quattro

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Delle piccole palline che mi arrivavano in testa mi fecero togliere una cuffia.

Sentii una risata potente rimbombare per tutto l'edificio. Forse la risata la bella che io abbia mai sentito. Proveniva dalla 24.

" Ohi frocetto! Ti sto chiamando da mezz'ora! " disse la voce.

" Cosa vuoi? Chi cazzo sei? " risposi, alzandomi.

Mi scrollai le palline di carta da sopra alle spalle e mi avvicinai alla finestra, dove un ragazzo dai capelli rossi molto sbiaditi, quasi arancioni, si affacciava beatamente.

" Gerard Way, frocetto. Sentiamo, che nome ha questa merdina? "

" Frank, Frank Iero. E non sono affatto una merdina, anzi sono bellissimo. "

" Ma ovvio, Frankie. " per qualche ragione, il soprannome che mi diede non mi fece alcun effetto, " Baciami il culo. Te l'hanno mai detto che assomigli ad un nano?"

" No, non me lo hanno mai detto. E tu hai presente una carota? Ecco con quei capelli sembri una carota. " risposi, possiamo dire che mi stavo innervosendo.

" Vuoi assaggiare la mia carota? "

" Non ho mai preso in bocca le cose troppo piccole. "

" Oddio, ma sei davvero frocio! " ricominciò a ridere, strizzando gli occhi e portandosi una mano sullo stomaco, mentre si sdraió sul pavimento.

Ho cambiato idea. La sua risata non era bella.

" Zitto, carota. " con questo conclusi la conversazione, che a mio parere stava diventando alquanto imbarazzante.

Okay, lo odiavo.

Prison • FrerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora