Capitolo 19

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ALEXIA

Tra poche ore saremo nuovamente a New York.
Devo ammettere che dopo la mia sfuriata, tutti mi hanno trattato come una persona normale e no come una ragazza che può morire da un momento all'altro.
Mi sono divertita, è stato un bel viaggio.
Ho conosciuto meglio Kathryn e non ci credo nemmeno io ma siamo diventate amiche.
Non la vedo più come una rivale, in questa settimana ho capito solo una cosa io non sono innamorata di Sebastian, o meglio lui mi interessa ma credo che non sia lui l'amore della mia vita.
Prima o poi incontrerò la mia anima gemella, ne sono convinta.
Joshua è andavo via da Londra tre giorni prima, nessuno ha capito il motivo del suo cambiamento e della sua partenza anticipata.
Noto che fra un ora saremo a New York.
Quando tornerò dovrò sottopormi nuovamente a tutti gli esami e vedere se in questi due mesi e mezzo la terapia ha funzionato almeno un minimo.
A Londra ho avuto solo un attacco di notte.
Non lo sa nessuno, non volevo spaventarli ma ho temuto veramente. Ho chiamato Giada in piena notte ed è venuta ad aiutarmi. Le ho fatto promettere di non farne parola con nessuno e così ha fatto.

Tre giorni dopo....

Sono nello studio di John il mio cardiologo, mia madre seduta da un lato e mio padre dall'altro.

"Tu come ti senti Alexia?"

"Bene ma ogni tanto debole"

"Quanti attacchi hai avuto a Londra?"

"Solo uno di notte"

"Sicura?"

"Si John sicura. Te lo giuro"

"Da oggi voglio cambiarti terapia. La precedente non ha fatto effetto proverei con una un po' diversa e poi vediamo"

Chiudo gli occhi e scuoto la testa.
Quando gli riapro mi rendo conto di star piangendo, mio padre mi abbraccia e continua lui a parlare con John.
Dopo un po' vado via con la mamma e mio padre resta nello studio di John.

GABRIEL

"John"

"Sto inviando la sua cartella al centro donazione organi, deve essere una delle prime a ricevere il cuore"

"Come funzioneranno questi mesi?"

"Gabriel se lei dice veramente che sta bene potrebbe avere solo degli attacchi, ma le consiglio riposo. Alexia è salita nella lista al centro donazioni ma non è ancora tra le prime. Spero che dopo che leggeranno la mia documentazione si muovano.
Purtroppo prima di lei ho io stesso in cura una bambina di dieci anni che necessita del cuore prima di Alexia"

"Non mi sono arreso John però se non arriva il cuore compatibile non voglio che soffra questo deve esserti chiaro"

"Farò il possibile"

Esco dallo studio di John e vado nel mio studio dove trovo Alexia e Arya ridere.
"Papà perché non torni a lavoro? Si vede che non ci sei più tu qui dentro"

"Amore quando starai meglio ci tornerò così come farà la mamma"

"Voi due dovete promettermi una cosa"

"Cosa?"

"Se non dovessi farcela, andrete avanti con la vostra vita e riprenderete in mano il lavoro. Inoltre se muoio il cuore non posso donarlo ma voglio donare altri miei organi per salvare qualcuno"

Guardo mia figlia e scuoto la testa.
Come faccio a prometterle che tornerò alla mia vita se lei non dovesse farcela?
Non sarà mai così se la perderemo io e Arya non saremo altro che l'ombra di noi stessi. Arya mi guarda e dal suo sguardo comprendo che dobbiamo acconsentire alla sua richiesta.

Ti amo...ma non posso 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora