso sei caduta in palestra e battendo la testa sei svenuta.-continua a fissarmi.
-Ma cos'hai da guardare? Sono fidanzata, se lo viene a sapere il mio ragazzo, sono guai seri.
-È che sei bellissima.-e continua.
-Ma in che lingua devo dirtelo?-Sbuffo.
-Con la tua incollata alla mia.-fa un sorrisetto.
-Ma che cazzo vuoi?!-mi giro dall'altra parte.
-Non l'hai ancora capito? Voglio te, Emma..
-Ma trova solo a toccarmi e ti spacco i denti.
Non mi ascolta e inizia a sfiorarmi la gamba.
-Oh ma sei cretino?!-lo allontano.
Perché non c'è mai nessuno quando serve?
Si apre la porta:-Ciao amo.....-si blocca per un secondo.-e tu chi cazzo sei? Che cazzo ci fai incollato alla mia fidanzata?!-lo sposta.
Grazie Matt, ti amo.
-Amore vieni qua..-tendo le braccia verso di lui.
Viene qui e mi abbraccia.
-E tu vai fuori.-indica l'uscita al tipo. Il tizio se ne va e Matt si sdraia accanto a me.-Ha fatto qualcosa..?-mi accarezza la guancia.
-No amore.. Tranquillo.-gli sorrido e appoggio la testa sul suo petto.
-Che viscido bastardo.-dice tra sé e sé.
-Ma la mia Alberica dov'è, vorrei parlarle...-gli accarezzo il petto.
-Alberica è a casa... Che devi dirle?
-Una cosa sui miei ricordi...
-Ah.
Due ore dopo circa, torno finalmente a casa. Mi sembrano passati anni.
-Albe, voglio parlarti...-vado nella sua camera. Stasera ho deciso di non stare con Matteo, con la semplice "scusa" del voler stare con Albe, come ai vecchi tempi.
-Emma... Ultimamente mi sento abbandonato.-si toglie le cuffie, si alza e mi viene ad abbracciare.
-Stanotte rimango..-ricambio l'abbraccio.-Comunque, ti volevo parlare di Giorgio...
-Riccia..?
-Sì, lui.. mi sono ricordata anche di lui. Perché ci siamo lasciati?
-Semplicemente perché...-si risdraia-prima di venire qui, siamo andati a Milano. E niente, la vostra relazione non ha retto.
-Ho sempre l'impressione di essere di essere incompleta..
-Vuoi dire che ti interessa vederlo?-mi guarda incuriosito.
-Sì, ma ho paura. Magari non gli piacerò più, però ho come l'impressione che potrei rimanerci... E poi c'è Matteo.-mi siedo sulla sedia di fronte alla scrivania e prendo la testa tra le mani.-Mi sento così confusa Albe..
-E perché sei così confusa? Che ti sei ricordata?
-Il giorno in cui ci siamo messi assieme, ero felicissima.
-Vuoi chiamarlo? Giorgio, intendo..-prende il telefono dal comodino.
-Sì, c-cioè, no... Non so.. Albe, io...-non so neanche cosa dire, andiamo bene.
-Provaci.-lo chiama.
-Albe, ti ammazzo.. Giuro.
-Ciao Giorgio, sì, sono Alberico. Ti voleva parlare Emma.-mi passa al telefono.
-Ciao bellissima...-mi saluta.
-Ehi...-giuro, sento completarmi.-Ho perso la memoria qualche tempo fa...
-Mi dispiace, però sai... Mi manchi Emma.. non ti ho mai dimenticata.-la sua voce si riduce ad un sussurro.
Le lacrime cominciano a farsi strada. Non so perché, ma lo immaginavo.
-Emma..?
-Dimmi Giò..-cerco di far restare la mia voce normale ma, non è che riesco.
-Voglio rivederti..-silenzio.-Uhm, okay...-ci rinuncia.
-I-io non lo s-so.. Sono parecchio c-confusa in questo momento... S-sono fidanzata ma...-tiro su col naso.
-Ma cosa..?
-Ma ho bisogno di rivederti Giorgio, i-io so che forse non è la cosa giusta da fare ma voglio vederti, c-con tutta me stessa.
-Emma, dove sei adesso? Per te, posso venire anche subito.
-A Roma.. non aspettarti n-nulla, s-sono fidanzata. Ti scrivo l'indirizzo per messaggio...-sorrido e mi asciugo le lacrime.
-Va bene tesoro, mi preparo e sono da te.. considera che ci vogliono un po' d'ore...-ridacchia.
-Certo, non so perché tu lo faccia, ma sappi che conta molto per me... Ciao Giorgietto.
-Questa potevi risparmiartela De Giglio.-ora si mette a ridere.
-Sese, ciao Giorgietto.-ormai rido anche io.
-Ciao Emmina.-mette giù.
Gli mando subito l'indirizzo.
-È ancora pazzo di te, lo sai vero?-Albe sorride rapendomi tra le sue braccia.
-Sì, lo so. E non so cosa fare. Io amo da morire Matteo, ma in Giorgio c'è qualcosa che mi confonde..-gli bacio la guancia ripetutamente.-E mi raccomando De Giglio Alberico, zitto. Se lo viene a sapere il mio uomo, prima uccide lui e poi me: sai com'è da geloso...-corro in bagno, devo essere presentabile.
-Fatti bella, gli farai perdere la testa.-ride.
-Albe, mi aiuti a coprire il gesso? Non riesco a piegarmi, mi fa troppo male.
-Ah, vai a fare la doccia?-sì Albe, fatti 'sta domanda e datti 'na risposta.
Mi copre il gesso con un sacco.
Prendo la cover impermeabile per il telefono, questa sarà una lunga doccia, me lo sento.
Metto l'acqua calda, non sono un'amante del freddo.
Mi spoglio lentamente, e mi guardo allo specchio, sono dimagrita nell'ultimo periodo, i miei capelli si stanno sbiadendo, adesso sono di un biondo-azzurro-sporco. Dovrei ritingerli. Ho veramente delle occhiaie che fanno paura: di solito nascoste dal correttore.
Non mi sono mai accorta di quanto fossi magra. Ho le ossa che spuntano fuori dai fianchi, il punto è che novantanove su cento il cibo, o in generale mangiare mi fa schifo.
-Emma, forse è il momento che tu la faccia completamente finita..?-mi chiedo sussurrando.
-Forse è il caso che semplicemente mi arrendo?

Flashback.||The Crookids&AlbericoyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora