Capitolo 32

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Le parole di Finn mi rimbombano nella testa, e non riesco a credere che tutto questo stia succedendo proprio a me. Mi sembra impossibile, come se da un momento all'altro mi risvegliassi da uno dei miei sogni più belli.

Il mio cuore sta perdendo battiti su battiti, mentre il mio cervello si è scollegato da tutto quello che ci circonda. Non mi ricordo dove siamo, cosa è successo, perché Finn stava male. Mi sono estraniata da tutto e da tutti.

<<Alyssa?>> mi chiede Finn, scuotendomi per le spalle. <<Emh... dovresti dire qualcosa. Cioè una mia dichiarazione potrebbe succedere di nuovo tra quattro anni!>>

<<I-Io...>>

Le parole mi escono a monosillabi senza il mio controllo. Forse sto reagendo così perché avevo dato già per ovvio che Finn non mi amasse. Adesso lui è qui, davanti a me, ed io non riesco a comporre una frase di senso compiuto. Maledizione Alyssa, di qualcosa! Qualsiasi cosa!

<<Ne sei sicuro?>>

Mi tirerei un cazzotto da sola. Tra tutte le risposte per una dichiarazione dico quella più fuori luogo di tutte.

Finn aggrotta le sopracciglia e si allontana da me. <<Davvero?! "Ne sei sicuro?">>

La porta della stanza si apre ed Ella entra dentro come un fulmine, per poi abbracciare Finn. Quest'ultimo sorride con le labbra, ma non con gli occhi, ed è tutta colpa mia.

<<Finn, stai bene? Ti gira le testa? Ti fa male la cicatrice? Vuoi un thè caldo? Santi Numi Finn, ma tu sei a petto nudo! Copriti cretino! Se prendi un'influenza non ti curerò questa volta!>>

Finn le lascia un bacio sulla testa, per poi andare verso l'armadio e tirar fuori un maglione nero. Ella sembra soddisfatta, mentre Finn borbotta qualcosa sulla scomodità di quel maglione.

<<Ho interrotto qualcosa?>> chiede Ella dispiaciuta, guardando prima me e poi Finn.

<<No, assolutamente nulla.>> le risponde Finn per poi uscire dalla stanza.

Ella mi guarda in attesa di una mia risposta. Mi appoggio contro la parete per poi scivolare piano piano fino a toccare il pavimento.

<<Lo so che sei la futura dea della pace, ma per favore, te lo chiedo col cuore... picchiami.>>

<<Mi dispiace, ma non posso Alyssa. Andrei contro i miei doveri, in primo luogo quelli di aiutare il prossimo.>>

Sbuffo rassegnata per poi appoggiare la testa sulle ginocchia. Sento Ella mettersi accanto a me, aspettando probabilmente una mia spiegazione.

<<Prima o poi dovrai parlarmi. Ti assicuro che possiamo rimanere qui anche due giorni se non mi dici niente, e ti avviso già da adesso che ho fame quindi sbrigati.>>

Alzo la testa e la guardo per un attimo, prima di inspirare profondamente. <<Finn mi ha detto che mi ama.>>

<<Io lo sapevo, lo sapevo! Ma se tu gli hai detto che ricambi i suoi sentimenti, perché Finn sembrava così pensieroso?>>

<<Appunto... io non ho risposto, o meglio, gli ho chiesto se ne era sicuro.>>

<<Cosa?!>> esclama Ella, rompendomi un timpano <<Un "ti amo anch'io" sarebbe stato brutto?!>>

Mi tiro indietro i capelli inspirando il più possibile. Effettivamente, non sarebbe stato affatto brutto.

Mi volto verso Ella, che sembra intenta a calmarsi per non dare di matto. Dopodiché guarda verso l'alto quasi come se stesse pregando. <<Posso darle almeno un ceffone in testa? Beh se l'è meritato!>> esclama sempre rivolta verso l'alto.

Questione di sangue: ExperimentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora