We Aim To Please

capitolo 10

-Christian-

Sottomessa ? Insegnarle ad essere una sottomessa ? È così assurdo, folle, senza senso, privo di logica, dio, è così da Anastasia. Non so cosa fare, sono paralizzato, sono completamente paralizzato davanti alle uniche parole che avrei voluto sentire da una donna, pronunciate dall'unica donna che non avrebbe dovuto pronunciarle. Pazza, pazza ragazzina che parli senza sapere, che chiedi senza ascoltare. Pazzo, io per averti fatto partecipe delle mie tenebre. E mentre pietrificato guardo i suoi zaffiri, mi rendo per la prima volta conto di quanto sia beffardo il destino. È una vita intera che corrompo anime e le conduco verso la strada della sottomissione, una vita intera in cui non ho avuto un minimo dubbio, una vita intera in cui perdevo un pezzo della mia anima ogni volta che chiudevo la porta di quella maledetta stanza; e adesso ? Adesso voglio farlo ? O meglio, voglio davvero che lei lo faccia per salvarmi il culo ?

• NO !!

Fermo le comunico la mia decisione e mi preparo ad affrontare l'uragano Anastasia

• Perché no ?

Perché no ? Ma è seria ?

• Devo davvero elencarti tutti i motivi per cui la tua idea è oltremodo insensata, stupida e pericolosa ?
• Devo davvero ripeterti che la mia insensata, stupida e pericolosa idea è l'unico modo che abbiamo per salvarti il culo ?
• Anastasia non ne voglio discutere, argomento chiuso, troveremo un altro modo
• È questo il modo
• No, non lo è !!

Ci stiamo urlando contro, occhi negli occhi e i suoi se potessero mi avrebbero già fulminato. Poi improvvisamente un lampo attraversa il suo mare in tempesta e capisco che è il momento di fare sul serio perché la leonessa ha appena deciso di giocare sporco. Distoglie lo sguardo dal mio per un istante, si inumidisce le labbra, curvate in un ghigno, nel modo più peccaminoso che abbia mai visto e melliflua sferra la stoccata

• Cos'è Grey ? Ad un tratto non sono più appetibile come sottomessa ? Avevi detto che volevi punirmi, che volevi mettere a tacere la mia lingua biforcuta, che volevi vedere la mia pelle arrossarsi sotto i colpi del tuo frustino, che volevi legarmi e convincermi ad abbandonarmi a te. Ti sto chiedendo di insegnarmi a essere ubbidiente, a essere una perfetta sottomessa, mi sto offrendo volontariamente a te. Non mi credi all'altezza ? O forse, Mr. Grey è lei a non essere all'altezza ?

E va bene, vuoi giocartela così ? D'accordo ragazzina, vediamo se riesco a farti capire quanto io "non sia all'altezza". Mentre parlava si è avvicinata fino a quasi far sfiorare i suoi seni sul mio petto, così mi è piuttosto facile diminuire ancora di più la distanza tra i nostri corpi. È sorpresa, di certo non si aspettava questa reazione, ma del resto, piccola, non me l'aspettavo nemmeno io. Le sorrido diabolico e mi chino su di lei come a volermi impadronire nuovamente della sua bocca, i suoi occhi brillano di sfida e stoica cerca di convincere le sue membra a non tradirla. Sono ad un soffio dalle sue labbra, sta per cedere, e non appena i suoi occhi si chiudono cambio direzione e mi dirigo al suo orecchio mentre con un gesto rapido la faccio voltare facendo aderire il mio petto alla sua schiena. La tengo salda a me e mentre sento il suo respiro diventare affannoso, avvicino le mie labbra a quel delizioso punto dietro l'orecchio e inizio il mio attacco.

• Miss. Steel, ciò che ha detto e il modo in cui l'ha fatto è così impertinente ed inopportuno che sento prudermi le mani dalla voglia che ho di sculacciarla. Vorrei voltarla sulle mie ginocchia e fare in modo che non possa sedersi per una settimana. Vorrei portarla nella stanza rossa e legarla alla croce di legno torturandola con un frustino fino a quando il suo sesso sarà così sensibile da farla esplodere in un orgasmo semplicemente sfiorandolo. Ma è davvero pronta a tutto questo ?

Faccio una pausa assaporando la sua eccitazione e mentre con la mano libera le sfioro leggermente il fianco beandomi dei suoi brividi vedo la sua testa annuire in risposta alla mia domanda