=>Il Rituale Di "Riserva"

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POV'S EDDIE
Io e Victor eravamo appena arrivati a casa Anubis, quando trovammo Trudi e tutti gli altri nostri amici riuniti all' entrata a guardarci confusi.

<<Miller che hai combinato questa volta?>> disse Jerome ridendo.

<<Victor! È mezzanotte passata! Dove siete stati? E dove sono Patricia, Alfie, Amber, Fabian e Nina?>> chiese Trudi arrabbiata.

<<Trudi...>> cercai di dire, mentre il battito del mio cuore rallentava e il fiatone diminuiva.

<<Dai Trudi si vede no? Hanno di sicuro una relazione amorosa>> disse ancora Jerome.

Lei lo fulminó con lo sguardo e il sorriso sul suo volto sparì.
<<Trudi è una storia davvero lunga che richiede tempo, cosa che adesso non abbiamo. Vi prego andate nelle vostre stanze e non uscite per niente al mondo>> supplicai.

<<No,no! Non credere che vi libererete così facilmente di me! Finché non so che cosa sta succedendo nessuno si muove di...>> Trudi non riuscì a finire la frase perché Victor li spinse tutti nella stanza più vicina e chiuse a chiave la porta.

<<Victor! Eddie! Aprite! Ahh non sapete cosa vi faccio se esco da qui!>>

Fui quasi tentato a liberarli tutti, ma almeno così sarebbero rimasti al sicuro e non avremmo avuto altri problemi.
<<Victor di sopra!>> urlai correndo per le scale.

Ci precipitammo nella stanza di Patricia e cominciammo a cercare il diario. Guardai nell' armadio buttando a terra i vestiti e svuotando tutte le scatole. Victor invece stava cercando sulla scrivania rovesciando tutto ciò che aveva a portata di mano e togliendo tutti i cassetti.
<<Deve essere qui!>> ripeteva fra sé.

<<D'accordo, Patricia non lascerebbe mai il diario incustodito. È troppo intelligente. È in un posto in cui non cercheremmo mai. Ma dove?>>
Fissai perso fra i miei pensieri il pavimento, quando il mio sguardo cadde su alcune fotografie. Le raccolsi e notai che raffiguaravano Patricia quando era piccola. In una era su un altalena con un' altra bambina identica a lei; in un' altra sorrideva felice mentre andava in bicicletta e notai che le mancavano alcuni denti, cosa che la rendeva ancora più dolce e divertente; in un' altra ancora invece un clown la teneva in braccio e lei piangeva disperata cercando di liberarsi e quella dopo invece raffigurava lei che dava un piccolo calcio a quel povero uomo che la teneva fra le braccia. Un sorriso nacque sul mio volto e crebbe quando vidi l'ultima foto. C'eravamo io e lei sorridenti mentre ci guardavano, sdraiati nel campo di football di suo padre.

<<Miller!>> mi chiamò Victor.
Tornai alla realtà e misi la foto in tasca. <<Si scusi...>>

<<Ho cercato dappertutto e il libro non c'è! È l'unico modo per capire come sconfiggere...>>

<<Ma si certo!>> lo bloccai. <<La libreria! È lì il libro. È l'ultimo posto in cui avrei cercato!>> spiegai uscendo dalla stanza e correndo in salotto. Victor mi raggiunse e mi spinse di lato, aprendo la libreria e scorrendo i libri con il dito. All' improvviso si soffermò su uno in particolare e lo tirò fuori. Aveva la copertina di un rosso sbiadito che ne evidenziava la vecchiaia e vi era una grossa esse cucita sopra.
<<Eccolo! Lei è...>>

<<Un genio? Si grazie, ma ora abbiamo una regina da sconfiggere se non le dispiace.>> dissi beccandomi un occhiataccia da Victor ma riuscendo a prendergli il diario.
Cominciai a sfogliarlo velocemente fin quando arrivai ad una pagina in cui vi era disegnato lo scettro.

"Caro diario, oggi mio padre mi ha mostrato lo scettro. Era lì davanti a me e pensare che possa essere uno strumento di distruzione se finisse nelle mani sbagliate è impossibile.
Ho scoperto, grazie anche a delle ricerche personali, che il rituale affinché qualcuno diventi un dio o una dea, può essere portato a termine anche senza la presenza dell' Osiriano, della prescelta o dell' Isidiana insieme. E allora mi chiedo: ma se in un futuro questo fosse proprio la causa della distruzione del nostro mondo?"

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