capitolo 15

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• Che è successo ?
• Ana, siamo stati fregati, Hyde non è mai stato alla festa
• E dov'è ?
• Alla GEH, è riuscito a mettere fuori gioco tutti i miei uomini ed arrivare nei laboratori
• Cosa ha preso ?
• I progetti dell'expo

Mi pietrifico all'istante, non riesco nemmeno a pensare, sono completamente nel panico e improvvisamente, tutti e quattro, sentiamo i nostri telefoni vibrare all'unisono, tutti per lo stesso messaggio:


"Scacco matto"


• Che cazzo sta succedendo ?

Mi giro di scatto e gli occhi di Christian mi fulminano furenti


Sto per rispondergli cercando di trovare una qualunque risposta logica alla sua domanda, ma mi rendo conto che io stessa non riesco a darmi una spiegazione a tutto quello che sta succedendo, perché adesso è davvero tutto fuori dal mio controllo, dal suo controllo, adesso a dirigere il gioco è Stark. Mi sento assurdamente responsabile e impotente, come una minuscola pedina che a causa di una mossa falsa è stata buttata giù dalla scacchiera e improvvisamente mi rimbombano nella testa le parole di Jack: "... ho osservato attentamente una partita e mi sono accorto che non è colpa del re se finisce sotto scacco, ma della sua corte e in particolar modo della regina, che non riesce a difenderlo come dovrebbe ma che anzi fa avanzare il nemico. Quindi attenta bambolina, un passo falso e il re cade dalla scacchiera. Per ora hai perso solo un fante, ma sei pronta a perdere tutta la corte ?"

• Tutta la corte, lui vuole distruggerci tutti

Le parole mi escono senza che io possa controllarle, ma quella che sento non sembra nemmeno la mia voce, è come se le ripetessi a me stessa più che dirle rivolgendomi a qualcuno, gli occhi di Christian stanno sicuramente leggendo la paura che sento scorrermi nelle vene e li vedo diventare prima fuoco e poi improvvisamente ghiaccio. Ha capito, ha capito che si tratta della GEH, ha capito che abbiamo agito alle sue spalle, che ho agito alle sue spalle. E come un tuono sordo che squarcia la coltre del silenzio percepisco il rumore della sua anima che si spezza, e in quelle iridi di nera rabbia leggo la sua spietata condanna

• Christian, io

Ma le parole mi muoiono in gola perché improvvisamente tutto intorno a noi diventa buio, e in un attimo veniamo travolti dalle urla degli invitati che adesso si muovo concitati attorno a noi spingendoci e facendoci perdere nella sala avvolta nella notte. Vengo urtata non so quante volte, nel brusio concitato riconosco la voce di Barney che cerca Andrea, mentre grazie alla luce di qualche tablet scorgo la figura di Jason che cerca di proteggere Christian dalla folla, mentre i suoi occhi cercano me

• Ana

Distinguo la voce di Brandon alle mie spalle e mi volto subito in quella che credo sia la sua direzione mentre il padre di Christian prova a riportare tutti alla calma annunciando che si tratta solo di un momentaneo blackout. Ma quando finalmente sembra tornare la ragione, uno scoppio immobilizza tutti, e subito dopo una luce accecante illumina tutta la sala per un attimo, giusto il tempo per capire che un fuoco d'artificio, che forse doveva allietare la conclusione della serata, è caduto esattamente dentro la tensostruttura che ci ospita. In un attimo le fiamme iniziano a divampare come alimentate da una diabolica benzina che permea tutto ciò che ci circonda: ed è l'inferno. Cerco di correre disperatamente verso Brandon, ma di nuovo vengo travolta e lo perdo tra la miriade di persone che cercano una via di fuga che però è loro preclusa dal blackout che ha tolto la corrente a tutte le porte. Non essendoci nessuno scambio con l'esterno, subito l'aria si fa pesante, la testa inizia a girare e la vista diventa ad ogni passo sempre più annebbiata e come una scarica di ghiaccio iniettata direttamente in vena, i ricordi del mio rapimento si fanno nitidi, riportando alla luce una paura che avevo nascosto nel posto più remoto della mia anima. Sento l'odore di ferro e legno bruciati, sento gli scoppi del fuoco che a me sembrano quelli di un'arma, nuovamente il mio corpo mi fa provare la sensazione di totale stordimento e poi la sento la voce di Stark che minaccia mia madre di uccidermi se solo lei avesse parlato e la rivedo, rivedo il suo volto quando ancora era in grado di essere felice e come mi succedeva da piccola sento il cuore iniziare a battere all'impazzata, il respiro mozzarsi, le lacrime scendere copiose, mentre oltre a quei pesanti ricordi mi torna alla mente tutto il casino che ho combinato, tutto il dolore che sto provocando a Christian, ripenso a lui, ai suoi occhi, e senza più forze mi accascio a terra scossa dai singhiozzi, confusa dal fumo e paralizzata dal dolore, in un angolo poco visibile della sala mentre intorno a me regna il caos; ed eccolo il mio inferno personale che torna a prendermi, a divorarmi come adesso a farlo sono queste fiamme. Chiudo gli occhi e cerco di respirare ma il fumo non me lo permette e quello che ottengo è solo un forte bruciore al petto. Ormai non vedo più nitidamente, mi porto le gambe al petto come quando ero bambina per cercare conforto in me stessa, ma la testa gira e il dolore al petto diventa più acuto. Chiudo gli occhi nel tentativo di fermare le lacrime, ma nella mia mente si affollano tutti gli sbagli che ho fatto, mi rendo conto che tutto quello che sta succedendo è solo colpa mia, solo mia, che avevo promesso a Christian di salvarlo ed invece l'ho solo portato sul bordo del baratro. Il cuore batte all'impazzata, i battiti accelerano ogni secondo di più, cerco di prendere aria ma non ci riesco, i polmoni bruciano. Sento caldo ma i brividi iniziano a scuotere il mio corpo, non ho più nessuna percezione della realtà, non riesco più ne a muovermi ne a parlare, sono completamente paralizzata. Il cuore sta per uscirmi dal petto, mentre l'aria non riesce ad entrare, e l'unica cosa che mi riesce facile fare è lasciarmi andare e assecondare il panico che inesorabilmente mi trascina verso il buio lasciandomi inerme e in balia di me stessa. E mentre sento di scivolare sempre più giù riesco a vedere solo gli occhi di Christian e capisco che io non merito di essere salvata, non più



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