tredici

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"Frank, hai una visita da un certo Bob."

Mi ero completamente dimenticato di Bob. Non eravamo di certo migliori amici, litigavamo spesso, ma con lui avevo sempre una spalla a cui appoggiarmi. Feci qualche saltello per la felicità.

"Arrivo subito!" Esclamai al poliziotto.

La sala visite era molto accogliente. C'era un grande divano vecchio, con qualche coperta probabilmente fatta a mano, tavoli con giochi di società e sedie (molte sedie). Bob era seduto sul divano.
Appeso al taschino della camicia aveva una targhetta che diceva che era un visitatore. I suoi capelli sembrano più lunghi dall'ultima volta che lo vidi, anche se era passato solo un mese.

Mi sistemai un po' i capelli con le mani e sorrisi ampiamente mentre andai incontro a Bob.

Lo abbracciai forte per poi tirargli un piccolo pugno sul braccio.

"Ahi! E questo per cos'era?" chiese leggermente offeso.

"Tu e Ray mi avete abbandonato!"

"Hey, abbiamo rischiato anche noi. Io però me la sono cavata." Si vantò gonfiando il petto.

"Oh, grande! Certo, sei un riccone, te lo puoi permettere. Ah no, tuo padre se lo può permettere!"

Non mi andava a genio il suo comportamento, mi ero subito scaldato. Mi dispiaceva avergli risposto così male. Infondo, lui si era ricordato di farmi visita.

"Frank, non sono qui per litigare. Sono venuto per farti vedere una cosa, ascoltami." mi appoggiò una mano sul petto per respingermi, non mi ero accorto di essermi avvicinato.

"Scusa, hai ragione."

"Ray mi ha detto che..." mi si avvicinò all'orecchio, "...il tuo vicino di stanza è Gerard Way, sbaglio?" sussurrò.

"Non sbagli, cosa c'è che non va?"

"Sono stato nella camera dei reperti-"

Lo interruppi subito. "Cosa? Come hai fatto?"

"Ho le mie conoscenze. Ah, ti ho preso questi." senza farsi vedere, mi passò una scatolina rossa. La riconobbi come la scatola dei miei petardi e velocemente me la infilai dentro i pantaloni. Gli feci un piccolo sorriso per ringraziarlo.

"Guarda cosa ho trovato sotto la voce Way."

Erano vari pezzi di giornale, stropicciati, uno era persino bruciato da un lato.

Gerard Way, colpevole dell'omicidio di Donna Way.

Gerard Way, colpevole dell'omicidio di Donald Way.

Gerard Way, colpevole dell'omicidio di Mikey Way.

"Come? Bob, basta prendermi in giro."

Ero scioccato. Rimanevo con la bocca aperta alla ricerca di qualcos'altro da dire. Di sicuro era uno dei suoi scherzi, avrà fatto questi articoli a casa per burlarsi di me.

"Leggi! Qui c'è tutto. Gerard Way ha ammesso le sue colpe dopo il terzo omicidio." Indicó un pezzo di giornale, "A quanto pare il tuo vicino è un pazzo assassino che mette del veleno nel cibo della propria famiglia!"

"Chi mette cosa nel cibo di chi?" una terza voce si intromise, interrompendomi dal rispondere a Bob. Era Gerard.

"Gerard... possiamo parlarne domani mattina? In palestra, d'accordo?" gli domandai.

"Certo, adesso devo andare, volevo solo prendere dei fogli dallo scaffale."

Quando Gerard se ne andò, Bob mi guardò preoccupato. Si morse il labbro e mi disse che era meglio per lui che se ne andasse. Mi lasciò gli articoli e dopo un veloce abbraccio, mi abbandonò con l'ansia nello stomaco a farmi compagnia.

Prison • FrerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora