capitolo 6

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-Christian-


Mi siedo sulla poltrona dello studio sospirando sonoramente. Sono esausto, quella ragazza mi destabilizza, la conosco da meno di 24 ore e sono riuscito ad avere il controllo della situazione per meno di 24 minuti. Sospiro nuovamente e girandomi faccio vagare il mio sguardo su una sonnolenta Seattle, mentre i ricordi della giornata appena trascorsa si rincorrono destabilizzandomi ulteriormente e per un attimo sorrido pensando alla faccia del Dott. Flynn  appena gli racconterò che sto lasciando dormire una ragazza, con cui non intrattengo nessun tipo di rapporto oltre quello lavorativo, nel mio letto e senza nemmeno averle fatto firmare un accordo di riservatezza. In effetti, ora che ci penso potrebbe sfruttare la cosa a suo vantaggio, ma quegli occhi, quell'azzurro è troppo puro per poter celare cattiveria ed inoltre credo che stia rischiando più lei a dormire nel mio appartamento che io ad averla portata qui. Se solo sapesse che genere di mostro io sia. Se solo sapesse che stanza si trova esattamente sopra la camera dove sta riposando tranquilla, ignara di tutto, completamente estranea alla merda che mi porto dentro. Ammetto di aver pensato varie volte, nel corso della giornata, a come sarebbe stato interessante averla come sottomessa, soprattutto nelle innumerevoli volte, mio malgrado, in cui è riuscita  ad avere l'ultima parola; ma senza un'apparente spiegazione logica sento l'istinto di proteggerla ed in particolar modo di proteggerla da me stesso; inoltre non credo che il termine "sottomessa" le si addica. Oggi, ogni sua parola era una sfida, ogni suo gesto era ribellione, non ha fatto nulla di ciò che le veniva chiesto, è riuscita a farmi arrabbiare più lei in poche ore che il mio intero staff in 8 anni e nonostante tutto per la prima volta mi sono sentito vivo, per la prima volta per sentirmi bene non ho avuto bisogno di avere una frusta in mano. Chi diavolo sei Anastasia ? Mi scontro con te  in un anonimo bar per uno stupido muffin al cioccolato, entri nel mio ufficio ruzzolando, accetti ogni mia sfida senza tirarti indietro, mi analizzi affermando che non sarei affatto un buon investimento, mi metti in guardia su un mio potenziale cliente e tutte le informazioni su di lui, in tuo possesso, si rivelano essere vere. Cosa mi nascondi ? Perché nel tuo passato nascondi sicuramente qualcosa, me l'hai appena confessato, tutti nascondono dei segreti, ed hai ragione. Spero solo che il tuo sia molto meno oscuro del mio. Sospiro e mi lascio andare sullo schienale chiudendo gli occhi e mettendomi le mani ai capelli, gesto che faccio sempre quando sono nervoso o qualcosa sfugge al mio controllo. Riapro gli occhi e puntandoli nuovamente verso la vetrata non vedo più la città ma il mio riflesso. Vedo le occhiaie, promemoria delle mie innumerevoli notti insonni; i capelli, spettinati dagli innumerevoli pensieri; i lineamenti contratti, sintomo dei miei nervi sempre all'erta; ed infine due pozze di impenetrabile antracite. Ed ecco che prepotente quella ragazzina ritorna a tormentarmi e tutto della mia immagine  sembra urlare "pessimo investimento". Posso anche essere il re del mondo, ma spente le luci del mio impero, rimane solo il fantasma riflesso in questo vetro. D'un tratto la consapevolezza mi assale soffocandomi, opprimendomi, distolgo lo sguardo da me e mi alzo di scatto dirigendomi verso il salone, verso l'unico rimedio contro i miei demoni : la musica.




-Anastasia-

Continuo a rigirarmi nel letto, prendo sonno e mi risveglio poco dopo sopraffatta dal mio subconscio e dagli incubi che crea. Buio, urla, il passato che si mischia al presente stordendomi. Un altro urlo, sono io,  sola, impotente, arrabbiata; sono nella stessa stanza con una figura nera senza volto che mi incolpa di qualcosa che non so di aver fatto; la stanza scompare e alle pareti compare il messaggio di Hyde ripetuto all'infinito, la figura senza volto torna a tormentarmi ma qualcosa la spaventa, la luce, la stanza non è più buia ma da una finestra entra un raggio di sole accompagnato da una melodia dolcissima e struggente che mi salva da me stessa  facendomi riprendere percezione con la realtà. Apro gli occhi di scatto respirando a fatica. Ho caldo, mi scopro e la mia attenzione viene rapita dal temporale che si è abbattuto su Seattle e dalla stessa melodia che in sogno mi ha salvata. Mi metto a sedere curiosa di capire da dove provenga. Guardo la sveglia sul comodino, segna le due, ed istintivamente  mi domando cosa stia facendo Mr. Grey. La musica non sembra provenire da una registrazione ma dal pianoforte a coda del salone. Spinta dalla curiosità, ed ipnotizzata dalle note, mi alzo e poggio i piedi sul marmo fresco del pavimento, godendomi la deliziosa sensazione, che mi rinfresca e mi sveglia completamente. Silenziosa, mi dirigo verso il salone, dove vengo rapita da uno spettacolo mozzafiato: una Seattle assopita veglia sulla figura di Mr. Grey, che lascia scorrere le sue dita su quei tasti bianchi e neri suonando l'anima di ogni nota. Assorta mi fermo ad osservarlo attentamente, nel caos di oggi mi rendo conto di essere riuscita ad apprezzare davvero poco la bellezza dell'uomo che ho davanti. Per la prima volta riesco a vedere al di là del suo carattere e del suo ruolo, vedo un ragazzo di 27 anni che forse ogni tanto dimentica l'età che ha, vedo oltre la maschera da amministratore delegato, vedo il suo viso stanco dai lineamenti perfetti, vedo i suoi riccioli ramati disordinati e mi trovo a pensare che dovrebbe tenerli sempre spettinati, vedo le sue spalle possenti e forti, le braccia muscolose, le mani esperte; lascio risalire il mio sguardo e mi soffermo un po' troppo sulle labbra, sottili ma dalla forma perfetta, ora contratte per la concentrazione e come una liceale mi sorprendo a chiedermi che sapore abbiano i suoi baci e per dare ancora più voce alla mia idiozia insensata mi do anche una risposta : cioccolato fondente.  La musica diventa sempre più incalzante e io continuo la mia proibita esplorazione, sperando ardentemente che l'oggetto della mia attenzione non si accorga dei miei occhi indiscreti. Le note diventano sempre più tristi e malinconiche, avvolgendolo in una coltre impenetrabile. Sono ad un passo da lui, inopportuna spettatrice della sua intima conversazione con la musica, mentre ascolto pezzi di un'anima tormentata da tormenti che solo la notte ha l'onore di conoscere. Cosa nascondi Mr. Grey ? Improvvisamente la voglia di conoscere l'uomo che ho davanti mi travolge in modo così forte che devo quasi farmi violenza per non correre lì ad abbracciarlo per alleviare tutta la sofferenza che sento in lui, ma mentre la mia parte razionale, magicamente tornata in vita nel momento meno opportuno della storia, e la mia parte adolescenziale sono occupate in una guerra tutta loro, la musica cessa e sento dei passi concitati provenire alle mie spalle. Approfitto del buio e prima che qualcuno si accorga della mia presenza sgattaiolo via, rifugiandomi nuovamente in camera. Chiudo la porta, ma curiosa mi fermo ad ascoltare cosa accade dall'altra parte.



-Christian-


Suono, suono abbandonandomi completamente a me stesso e ai miei demoni, nella notte sento però addosso i suoi zaffiri osservarmi e non so se è frutto della mia malata immaginazione o se davvero anche lei ha la stessa curiosità che spinge me a volerla conoscere e che magari sia lì, nascosta intenta ad immaginarsi il perché delle note così cupe che sgorgano da me senza sosta. Improvvisamente un rumore mi desta dai miei pensieri e smetto immediatamente di suonare, tremando al pensiero che sia davvero lei l'artefice di quel rumore; non sono ancora pronto alle sue domande. Sento dei passi ed istintivamente le mie labbra articolano il suo nome intriso di inquietudine

• Miss. Steele ?

Aspetto col cuore in gola una risposta ma a spuntare dal buio non sono i cieli di Anastasia quanto il viso preoccupato e contratto di Jason e subito metto su la corazza da amministratore delegato, non nascondendo un pizzico di sollievo.

• Mi dispiace Mr. Grey, ma sono Taylor e scusi l'ora ma è un'emergenza

Subito tutti i miei sensi sono all'erta. Che cazzo è successo adesso ?


• Che è successo ?
• Un attacco informatico al server centrale della GEH

E smetto di respirare

• Che cazzo significa Jason ? Solo io ho accesso a quel server, è protetto da più chiavi cifrate di quanti documenti conservi. Cazzo, lì ci sono tutti i brevetti, i programmi, i dettagli di vendita, c'è tutto. Chi possiede quelle informazioni
• Possiede la GEH
• Cazzo !!
• Chiama tutti, svegliali, non mi interessa che ore siano porta tutti i loro culi alla sede centrale e chiama Barney e Welch. Non avvertire la polizia, ma blocca tutti i conti bancari, nel server ci sono anche quei codici di accesso. Dì al direttore che se non vede la mia fottuta faccia non deve autorizzare nessun pagamento a mio nome. Dì a Gail di occuparsi di Anastasia domattina, io devo fare delle telefonate. Qui tra quindici minuti.
• Subito Signore, ma se mi permette vorrei suggerirgli una cosa
• Taylor non mi sembra il momento dei tuoi paterni consigli, se non risolvo siamo tutti nella merda, quindi fa co
• Miss. Steele

Jason mi interrompe bruscamente pronunciando il suo nome

• Esattamente Miss. Steele cosa ?
• Ho fatto ricerche più approfondite su di lei e le assicuro che il suo curriculum omette delle informazioni degne di nota
• Parla Jason
• Non so se per modestia o se per orgoglio personale, ma Miss. Steele ha, come dire, dimenticato di dirle che la sua madre biologica era Carla Adams
• Taylor non per essere scortese ma esattamente quanto credi che mi interessi l'albero genealogico di Miss. Steele in questo momento ?

Vedo Taylor sbuffare irritato, guardandomi come un bambino a cui devono essere spiegate cose ovvie

• Mr. Grey, Carla Adams era una dei migliori agenti che l'FBI abbia mai avuto, ma oltre questo era l'ingegnere informatico più brillante del suo secolo, si occupava del terrorismo cibernetico, molti attacchi sono stati sventati dal suo acume, e per quello che ho potuto vedere oggi credo che la figlia lo abbia ereditato tutto. Mi creda Mr. Grey, l'unica che può risolvere questo casino è Miss. Steele

Completamente spiazzato da questa dichiarazione, e irrazionalmente geloso dell'ammirazione con qui il mio braccio destro parla di quella ragazzina, cerco di mettere a fuoco le parole di Jason, ma non faccio in tempo a rispondere che l'oggetto della nostra conversazione appare come evocata

• Mr. Taylor,  Mr. Sawyer mi ha spiegato l'accaduto, mi dispiace di aver omesso le mie origini ma molto spesso vengo giudicata per mia madre e non per le mie capacità, ad ogni modo sono lieta di aiutarvi

Spiritato guardo Taylor e Anastasia stringersi la mano collaborativi, mentre la ragazzina mi ignora bellamente. Schiarendomi la voce cerco di capire perchè lei sappia dell'accaduto e perché soprattutto ne sia stata informata senza il mio consenso. Vedo entrambi girarsi a guardarmi quasi divertiti dalla mia irritazione. Miss. Steele fa per parlare ma un accorto Jason le fa cenno di lasciar parlare lui

• Mr. Grey ho fatto informare la signorina per guadagnare tempo, le ho fatto firmare un accordo di riservatezza, anche se  in ogni caso dopo la firma del contratto di lavoro sarà obbligata alla riservatezza aziendale
• Jason è una ragazzina, ti rendi conto di quanto cazzo sia delicata la situazione ?

Jason apre bocca per controbattere ma Anastasia si posiziona davanti a me guardandomi fiera con gli occhi fiammeggianti di iracondo orgoglio


• Sa una cosa Mr. Grey ? Ha ragione, sono una ragazzina, ma se permette questa ragazzina le salverà il culo. Gliel'ho già detto durante il colloquio e glielo ripeto adesso, io sono un fottutissimo genio. L'azienda è la sua vita, i computer sono la mia e non permetto a nessuno di sminuirla. Lei ha bisogno di me è che lo voglia o no adesso verrò alla GEH con lei e quando saremo lì lei mi lascerà fare senza abbaiare ordini per zittirmi. Mi ha assunta Mr. Grey, e lo so io come lo sa lei, che la sfida al ristorante non centra nulla, lei aveva deciso di assumermi nel momento stesso in cui ha letto il mio curriculum perché sa quanto può essere difficile essere eccellenti e non avere nessuno che investe in te. Io sono una ragazzina, ma lo era anche lei quando ha alzato un impero dal niente e ora se permette io salverò il culo di quest'impero. Non lo sto facendo ne per sfidarla, ne per mettermi in mostra. So quanto grave sia il problema; la sua azienda è tutta la sia vita, è il suo capolavoro e non solo la reputo una delle aziende migliori al mondo ma stimo lei e tutto il suo lavoro, si lasci aiutare, si fidi di me; gliel'ho detto non la deluderò

Sento gli occhi di tutti i miei uomini su di noi, con la coda dell'occhio mi sembra di scorgere Gail, probabilmente svegliata da tutto il trambusto, guardare verso Anastasia con un sorriso di mal celata ammirazione. Io sento il mio corpo bruciare di rabbia, vorrei sculacciare questa insolente ragazzina fino a farle sanguinare le natiche, ma la rabbia lascia presto spazio alla venerazione per questa donna e la sua forza. Nessuno al mondo avrebbe il coraggio di sfidarmi in questo modo. Mi sta parlando come se tra noi non ci fosse nessun tipo di gerarchia, non è Miss. Steele che parla a Mr. Grey, ma Ana che parla a Christian mettendogli davanti i fatti senza nascondersi per la paura della mia reazione. Mi chiede fiducia e l'ardore che anima i suoi occhi mi spinge a concedergliela; mentre mi sento nuovamente soddisfatto senza avere una frusta in mano.

• Sarà meglio per lei Miss. Steele, andiamo

La guardo un'ultima volta fiducioso e furente; e il suo sorriso mi abbaglia stordendomi, fin quando Jason mi annuncia che le auto ci attendono. Scendiamo in garage dove indico ad Ana la R8, che noto guarda affascinata. Saliamo e sgommiamo in direzione della GEH mentre vedo Ana smanettare col suo Smartphone.

• Mr. Grey si ricorda di quanti dispositivi sono collegati al server centrale ?
• Credo una cinquantina ma so chi può darle un numero preciso

Metto il mio telefono nella postazione del vivavoce e chiamo Barney

• Mr. Grey sono già in azienda sto facendo il possibile ma non ho più accesso a molti file
• Barney ti sto passando Miss. Anastasia Steele, crede di risolvere il problema spiegale tutto
Sì signore
• Barney, ciao sono Ana voglio sapere quanti dispositivi sono collegati al server
• Sessantadue compresi il tablet, il blackberry e il mac di Mr.Grey
• Perfetto, adesso ho bisogno che tu blocchi tutte 65.535 porte di ogni computer. Mi sono appena collegata alla tua rete, ti sto mandando un codice cifrato copialo nel terminale tre volte e premi invio e dimmi cosa vedi
• Subito

Non capisco una parola di ciò che sta dicendo ma la sua concentrazione mi fa capire che sa cosa sta facendo, sento l'ansia crescere mentre aspettiamo il responso di Barney

• Merda
• Che succede ?

Parliamo all'unisono in apprensione

• Barney hai fatto quello che ti ho detto ?
• Ana qui è un macello al terzo invio il terminale è impazzito non ne ho più il controllo, genera codici binari a raffica non riesco a decifrarli
• Merda è un exploit, Barney ascoltami attentamente : qualcuno sta usando la rete wireless per controllare i sistemi quei codici che hai inserito servivano per capire quante porte erano compromesse. Chiunque ci sia dietro è uno bravo, sta cercando di creare panico dal terminale perché teme di essere scoperto. • Devi immediatamente interrompere ogni tipo di connessione, wi-fi, modem, router , dispositivi wireless , spegni tutto.
• Ana ? Ana ? Non sento più nulla cosa devo spegnere ?
• Barney ?

Ana continua a chiamare quel fottutissimo tecnico ma dal telefono ormai proviene il suono della chiamata interrotta

• Figlio di puttana è entrato nel tuo telefono dal Wi fi,  sta cercando di interrompere la comunicazione con chiunque possa sventare il suo attacco.
• Anastasia, mi dica di cosa ha bisogno, le sto dando fiducia, ha detto di essere un fottutissimo genio, bè è il momento di dimostrarlo
• Quanto manca alla GEH ?
• Siamo arrivati
• Allora mi faccia strada verso i server e ordini a Barney di lasciarmi la postazione, è appena diventata una sfida personale tra me e questo fottuto hacker

Fermo la macchina e prima di scendere le lancio un'occhiata piena di determinazione, non faccio in tempo ad aprirle lo sportello che già è scesa ed entra alla GEH con passo spedito. Le sono subito accanto mentre sento Taylor e i suoi uomini dietro noi.

• La stanza dei server è al sedicesimo piano, mi segua agli ascensori
• No, noi prendiamo le scale, il suo telefono prende l'ascensore
• Come scusi ?
• Mr. Grey chiunque sia dietro quest'attacco sta monitorando ogni suo movimento tramite il suo blackberry, crede che sarebbe difficile bloccarla in ascensore ed impedirle di risolvere la questione ? • Dobbiamo fare il suo stesso gioco, distrarlo e renderlo vulnerabile. Glielo ripeto : noi prendiamo le scale, il suo telefono l'ascensore

Faccio come dice e subito ci precipitiamo su per le scale. Sono sedici piani ma l'adrenalina ci permette di non sentirli. Qualche minuto dopo sento l'allarme che annuncia il blocco degli ascensori e lancio un'occhiata ammirata a Miss. Steele, che ricambia con uno sguardo carico di orgoglio. Arriviamo davanti la porta della stanza e mi faccio avanti per il riconoscimento digitale e per inserire la password. Potrebbe aprire Barney ma non vorrei che l'hacker lo stia monitorando e possa capire che non siamo dentro gli ascensori. Vengo riconosciuto e la porta si apre mentre Ana si fionda dentro prendendo subito il controllo della situazione. Altro che sottomessa, qui abbiamo una dominatrice assoluta.

• Barney, abbiamo parlato al telefono, sono Ana, adesso ho bisogno che tu ti tolga dai piedi
• Ma Mr. Grey
• Barney, fa come ha detto Miss.Steele

Lo vedo farsi da parte mentre Ana, si siede alla postazione centrale ed inizia ad inserire codici ovunque

• Ora vediamo se ti metti contro di me piccolo hacker bastardo. Se solo sapessi con chi hai a che fare

Siamo tutti bloccati col fiato sospeso mentre la sentiamo imprecare contro gli schermi. Improvvisamente una cascata di numeri compare su tutti i monitor e successivamente i sistemi ripartono regolarmente. Le schermate di errore scompaiono, i codici smettono di generarsi e gli ascensori ripartono. Fissiamo tutti Ana in attesa di un responso. Lei resetta i sistemi e si gira verso di noi con n sorriso vittorioso

• Che le avevo detto Mr. Grey : sono un genio
• È tutto risolto ?
• Tutto
• E ci sono stati danni ? Sono riusciti ad accedere alle informazioni  ?
• No e no, grazie  a dio ha un ottimo tecnico che le ha salvato tutte le informazioni sotto GOS drive a bassa intestazione numerica. I virus sono fatti a posta per rubare tutte le informazioni con alte intestazioni numeriche. Ma per sta volta il pericolo è stato scampato. L'artefice di quest'attacco però non si fermerà, questo non è un colpo di testa di un ragazzetto che si sente un hacker, queste sono tecniche di spionaggio aziendale. Ha bisogno di un antivirus su misura e un backup di informazioni su un cervello centrale non riconducibile a lei. Le consiglio inoltre di scollegare i suoi dispositivi personali dalla rete dell'azienda, è il varco più facile per infettare i sistemi. Ora signori avrei bisogno di un po' d'aria credo che l'adrenalina mi dia alla testa. Barney sai quello che devi fare

Lancia un'occhiata a Barney mentre ci supera uscendo dalla stanza, lasciandoci stupefatti dalla facilità e dalla risolutezza con cui ha risolto il problema. Nel momento in cui mi passa accanto mi ridesto e le corro subito dietro raggiungendola nelle scale

• Miss. Steele ?

Si ferma voltandosi verso di me

• Siamo vicini  al tetto, venga l'accompagno, anche io ho bisogno di tornare a respirare




-Anastasia-

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