Capitolo 4

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HOPE

Il lunedì arrivo in ospedale con dieci minuti di ritardo.
Un record rispetto ai miei quarto d'ora o mezz'ora.
Ma ho fatto male i conti, perché vedo il mio professore/tutor incazzato più che mai, che mi aspetta con il mio camice in mano.

"Infilalo e oggi sei al pronto soccorso"

"Ma dottore"

"Ti avevo avvisato, vai al pronto soccorso ti aspettano"

Scendo al piano inferiore e chiedo a un'infermiera di chi devo chiedere.
"Signorina lei è con il dottor Sevil, in questo momento lo trova in sala 2"

Annuisco e mi dirigo dal medico.
"Ah tu sei la ragazza che mi manda il primario di neuro. Hope giusto? Posso darti del tu vero?"

"Certo dottore"

"Bene allora ecco qui occupati dei numeri 34, 36, 40, 45 , quanto concludi torna da me"

Annuisco e noto che sono codici verdi.
Infatti il primo paziente è un ragazzino che si è tagliato superficialmente alla mano.
Dopo un turno estenuante il medico mi dice di visitare un ultima paziente e poi di andare via, vado in sala tre e e vedo una bambina dolcissima che piange abbracciata a una signora
"Dottoressa lei è mia nipote Charlotte, ha la febbre molto alta e si lamenta in continuazione"

"Può aspettare fuori signora ci penso io"

Leggo che la bambina ha 4 anni.
Sorrido alla piccola e le do una caramella.

"Allora piccolina io sono Hope. Prometto che non ti faccio nulla."

Le misuro la febbre e vedo che è abbastanza alta.
Le controllo la gola e la respirazione infine decido di metterle una supposta per abbassare la febbre e segno tutto sulla cartella.

Non faccio in tempo a finire che sento gridare la bambina "papà, papà"

Mi giro e vedo colui che dovrebbe essere il padre, Marcus.
Marcus è il padre di Charlotte.
Marcus la stessa persona con cui sono andata a letto, è padre.

"Tu?"

Marcus prende imbraccio Charlotte, senza rispondere alla mia domanda ma sopratutto guardandomi con uno sguardo glaciale.

"Cosa ha mia figlia?"

"Influenza, qui è tutto segnato puoi andare in farmacia a prendere questi medicinali"

"Puoi indicarmi un pediatra da cui farla visitare"

"Non ti fidi di me?"

"Sei una ragazzina scommetto alle prime armi, quindi posso permettermi di avere dei dubbi. Poi si tratta della salute di una bambina. Mia figlia oltretutto "

"Come diavolo ti permetti dopo aver..."

Veniamo interrotti nel momento in cui entra il professore.
Che diavolo ci fa qui?
Ci manca solo una sua strigliata.
Il medico prende la piccola imbraccio
"Marcus le do io una controllata saliamo al mio piano. "

"Dottore è semplice influenza, la febbre è dovuta all'arrossamento della gola"

"Hope vuoi mettere in discussione le mie parole.?Visiterò io la bambina e vedrò se è un influenza. Quando finisci sali sopra nel mio studio a firmare"

Ti amo...ma non posso 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora