Capitolo 5

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-Devi insegnarmi a sellare Dorinne-dico a Marco prendendo la capezza della  cavalla.
-Nonono! Non puoi imparare a montare con Dorinne!l Le lezioni,soprattutto le prime della tua vita,le farai con Oscar.

Un po' delusa vado verso il box del cavallo bianco come la neve e gli occhi azzurri come il ghiaccio.

Oscar ha circa 19 anni e lo monta chi ha appena iniziato ad andare a cavallo. E' molto tranquillo ed ubbidiente,ma alcune volte è veramente pigrissimo.

-Ciao Oscar!-dico avvicinandomi alla porta di legno. 

Lui mette il muso fuori dalla finestrella e sbuffa,mentre dei fili di fieno penzolano dalla sua bocca.

-Mettigli la capezza  e portalo fuori,io vado a prendere la sella ed il resto-dice Marco avviandosi verso la selleria.

Apro la porta, che cigola leggermente a causa della cerniera ormai vecchia,e mi avvicino ad Oscar,che continua a mangiare indifferente il foraggio.

-Oscar?-lo chiamo. Drizza le orecchie  nella mia direzione ma non si degna di alzare la testa.

Lentamente mi avvicino di più,cercando di restare calma e facendo dei respiri profondi.

Poggio la mano sul suo collo ed inizio a parlargli:-Oggi farò la mia prima lezione,sai? Quindi vedi  di fare il bravo.

Finalmente solleva il muso e,mentre continua a masticare,mi guarda con quegli occhioni dolcissimi e non posso fare a meno di lasciargli un leggero bacio tra le narici.

Gli infilo la capezza e lo conduco fuori dal box,poi  faccio un nodo alla longhina attaccandola ad un gancio e prendo la striglia,facendo dei movimenti circolari sul pelo del cavallo.

Dopo poco arriva Marco che ha su un braccio un sottosella nero ed un agnellino

-Oh si,questi so come vanno!!!-dico,fiera di aver letto tutti quei libri sull'equitazione.

Poggio prima il sottosella sulla groppa di Oscar,stando attenta a non metterlo dal rovescio,e poi ci poggio sopra l'agnellino,mentre  Marco aspetta paziente e dopo ci mette sopra la sella.

Stringe bene il sottopancia,mette i paracolpi e la testiera e si avvia  verso il campo.

Io intanto vado nel ripostiglio a prendere il cap e gli stivali,che papà ha comprato per gli allievi che vengono a fare la lezione di prova.
Mi poggio ad una sedia vecchia,che viene sfruttata per poggiare scartoffie e robe varie,e chiudo gli occhi,facendo dei respiri profondi. Le mani tremano e non vogliono fermarsi,mentre il mio stomaco è in subbuglio.

"Ok Amy,sta tranquilla,andrà tutto bene"penso e mi avvio anch'io verso il campo.

Marco ha legato Oscar alla longhina e gli sta facendo fare dei giri al trotto.

Entro e mi avvicino al mio istruttore,che mi sorride e mi rassicura.

Fa fermare Oscar e mi fa avvicinare alla sua groppa,poi prende il mio piede sinistro ed esclama:-Al mio due su!

Mi aggrappo alla sella e non appena sento il numero stacco il piede da terra e mi ritrovo su Oscar.

Istintivamente sorrido,e Marco con me. E' un grande traguardo questo.

Il mio istruttore mi aiuta ad infilare i piedi nelle staffe e poi mi spiega la postura che bisogna avere in sella.

-Talloni bassi,ginocchia  strette,spalle aperte e mani vicino al garrese. Ora dai una leggera sgambata ad Oscar e allarga la redine destra per portarlo verso l'esterno.

Faccio un altro respiro profondo,controllo l'assetto e poi tocco il costato di Oscar con il tallone,che inizia a camminare lentamente facendomi spuntare un altro sorriso a trentadue denti.

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