Capitolo 17

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<<Ma sei impazzita?! Come ti salta in mente di ucciderti?!>> urla Ella scuotendomi per le spalle.

<<Solo un inganno... era solo un inganno Ella...>> continuo tra i singhiozzi.

<<Ma cosa era tutto un inganno?! Ti prego Alyssa, spiegati!>>

Respiro profondamente, cercando di controllare i singhiozzi. Le lacrime sono diminuite e alcune si sono già seccate sulle mie guance.

<<F-Finn mi ha mentito, sempre. Mi da delle attenzioni solo perché vuole una regina per salire al trono. Capisci Ella? Lui vuole solo il trono, non me. Ho origliato la sua riunione con la regina e...>> non riesco a finire la frase che i singhiozzi ritornano all'attacco.

<<E cosa?>> mi incita a continuare.

<<F-Finn ha detto che mi farà diventare sua regina per poi bandirmi dopo un mese. Lui vuole il trono a tutti i costi e non gli importa se dovrà usare dei sotterfugi.>>

Ella mi abbraccia ed io affondo il viso tra i suoi soffici capelli biondi. Dopodiché mi accarezza la schiena con il palmo della mano, ed è come se al suo posto ci fosse mia madre. <<Finn non può aver detto una cosa simile.>> inizia Ella indignata. <<A lui non interessa il trono, fosse per lui lo cederebbe ad Axel! Qui c'è qualcosa sotto.>>

<<Tu non hai visto la sua espressione. Dopo tutti questi anni ha deciso di togliersi la maschera a quanto pare...>>

Ella si irrigidisce e mi posa una mano sulla fronte, sgranando subito gli occhi prima di correre verso il letto e disfarmelo. <<Hai la febbre molto alta Alyssa, vai immediatamente a letto! Io torno subito con delle erbe mediche e qualche coperta pesante.>>

Non sono sorpresa del fatto che mi sia venuta la febbre. Quando ero piccola mi ricordo che Spirit stava male e non guariva con nulla, così mi venne la febbre così alta che i miei genitori mi portarono all'ospedale. E' un mio classico: se mi succede qualcosa che mi sconvolge, mi viene la febbre. Entro subito nel letto mettendomi le coperte fino al naso. Questa febbre però è diversa dalle altre; mi sento più debole e gli occhi mi bruciano non solo per il pianto di poco prima.

La porta si riapre facendo così entrare una Ella preoccupata. Nelle sue mani vedo dei piccoli vasetti di un colorito verdastro ed una pesante coperta di pelliccia. Mi mette quest'ultima sopra il piumone, ma sento ancora un freddo cane.

<<Sta aumentando.>> dichiara sentendomi ancora la fronte.

Ella apre un vasetto, rivelando una poltiglia verdastra dall'aspetto decisamente non invitante. <<La devo mangiare?>> chiedo schifata.

<<Si, ma è molto meglio di quello che sembra.>>

Ella prende un cucchiaino e lo infila nel vasetto, prelevando una piccola quantità di poltiglia verdastra. La ragazza mi aiuta a portarlo alla bocca e una volta ingerito le do ragione; non è male ma forse un po' troppo amaro per i miei gusti. Ella mi da altre quattro cucchiaiate per poi chiudere il vasetto e lavarsi le mani in bagno.

<<Ella, di cosa è fatto questo affare? Sai, non è male.>>

<<Erbe e fiori curativi. Comunque adesso devi riposarti, quindi chiudi gli occhi e dormi.>> Annuisco per poi fare come lei mi dice, e prima che possa rendermene conto sono sprofondata in un sonno profondo.

Sono in una caverna. Delle stalattiti di ghiaccio pendono dal soffitto di pietra; sembrano ben salde, ma a volte ondeggiano ed il fatto che siano appuntate e taglienti non aiuta affatto. Quando abbasso lo sguardo scorgo un'apertura nella parete di roccia, così vi entro dentro.

Questione di sangue: ExperimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora