Capitolo 20

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Non ho idea da quanto tempo siamo sotto la pioggia battente, ma Finn mi fa da gabbia con il suo corpo. E' come un rifugio, l'unico che mi rimane.

Le sue braccia forti mi cullano, ed è come se una piccola parte del dolore che provo in questo momento si assottigliasse. E' come se Finn avesse il potere di calmarmi e rassicurarmi. Anche solo la sua presenza in questo momento mi è di grande aiuto. Lui è così, non come vuole farsi vedere da tutti.

<<Perché non vuoi far vedere il meglio di te Finn, perché?>> chiedo spontaneamente.

Sento il corpo di Finn irrigidirsi, così mi pento di averglielo chiesto. Questa domanda mi è uscita senza esitazione, come se il mio cervello l'avesse già pensata da molto tempo.

<<Smettila di fingere di essere ciò che non sei. Come stai veramente?>>

Finn appoggia il mento sulla mia testa, ed io metto la mia nell'incavo del suo collo. L'odore del suo sangue mi fa accelerare il battito cardiaco e sento la bocca secca. Non adesso. Alyssa, controllati.

<<Sinceramente non lo so neanche io.>> risponde in un sussurro dopo pochi secondi.

<<Perché sei sempre stato solo, Finn. Le persone più sole sono quelle che hanno più bisogno di aiuto. Prima hai detto che non sarò mai sola, che tu ci sarai. Ebbene, anche io non voglio lasciarti solo.>>

Finn mi lascia un lungo ed umido bacio sulla fronte, dopodiché appoggia la sua fronte contro la mia. <<Nessuno mi ha mai chiesto come stavo. Poi arrivi tu, con tutta la tua goffaggine ed ingenuità, chiedendomi come sto veramente. Mi ascolti e ti posso trattare anche male, ma inaspettatamente torni. Mi stai strappando la maschera che mi sono costruito in diciannove anni. Come fai?>>

Gli vorrei dire che lo faccio perché mi piace stare con lui, e capire passo dopo passo chi è veramente. Solo adesso, sotto questa pioggia incessante capisco che lo amo. Io lo ascolto perché lo amo così dannatamente tanto.

Finn si avvicina e mi regala uno dei suoi dolci baci. Non ne ho mai abbastanza di questa sua dolce droga. In questo momento non mi importa che le sue labbra siano state baciate da labbra diverse dalle mie, penso solo al fatto che Finn non si è mai aperto così con nessuno. Mi sento speciale come mai prima d'ora.

Axel's Pov

Un fulmine illumina il cielo e pochi secondi dopo una fitta pioggia scende a catinelle. Sbuffo e vado a chiudere la finestra di camera mia.

E' da più di un'ora che non vedo Alyssa, ovvero da quando ha lasciato me ed Ella in camera sua. Molti dicono che Finn sia uscito con Alyssa, e che lui le ha dato la sua giacca. Non ho saputo trattenere una risatina davanti alla sconfitta di Claire.

Tutti sanno cosa fa nei bassifondi del castello, eppure lei si comporta come se niente fosse. Finn l'ha trovata proprio lì anni fa: nel bordello. Per lui le ragazze sono sempre state un gioco e per questo ce le siamo date di santa ragione per anni. Ma adesso tutto è cambiato, forse perché è più maturo grazie alla sua età, oppure è rinsavito grazie a tutti gli schiaffi che gli ho tirato in testa... non so. Anche se penso che l'unica ragione sia Alyssa.

Qualcuno bussa alla mia porta, ed io mi volto verso di essa aspettando una risposta dall'esterno. <<Mio signore, un'intrusa è entrata nel nostro territorio.>>

<<Che tipo di intrusa?>> chiedo, alzandomi dalla poltrona.

<<Una demone, abbiamo bisogno della sua presenza.>>

Apro subito la porta, ritrovandomi davanti un soldato della guardia reale. Questo mi si inchina ed io lo evito avviandomi a passo rapido verso le scalinate. <<Dov'è adesso?>> chiedo pensieroso.

Questione di sangue: ExperimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora