Siamo in macchina da una decina di minuti, Christian è accanto a me, ma non rivolge mai lo sguardo dal mio lato. I suoi occhi vagano sulle luci che scorrono veloci sul finestrino, ma sono sicura che in realtà non sta vedendo nulla, sembra un naufrago perso nel mare dei suoi stessi pensieri. Cosa darei per sapere cosa lo tormenta, so che deve dirmi qualcosa, non capisco esattamente perché non poteva farlo alla GEH ma qualunque cosa sia lo preoccupa terribilmente. Devo distrarlo da se stesso.
• Non ci credo di stare per cadere in un tale cliché ma : un penny per i suoi pensieri Mr. Grey
Si riscuote e torna con la mente al presente. Si gira verso di me e mi rivolge un meraviglioso sorriso
• Non sei troppo giovane per usare questa frase ?
• E tu non sei troppo giovane per dire a me che sono troppo giovane ?
• Ragazzina non ricominciare
• Ragazzina ? Ha gettato la sua professionalità alle ortiche Mr.Grey ? Dove è finito il suo Miss. Steele di qui, Miss. Steele di qua, Miss. Steele questo non è consono, Miss. Steele le mie coronarie
Noto che mentre cerco, sicuramente in modo alquanto buffo, di imitare la sua voce, il suo sorriso, prima esclusiva delle labbra, si estende fino agli occhi per poi scoppiare in una fragorosa e contagiosa risata che spazza via qualunque nube dal suo sguardo.
• Sono davvero felice che lei abbia scelto di fare carriera nel mondo dell'informatica perché come imitatrice è davvero una frana.
• A davvero ?
Mi sporgo in avanti fino a picchettare la spalla di Taylor che anche se alla guida noto che ha un'espressione alquanto divertita, sintomo che si sta godendo il grottesco siparietto
• Taylor ?
• Miss. Steele ?
• Come giudicherebbe la mia imitazione di Mr.Grey ?
Noto come i suoi occhi saettino immediatamente allo specchietto retrovisore per incontrare quelli di Christian, come a chiedere il permesso di dire davvero ciò che pensa, permesso che viene accordato dagli occhi divertiti dell'amministratore delegato.
• Personalmente Miss. Steele, trovo che la sua imitazione sia alquanto realistica e particolarmente spassosa
• Visto ?
Mi giro verso Christian con un' espressione decisamente soddisfatta e dopo avergli fatto una linguaccia torno al mio posto mentre lo vedo sorridere e scuotere la testa rassegnato
• Mi finirà come Giulio Cesare
Sta volta a scoppiare in una fragorosa risata sono io
-Christian-È bella, è incredibilmente bella. Ho avuto varie donne, tutte simili tra loro, tutte brune, tutte esili; ma lei, lei non è uguale a nessun'altra. Sembro un disco rotto, ma mentre la osservo ridere non faccio altro che ripetermi che è bella, bella davvero. La sua risata cristallina riempie l'intero abitacolo, mi investe e la sento risuonare nella cassa armonica della mia anima. Vorrei bloccare questo momento, vorrei non dover più scendere da questa macchina, vorrei che ciò che sta per avvenire fosse in realtà solo un incubo lontano, vorrei che tutto il mio passato, tutta la merda che da anni mi porto dietro non esistesse. Per la prima volta dopo un'intera vita, vorrei solo essere un ragazzo di 27 anni che si gode la compagnia di una splendida ragazza senza la preoccupazione che a breve in quegli occhi che adesso lo guardano dolci e divertiti, dovrà leggervi ribrezzo, paura, delusione e rabbia. Come reagirai Anastasia ? Con te non so mai quale sarà il passo successivo, con te non so se sono pronto al passo successivo. La tua risata si affievolisce fino a calmarsi, ti porti una mano al petto, come a riprendere fiato e con l'altra ti asciughi una lacrima dovuta al riso. Vorrei poterti guardare più a lungo, ma so che non riuscirei a sostenere il tuo sguardo, so che sai che ciò che sto per dirti mi preoccupa e so che, come hai fatto dal nostro scontro al cafè, cercherai di leggermi dentro e io non sono pronto a lasciartelo fare. Mi giro nuovamente verso il finestrino e lascio che le luci si mischino al flusso dei miei pensieri. Ti muovi, ti avvicini, mi sfiori la mano e anche se non vorrei mi irrigidisco inspirando bruscamente.
• Scusa, non volevo infastidirti, sto solo cercando di capire
Capire ? O piccola credimi, io pago i migliori specialisti per "cercare di capire" , per mettere ordine tra i miei fottuti pensieri, quindi non sentirti delusa se non riesci a capire, perché capire, perché capirmi, è impossibile. Sospiri, ti allontani e il calore che prima permeava ogni cosa di questo spazio, svanisce.
• Non credo che in ogni caso riusciresti a capire
• Perché ?
• Siamo arrivati signore
Sto per risponderle, ma la voce di Taylor ci interrompe. Prendo un profondo respiro e mi giro verso di lei
• Vieni, ho bisogno di mostrarti una cosa
Mi volto, scendo, ma lei non mi segue. Sospiro e mi chino per poterla vedere. Nonostante la penombra riesco chiaramente a notare i suoi zaffiri, dove leggo le mille emozioni che le attraversano l'anima : timore, incertezza, ma più di tutte curiosità
•!Ana, ascolta, non so come prepararti a quello che vedrai adesso, perché credimi non mi sono mai trovato in una situazione simile, ma ti chiedo di fidarti di me. Io mi fido di te, non so perché, ma è l'unica cosa che so in questo momento. Io mi fido di te, quindi ti prego, dammi fiducia.
Le porgo la mano e non stacco un attimo lo sguardo da lei. Ho bisogno che ti fidi ragazzina, ti prego. Rimaniamo a scrutarci per non so quanto, poi quando sto per rassegnarmi, mi stupisce per l'ennesima volta e afferra saldamente la mia mano, sorridendomi.
• In realtà ho deciso di darti fiducia già da un po', ma quando mi ricapitava di farmi pregare da Mr. Grey
Scende dall'auto e mi oltrepassa, lasciandomi a metà tra l'ammirato, lo sconcertato e l'incazzato mentre sento la risatina soffocata di Taylor
• Miss. Steele, gliel'hanno mai detto che è una stronza ?
• Sì, in realtà svariate volte. Ma detto da lei Mr. Grey, acquista un altro valore
Mi fa un occhiolino, si volta ed entra nell'ascensore chiamato da Taylor che oltrepasso evitando accuratamente il suo sguardo, anche se so che si sta godendo davvero ogni scena. Premo il pulsante per l'attico e appena le porte si chiudono, la sua presenza mi sconvolge, ancora una volta. Istintivamente la guardo e con sorpresa noto che lei ricambia con ingenua malizia il mio sguardo, mi sorride, si morde il labbro carnoso e assolutamente irresistibile e io ringrazio qualsiasi divinità esistente per aver fatto salire con noi anche Taylor. Le sorrido distogliendo lo sguardo e cerco in tutti i modi di calmarmi. Ma che diavolo hanno gli ascensori ? Finalmente le porte si aprono e subito Taylor si congeda dirigendosi verso il suo studio. Bene ragazzina, adesso non si scherza più.
-Anastasia-
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We Aim To Please
Fanfiction- CONTENUTI SESSUALI PRESENTI - Lei è una delle più brillanti menti informatiche del paese. Lui è un potente amministratore delegato. Lei nasconde un segreto. Lui pure. Due caratteri opposti ma due anime affini. Quello che inizierà come un rapporto...