Luke's pov
«Non ci credo che hai addirittura noleggiato un'auto con tanto di autista», borbottò Michael, salendo sulla Mercedes nera che avevo noleggiato per l'occasione.Quella sera volevo divertirmi e fare le cose in grande, sia perché sentivo che io e Michael ce lo meritassimo sia perché, comunque, volevo mandare avanti la storia della relazione adesso che eravamo sulla cresta dell'onda. Dovevamo far parlare di noi il più possibile, essere al centro dell'attenzione. E cosa attirava di più l'attenzione di un appuntamento in grande in discoteca con auto di lusso - autista compreso?
Probabilmente qualsiasi cosa, lo so, ma io volevo andare in discoteca quindi avevo optato per quello.
Io alzai le spalle. «Ho la carta di Ashton da prosciugare, la prospettiva di una bella sbronza all'orizzonte, e oltretutto non ho neanche la patente. Mi è sembrata la scelta più saggia», spiegai, facendo voltare Michael verso di me. Appena s'era seduto accanto a me aveva sfilato il suo cellulare dalla tasca e ci si era attaccato. Se aveva intenzione di fare così tutta la sera si sbagliava di grosso... le persone che passano un'intera serata fuori attaccati al cellulare mi irritano parecchio.
«Non hai la patente?», mi chiese stupito, ridacchiando quando annuii, «Sei più sfigato di quanto pensassi. E comunque, avrei potuto guidare io, non ho intenzione di bere neanche un goccio stasera».
Alzai gli occhi al cielo. «Senti, ti ho detto già oggi che offro tutto io, quindi non puoi rifiutare. Non ti sto chiedendo di ubriacarti con me, ovvio, ma di bere almeno un drink. Dai, stamattina avevi accettato!», borbottai indispettito.
«Sembri proprio un bambino», si lamentò Michael, sospirando, «E poi Luke, non dovresti ubriacarti. Ashton era preoccupatissimo quando mi ha chiamato chiedendomi di tenerti d'occhio».
Sospirai. «È l'ultima volta, poi giuro che smetto», mentii. Io non avevo nessun problema con l'alcool. E poi, comunque, senza vedere Ryan avrei bevuto di meno, e visto che ormai avevo dimora fissa a Los Angeles, non l'avrei visto per parecchio tempo quindi tutto sistemato. Forse. Stavo ancora cercando di capire quanto Ashton avesse effettivamente ragione a dire la verità.
Michael sbuffò. «Mi ricordi tanto Calum quando a diciott'anni mi promise che avrebbe smesso di fumare finendo soltanto per fumare di più», borbottò, «Ti rendi conto che è un problema serio?».
«Non è un problema, non lo faccio sempre, voglio che tu sappia questo», cercai di rimediare io, stufo di parlare di cose che non esistevano, «Ti giuro che questa è l'ultima sera in cui toccherò degli alcolici, almeno in tua compagnia, okay?».
Michael sospirò, sconfitto. «Okay, okay. Mi dà fastidio che vuoi sempre avere ragione».
«Io voglio sempre avere ragione perché io ho sempre ragione», borbottai, facendo alzare gli occhi al cielo a Michael.
«Lo sai che gli scemi vogliono avere sempre ragione?», esclamò, scoppiando a ridere quando io lo guardai accigliato, «Okay, okay, forse è meglio se mi sto zitto».
«Esatto».
Fortunatamente l'arrivo al Nightclub che avevo scelto per la serata ci impedì di andare oltre con il nostro battibecco. Dopo aver detto all'autista che l'avrei chiamato per farci venire a prendere scendemmo dall'auto, incappando nei flash dei fotografi. Strinsi la mano di Michael per non perderlo mentre fendevo la folla di paparazzi (chiamati sicuramente da Ashton, visto che lo stronzo riusciva sempre a scoprire tutti i miei spostamenti), superavo i buttafuori ed entravo nel locale.
«Dio, ed io che pensavo sarebbe stata una serata intima», si lamentò Michael, facendomi voltare verso di lui, «Credo di avere danni permanenti alla vista.
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Do it for the record || Muke
FanfictionCiò che era iniziato come una finzione è diventato realtà. E quando me ne sono accorto? Proprio nel momento in cui, sconvolto, Michael era uscito dalla mia stanza d'albergo, lasciandomi nudo e inerme su quel letto troppo grande per una sola persona...