capitolo 8

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3 ANNI PRIMA

• Ana !!

Sento la voce di Caleb urlare il mio nome nel corridoio, ma non voglio fermarmi. È quasi un mese che non ci parliamo ed è già difficile così, senza dover leggere nei suoi occhi delusione e biasimo.

• Ana ti prego fermati !!

Continua ad insistere ma anche volendo non posso fermarmi, Jack mi sta aspettando, forse oggi riusciremo a violare il sistema delle Stark Industries dopo settimane che perdiamo la stabilità del nodo proprio mentre siamo ad un passo dal farcela.

• Anastasia !!

Lo sento vicinissimo, allungo il passo, ma il suo fisico atletico ha la meglio e sento la presa sul mio braccio, che mi costringe a fermarmi.

• Ana, per favore, ascoltami
• Perché ? Per darti un'altra occasione in cui dirmi che sto sbagliando ?

Non riesco a voltarmi, sento le lacrime pungermi gli occhi e non voglio che mi veda così

• Sì, sinceramente vorrei farlo, perché davvero non capisco come tu possa andare a vanti in questa pazzia, ma ti voglio bene e se non posso farti cambiare idea devo almeno cercare di proteggerti. Ho delle informazioni che vi riguardano

Mi volto di scatto percependo l'inquietudine nella sua voce e gli faccio cenno di seguirmi in un luogo più appartato.

• Hai cinque minuti, Jack mi sta aspettando
• Ana, cazzo no, Jack deve andare a farsi fottere
• Caleb non ricominciare, non mi interessa la tua opinione
• Ana, ma lo vuoi capire che ti sta trascinando nella merda ? Hanno dei sospetti, ci sono state delle anomalie nel sistema bancario dell'università
• E con questo ? Noi non stiamo agendo contro l'università
• No Ana, tu non stai agendo contro l'università
• Noi, non stiamo agendo contro l'università
• Ana, Jack ti sta usando
• Caleb cazzo, basta, pensavo volessi proteggermi no farmi la predica
• L'hacker si è firmato come "Black Widow"

E il gelo si impossessa delle mie viscere

• Non è possibile, non sono stata io
• Tu no, ma il tuo virus sì
• Ma solo io ho le chiavi di cifratura per poterlo attivare
• Solo tu ?

Guardo negli occhi Caleb e mi sento incredibilmente stupida

• Jack
• Ana, mi dispiace
• Io, io devo parlare con lui
• Ana

Non aspetto nemmeno che continui la frase che già sto correndo nei corridoi in cerca di una spiegazione che giustifichi quel figlio di puttana. Salgo le scale che mi portano ai dormitori maschili senza nemmeno vederle, accecata dalla rabbia e dalle lacrime che sto trattenendo. Arrivo davanti la sua porta e inizio a bussare con una forza che non credevo nemmeno di avere. Lo sento camminare per la stanza e la porta si apre mostrandomi il suo ghigno meschino

• Ei bambolina
• Bambolina un cazzo, si può sapere che intenzioni hai ?

Entro e mi sbatto la porta alle spalle iniziando a camminare furiosa facendolo indietreggiare ad ogni mio passo.

• Ana, ma di cosa stai parlando ?
• Di un figlio di puttana che si sta firmando col mio pseudonimo e che sta usando il mio virus per manomettere i server della banca universitaria

Sbianca per un attimo, ma subito dopo lo vedo sistemarsi gli occhiali sul naso per poi assumere la sua solita posa arrogante

• È stato Reed vero ? Solo lui poteva riempirti il cervello di stronzate e fare in modo che tu ci credessi. Sei così ingenua piccola Anastasia, Caleb vuole solo che tu rinunci al progetto, vuole solo manipolarti contro di me per non farti raggiungere lo scopo che brami da anni. Pensa a come ti sentirai quando finalmente riusciremo a violare i server di quel bastardo di Stark, a come potrai schiacciarlo come un fastidiosissimo insetto, a come potrai vendicare la morte di tua madre. Tu vorresti davvero rinunciare a tutto questo per delle insinuazioni fatte da un vigliacco ? Non ti credevo così poco combattiva Steele, mi sei sempre sembrata una con le palle, evidentemente mi sbagliavo

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